02
Gen
09

Il dilemma della goccia

L’irrigazione a goccia è relamente sostenibile? E’ realmente il modo migliore per utilizzare l’acqua senza sprechi?
Secondo qualcuno no… ma dipende…
Maggiori info le trovate dai ragazzi di “Terranauta“.
Saluti!


7 Risposte to “Il dilemma della goccia”


  1. gennaio 2, 2009 alle 7:31 PM

    Molti però sostengono ormai che sia un grande veicolo di muffe. L’acqua stagna in tubi di plastica, il risultato è quasi scontato… inoltre a occhio (sottolineo a occhio) l’evaporazione costante dal tubo in estate è superiore a quella durante l’innaffiatura classica

  2. gennaio 2, 2009 alle 11:06 PM

    Non mi toccare le muffe 🙂 (sono una delle mie passioni segrete assieme alle alghe, i funghi ed i batteri!)
    Il dilemma reale, secondo me è sempre lo stesso: non si può considerare l’agricoltura, così come l’orto, un sistema fisso riproducibile ovunque.
    Da me può funzionare benissimo qualcosa che da un’altra parte risulta un clamoroso fiasco.
    Un’esempio lampante lo si è avuto con la diffusione del sistema agrario “europeo” in contesti tropicali… dopo aver arato due volte un campo, la materia organica era ridotta a zero ed il terreno reso sterile….
    Allo stesso modo l’irrigazione a goccia deve essere “progettata” osservando le specifiche pedo-climatiche. Ho visto in Sardegna costosi impianti resi assolutamente inefficaci a causa dell’immediata evaporazione dell’acqua a contatto con un misto di argilla e granito roventi (con conseguente pericolosa formazione di sali)quando sarebbe bastato coprire gli ugelli con un paio di sassi per fare ombra o, meglio, permettere a quelle gocce di scendere immediatamente in profondità attraverso tubi collocati nel terreno…
    In ogni caso: Buon’anno erbaviola e ben ritrovata tra questi dislessici appunti!!

  3. 3 sb
    gennaio 3, 2009 alle 4:23 PM

    io per risparmiare acqua gli faccio i bordi di terra intorno alle piante, poi visto che l’orto è un po in discesa cerco sempre di recuperare l’acqua che straborda, visto che poi sui bordi ci cammino che quando comincia a fare caldo e le piante son cresciute non ci capisco più una sega. comunque se ci si accontenta di pomodori con la pelle spessa e fagioli non proprio enormi e via dicendo non serve poi tutta quest’acqua. e con un buon strato di fieno si mantiene l’umidità abbastanza bene, almeno qui da me. con le gocce non ho mai provato.
    ciau ne e che la buona sorte si spatasci su tutti voi

  4. gennaio 3, 2009 alle 8:07 PM

    Io uso un’irrigazione mista: goccia a goccia nei vasi, col secchio alle nuove piante e con la danza della pioggia per gli ortaggi e gli olivi:-D
    Il risultato per gli ortaggi si è rivelato fallimentare, almeno per quelli estivi.

    Felice e prosperoso anno nuovo a tutti

  5. gennaio 3, 2009 alle 9:59 PM

    Come volevasi 🙂
    Non credo sia proprio possibile stabilire “leggi” che funzionino ovunque allo stesso modo… io ho il problema opposto: essendo il campo più basso del livello del canale e del fiume, se piove un po’ di più sale l’acqua dal terreno, una buona pacciamatura mi permette di dimenticarmi di bagnare per quasi tutto l’anno… e supplire in buona parte al drenaggio furioso dei nutrienti…

  6. gennaio 6, 2009 alle 8:44 PM

    ciao…complimenti per il blog,serio,curato,interessante per chi come il sottoscritto adora curarsi l’orto!!Ti puo’ interessare uno scambio di link??Grazie fammi sapere…

    http://archimede2008.blogspot.com

  7. gennaio 7, 2009 alle 2:47 PM

    Grazie mille per i complimenti e benvenuto!
    La mia personale “politica” di linkaggio prevede l’inserimento dei blog che leggo…
    mo’ ti leggo. Una cosa più tipo “conosciamoci meglio” piuttosto che “facebook”.
    Tra parentesi: dov’è Ingria in val soana?


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