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Apr
08

Diario di campagna n°70

UN NUOVO EROE NELL’ ORTO

HA INCOMINCIATO A fare caldo nella piana alluvionale della Dora Baltea. Da qualche giorno sto lavorando intorno ad un impianto di irrigazione a goccia a basso costo (saccheggiando, come al solito, il know-how delle ONG del terzo mondo… questa volta è toccato al Nepal…).
Farei altro, ma tra un po’ il caldo riuscirà a far evaporare anche l’acqua accumulata sotto la pacciamatura. Da buon cialtrone stavo montando il tutto con pezzi di pompa di recupero, secchi di plastica per alimenti recuperati da un ristorante dove lavoravo (e dove ho ancora contatti con “talpe” interne) e vecchi pallets , costo dell’opera zero ed un inizio di tintarella. Poi Noemi ha deciso di investire in 50 metri di tubo da irrigazione e qualche gadget serio, così il costo è salito a 30 euro circa… rendendo il lavoro sicuramente più facile ed efficace ma perdendo un po’ dell’allure da suburbia boliviana…

L’INCUBATRICE PARE funzionare! Oltre ad essere, quindi, un oggetto esteticamente apprezzabile, risulta anche utile. Il mondo è pieno di sorprese.
Abbiamo fatto la “speratura” (dicesi speratura il far attraversare l’uovo da una luce molto intensa sì da mostrarne il contenuto), su tre uova due sono sicuramente in fase “embrionale”.
Di primo acchito non si capiva un granché ma dopo pochi istanti, facendo ruotare l’uovo, si è distinta chiaramente la forma bacelliforme di un “coso” non ben definito. Non è vero, in realtà è andata così:
Nicola – guarda ho fatto la lampada per la speratura
Noemi – la cosa?
Nicola – si, quella cosa con la luce per guardare le uova
Noemi – ….
Nicola – così vediamo se si sviluppano, sai per avere altre galline per le uova
Noemi – ….
Nicola – (mettendo l’uovo davanti ad un tubo di cartone incastrato sul faretto della cucina) mmmh.
Noemi – Si vede qualcosa?
Nicola – boh?! Non saprei… secondo te è normale che ci sia una roba che si muove?
Noemi – Dovrebbe essere il pulcino
Nicola – Ah! Che schifo!
Noemi – …. Sei un’idiota…
Ho sempre avuto un pessimo rapporto anche con le ecografie… deve essere un effetto collaterale delle troppe visioni di Alien a notte fonda.

IN COMPENSO OGGI ho trovato un articoletto sulla mia nuova eroina da orticultura Ruth Stout. Famosa per aver scritto numerosi libri sul giardinaggio per chi non ama i lavori pesanti e guru per i primi teorici dell’agricoltura naturale (Emilia Hazelip la cita spesso come suo primo approccio per la strutturazione del sistema sinergico). Un donnino eccezionale.
Sorella di Rex Stout, autore di Nero Wolfe, e giacobina della lotta contro l’alcool, se ne scorrazzò per un po’ di anni con Carrie A. Nation, famosa per utilizzare un sistema di dissuasione antialcoolica chiamato vandalismo, distruzione e saccheggio (come ex-barman non posso condividerne l’obbiettivo, ma i modi avevano il loro fascino…).
Ruth Stout fu una brillante ed eccentrica signora di origine quacchera, si dice che lavorasse nel suo orto nuda e una delle citazioni attribuitele suona più o meno così: “ Un orto senza pacciamatura mi da l’impressione di qualcosa di nudo che per un motivo o per l’altro starebbe meglio con qualcosa addosso”. Rex Stout, anche lui amante del giardinaggio, definiva l’orto della sorella “una discarica”, ma avete presente la paranoia per le orchidee che istillò nel personaggio di Nero Wolf?!
Comunque questo è il link ad un bell’articoletto sulla mia nuova eroina, da sottolineare nell’articolo anche il divertente scontro tra il sistema “Stout” (non-lavoro) e quello “Biodinamico” di Steiner (mai-abbastanza-lavoro). Scontato, aderisco al primo.


6 Risposte to “Diario di campagna n°70”


  1. 1 Clemens
    febbraio 2, 2012 alle 11:47 am

    Da poco ho scoperto questo bellissimo blog e so che si è trasferito su .eu, ma, nella speranza che nonostante i cambiamenti e il periodo movimentato questo commento/domanda venga letto, lo posto comunque.
    Ho letto gli appunti di Emilia come pure i file dei due link sui sistemi di irrigazione a goccia economici, ma ho trovato informazioni differenti sui tipi di tubo da usare perciò ora non so bene quale sia la scelta migliore.
    Ho inoltre provato a vedere le foto sul blog, per copiare il più possibile (ritengo infatti che uno dei migliori modi per imparare sia copiare da chi sa ho ha già provato), ma non sono riuscito a capire bene. Vorrei fare un qualcosa di simile con secchi da riempire manualmente posizionati qualche metro più in alto e tubi che vanno nei bancali. Che tipo di tubo mi conviene prendere?
    PE, PVC o che altro?
    E che diametro?
    Grazie mille per eventuali risposte,

    Clemens

  2. 2 Clemens
    febbraio 2, 2012 alle 11:57 am

    Un piccolo contributo, in caso qualcuno non conosca questo sito:
    http://practicalaction.org/browse-and-download-answers

  3. 3 Clemens
    febbraio 8, 2012 alle 11:17 PM

    Di nuovo io.
    Stavo pensando ad una soluzione che unisse il concetto del condensatore d’umidità dell’aria (pozzo d’aria) con quello di irrigazione a goccia, di modo da avere un sistema “quasi” autonomo per dar da bere alle piante.
    Come d’aspettarselo, l’idea è già stata sviluppata da diverse persone, per ambienti estremamente aridi quali deserti.
    Tra le versioni più interessanti mi sembra quella in questo link:

    Sarebbe bello riuscire a trovare un modo per crearsi in maniera casalinga un apparato intero.
    Al momento sto per iniziare a tappezzare i vari forum virtuali quali instructables, hackaday, ilsitodelfaidate e via dicendo per vedere se si riesce a venir fuori con qualcosa di fattibile, ma magari la comunità di visitatori di questo blog e il suo creatore potrà fare un lavoro migliore del mio.
    Speriamo ne venga fuori qualcosa di entusiasmante!!

  4. 5 Clemens
    febbraio 9, 2012 alle 11:06 PM

    Un’altro ancora
    http://www.groasis.com/en
    Questo sembra davvero interessante. Sarebbe bello riuscire a farne una versione DIY “da poveri”.


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