Ero già lì.
Già pronto.
Avevo fatto tutte le foto di rito, avevo recuperato tutti i documenti di approfondimento, stavo già pensando a come introdurre l’argomento, i “tempi” del post che avrei scritto…
Era tutto pronto.
Cosa era pronto?
Ma niente, un compostatore “a caldo” autocostruito…
Un che?
Si, hai presente quelli verdi di plastica che alcuni comuni ti danno in comodato d’uso… ecco, a Rondissone non te lo danno. Quindi avevo deciso di costruirmene uno a costo zero. Uno di quelli “rotanti” che abbreviano il ciclo di compostaggio a poche settimane…
Ma dai?! In che senso rotante?
Letteralmente. Tu ci butti l’organico dentro e poi dai un giro al fusto che rimescola tutto. Non fai nessuna fatica, anche se il compost “a caldo”, a mio parere, non è della stessa qualità di quello “a freddo”, ma i pareri sono discordanti.
Pur non utilizzando il compost nell’orto, tra piantini, semenzai, esperimenti con il compost tea ed il biochar iniziavo a scarseggiare… comunque, poi…
E quale sarebbe la differenza tra “caldo” e “freddo”?
Il compost a caldo richiede molte lavorazioni ed una percentuale carbonio azoto pressoché dell’1:1, va rivoltato e rivoltato e rivoltato ma pare sia più efficace sull’eliminazione dei patogeni e delle infestanti… quello a freddo è la pila classica che si lascia decomporre lentamente senza nessuna fatica… ma che, sempre a mio parere, si arricchisce molto di più di “vita organica”…
Ma come l’hai costruito?
Boh, avevo un vecchio bidone di quelli in plastica con il tappo chiudibile, c’ho fatto due buchi, gli ho infilato un palo attraverso ed ho costruito un trabbicolo su cui appoggiarlo con dei vecchi pallett avanzati… ah! E poi l’ho sforacchiato per permettere un’aerazione adeguata, ma non troppo, che altrimenti non si scalda abbastanza… e avevo anche finito quando…
E questo in un pomeriggio?
Si, anche meno… ci avrò messo due o tre ore, anche meno se il marmocchio non fosse stato tra i piedi.
E quanto ti è costato?
Nulla, erano pezzi di recupero. Però, stavo dicendo…
Ma funziona?
Ecchennesò!? Mò lo provo e poi ti dico!
Si, vabbè… non innervosirti!
Un pioppo.
Un pioppo.
Un altissimo e lunghissimo e fronzutissimo (è primavera) pioppo.
Io avevo spostato le patate. L’anno scorso avevano subito un incidente.
Un incidente con un pioppo.
Le avevo spostate davanti a casa. Gli avevo costruito una struttura tutta per loro con tanto di decorazioni, archi e fiori rampicanti.
Nell’orto dietro casa, l’anno scorso erano rimaste schiacciate dal pioppo sradicato da una tempesta.
Oggi ha fatto tempesta.
Il pioppo è caduto.
Davanti a casa.
Sulle patate.
Quando si dice il karma…
Aggiornamento: Comunque funziona… nonostante stia piovendo ininterrottamente il bidone è bello calduccio…
uhm dunque da oggi mai dire “ho il karma di una patata!” per intendere una vita tranquilla e perfino un pò noiosa…
però io al tipo dei pioppi farei un discorsetto, tranquillo ma lucido, possibile mai che uno debba vivere con l’angoscia dei pioppi del vicino?
(stessa angoscia per quelli lungo le strade)
dai coraggio, è presto e le patate si riprenderanno o farai in tempo a piantarne altre…
menomale sulle patate…
fossi nei panni del vicino, io li collegherei con una serie di cavi, i pioppi, così che o cadono tutti o si reggono a vicenda.
sempre nei suoi panni, dopo due avvertimenti mi tutelerei, chè se magari il terzo pioppo cade sul piede di nicola e gli spezza l’unghia dell’alluce potrebbe esser costretto a risarcirlo con il pioppeto intero.
no?
scusate, io sono terrone e non mi intendo, ma è normale che cadano pioppi con questa frequenza?
metti una patata nel didietro del vicino.
ciau ne
Quando si dice sfortuna…
Mi interessa molto il compost tumbler ache hai costruito e stavo pensando di fare la stessa cosa, pioppi a parte 😉
Per me hai raggiunto la perfezione.
Stavo pensando ad una “grattugia gigante” per il biochar, pensi sia più fattibile tel tritacarne?
(si si, anche io cialtrona lo so :-))
Grazie,
Elena
NOOOO!
Un’altra volta!
Ma non è possibile, non c’è pace al mulino….
beh da queste parti il vento tira.. e i pioppi cadono spesso.
Anche perche’ e’ un po’ che il pioppo vale pochissimo..per cui ,in attesa di tempi migliori,non viene tagliato.
Insomma, quando ti dicono che se il pioppeto non e’ vicino ad una strada asfaltata non fanno neppure la fatica di venirti a ritirare la legna.. piu che lasciarli su non puoi fare.
Cosi crescono troppo..e cadono..
Ma povere patate!
E poveri pioppi trascurati!
Consy
Consiglierei un’Esorciccio 😀
…Guarda il lato positivo, menomale che è atterrato lì e non sull’arnia che sta lì vicina…ciao
@ sb – sto provvedendo con il pioppo intero… anche perchè se per malaugurata sorte il prossimo dovesse cadermi su uno dei cani scoppia un’intifada…
@ Elena – grattugia? Io metto tutto in un secchio ed usoi un grosso pestellone (di pioppo!)Però credo si possa fare…
Per i vari lati positivi della situazione, come recita il buon vecchio adagio, “se la vita ti tira limoni, fai una limonata”. Io ho appena guadagnato una tonnellata di biomassa compostabile, trasformabile in biochar, in energia termica, pacciamatura… 😉
ps: miracolosamente, grazie ad una delle mie strutture assurdoarchitettoniche fatte in rete elettrosaldata e tondini, sono sane e salve! 😀 (la struttura però è distrutta)
Povere patate, fortuna che si son salvate, altrimenti avresti fatto una frittata senza uova 🙂
Mi hai fatto davvero ridere, perchè ricordavo il bellissimo post precedente :-))))
ciao
Ormai sono malato… quando io e Noemi abbiamo visto il pioppo che cadeva il TERZO pensiero è stato “e adesso come la racconto sta storia?” 🙂
ma si, se gli pianti la patata lì il pioppo lì gli cadrà. è questione di karma.
si si ha ragione sb.. fagli un bel cerchio magico di patate attorno.. a mo di bersaglio per le freccette.. 🙂
E’ che il pioppo non può vedere le patate nelle gomme 🙂
Si, lo so… mi sono ripromesso di costruire delle scatole in legno… ma non ho ancora avuto il tempo…
Parafrasando Schiller: contro la sfiga, anche gli Dei lottano invano… 🙂
Certo che si potrebbero inventare interessanti applicazioni con ‘sta storia dei pioppi che si suicidano scagliandosi contro le patate… 🙂
Tipo: metto una patata sotto ogni pioppo per liberarmene velocemente? 😉
Le nuove frontiere dell’agricoltura sinergica: coltivare patate tra i pioppi per risparmiare la fatica di abbatterli… 🙂
Secondo me, ravanando bene, si dovrebbe poter accedere a dei fondi europei per finanziare una ricerca in tal senso…
Posso dire solo due cose.
Prima chiedi i danni al proprietario dei pioppi, non importa se la cifra è piccola o grande, se lui non ti vuole pagare ti posso spiegare come fare senza prenderti un avvocato.
La seconda cosa i pioppi sono come le persone nascono crescono vivono e muoiono o per cause naturali o per incidenti, questo avviene anche in un qualsiasi bosco, ma la l’uomo nel pioppeto non ha certamente migliorato l’ecosistema la sua mano ha solo peggiorato le cose.
Mi spiego meglio se noi prendiamo un paese con 2.000 persone in un anno avremo tanti nati più o meno quanti i morti che grosso modo potranno essere 10 o 20 al massimo (questo avviene anche in un bosco naturale), ma se prendiamo una casa di riposo con 2.000 persone che superano tutte gli 80 anni state pur certi che moriranno persone quasi tutti i giorni forse anche più persone al giorno è una cosa naturale.
In parole povere, Nicola vicino a casa ai una specie di casa di riposo per pioppi tutti della stessa eta ormai avanzata, non sarei stupito se ne cascasse qualche altro fa parte del ciclo naturale di vita della pianta, speriamo solo non faccia dannni seri la prossima volta.
Ciao Nicola, pare che il tuo vicino abbia aperto un blog sul suo pioppeto, si chiama Il Pioppo di Damocle… 🙂
Ahah il pioppo di Damocle , ahaha !
scusate l’ignoranza ho una domanda: ho della schiumetta bianca su una piantina di patata che vuol dire?
ciao Amalia, probabilmente è la fase giovanile di un piccolo insetto dell’ordine degli omotteri, il Philaemus leucophthalmus. si tratta di un animaletto che produce quella schiuma (da cui il nome volgare sputacchina) per proteggersi dalla disisdratazione e dai predatori. Si nutre della linfa delle piante, ma non è particolarmente pericoloso per le colture…certo, lo diventa se ne hai tonnellate!
Grazie…stavo per ingaggiare un pioppo-kamikaze 🙂 🙂 🙂
Ho trovato una simpatica foto della sputacchina mini mini : http://www.flickr.com/photos/24075294@N05/3446261330/sizes/l/
Ero ormai rassegnata a leggere del crollo del pioppo sopra la nuova, magnifica compostiera. Oppure sopra il meno nuovo, ma pur sempre magnifico, marmocchio. E invece: patate, again. Tanto quelle mica si fanno male, giusto?
Come sarebbe che questo Comune di Rondissone non fornisce le compostiere? E gli sgravi fiscali per chi le usa?
Ma la cosa verde gira su se’ stessa completamente? E il tappo chiudibile riesce a rimanere chiuso? Oppure la cosa verde ondeggia tipo altalena? O ancora, sono io a non aver capito una mazza?
I miei rispetti, Mister N. 🙂
…Credo, e qui scado un po’ nella polemica, che il comune di Rondissone non dia la compostiera per non rischiare di avere una percentuale di “riciclo” troppo bassa e rischiare di cadere nella fascia di quei comuni che devono pagare la penale… per dire, io che non produco quasi rifiuti perchè riciclo tutto in casa sono un problema per il comune… l’unico rifiuto che esce da casa mia è l’indifferenziato. Se tutti facessero come me ci sarebbero meno rifiuti da smaltire ma la percentuale sarebbe 100% non riciclabile… demenze da amministrazione burocratica…
Anyway… la compostiera gira di 360°… il tappo ha una cinghia che blocca perfettamente anche quando messo a testa in giù.
Ossequiosi omaggi Madame E. 🙂
Patate sotto pioppo… e se poi salta fuori che il karma è solo la natura che tenta di dare suggerimenti? E se poi scopriamo che le patate crescono meravigliosamente con compost di foglie di pioppo? O che il macerato di foglie di pioppo le delizia in qualche modo?
Insomma, se il karma non fosse solo karma? 😀
Il compost di pioppo è ottimo! E una delle cose preferite dai lombrichi…
con la chioma del simpatico alberone c’ho riempito due compostiere da un metro cubo (compost a freddo… strato di foglie, strato di rami, strato di materiale secco, strato di foglie ecc…)
con il tronco sto preparando dei ceppi da trasformare in carbone (da bruciare nel camino fa schifo…) ecc… ecc… come dire: del pioppo son si butta via niente! 😉
Biomassa a gratis!
mmh e’ la solita storia.. e’ che il pioppo, nelle notti di primavera, s’innamora perdutamente della patata. Ma essendo lui pioppo e lei patata, appunto, risulta un amore impossibile.
Quale patata che si rispetti difatti si concederebbe ad un pioppo?
Nessuna patata perbene potrebbe mai accettare una relazione del genere.. 😉
Il pioppo lo sa e schianta, trascinando nel suo volo maestoso la patata oggetto del suo desiderio.
Lasciatemelo dire, sarete pure sinergici, ma di pioppi innamorati ne capite poco.. 🙂
Ma come! E io che pensavo che il pioppo fosse il Siffredi della foresta! 😀
(questi discorsi freudianamente fallici sono molto sinergici gente)
erbaviola..sei terribile!!.. io la butto in poesia e tu te ne esci con Siffredi?!! 🙂
sisi..sei proprio sinergica!!
vabbe, una buona notizia, oggi si sono schiuse le prime due uova dell’oca.. e ci sono due ochine gialle nuove nuove.
Restano ancora dieci uova da schiudere.. vi terro’ aggiornati.
Se la volpe mi mangia anche queste ochette vi assicuro che stavolta la sparo..
“Il compost di pioppo è ottimo! E una delle cose preferite dai lombrichi…”
Non per niente si interrano materiali ad alto contenuto di cellulosa per coltivcare i lombrichi che stanno li attaccati proprio da separarli con la fiamma ossidrica.
Un’altro segreto è quello di interrare abbastanza in profondità brandelli di vecchie maglie di cotone o altro filato sempre in cotone… Vi troverete davanti non solo ad un aumento di taglia dei lombrichi , ma anche ad un dinamismo esasperato e di anno in anno una minore durata della loro ibernazione oltre che una migliorata areazione profonda.
sono stupita che il vicino non sia venuto a reclamare il suo pioppo e te ne lasci fare compost ^_^
p.s. per luigi “ruggero” ti dice niente?
p.s. per tutti: non ho potato la vite (cresciuta a pergola) ora ha due dita di getti, che dite, se la poto ora muore pure quella?
mmh lalica ruggero?…cosi su due piedi non ricordo. 🙂
per la vite e’ tardi per la potatura… pero’ un anno io ho potato circa 900 piante di vigna che avevano i getti gia belli lunghi (era molto piu tardi), son sopravvissute e hanno anche fatto uva. Potala in modo sensato e non da assassina.. lascia qualche getto lungo in modo che possa fruttificare.
…hai un’altra possibilità, Nicola: far “frollare” un pò il tronco e quando è un pò bello marcio buttarti nel business dell’allevamento di coleotteri da compagnia ;)! è un ottimo substrato per l’allevamento di scarabeidi e lucanidi!!
evvai.. dopo una giornata di lavoro demenziale.. ho la prima stazione meteo montata su un palo di circa 8 mt in cima ad una collina e funzionante!.. rileva direzione vento, intensita del vento, pressione atmosferica, temperatura,umidita’, punto di rugiada,pluviometro, temperatura del terreno le trasmette via radio ad un PC che archivia i dati ogni 5 minuti.
Manca ancora irraggiamento solare globale, irraggiamento in banda infrarosso, e in banda ultravioletto. Umidita’ e temperatura del terreno a diverse profondita’ e sensore di brina poi la stazione principale e’ fatta e passero’ a fare le stazioni remote, quelle per monitorare serre, frutteto e orto.
Stay tuned… 😉
Ma è di quelle che si connettono in rete e tutto il mondo può saper che tempo fa a casa tua? Un mio vicino ce l’ha così… e questo mi ha permesso di risparmiare un botto 🙂
no.. e’ di quelle serie, precise. Del web checcifrega.. a me serve monitorare il frutteto quando brina 🙂
luigi, ma devi lanciare un missile in orbita?
no, sb. Ma avevo del materiale inutilizzato in casa, e son due mesi che piove. 🙂
Scherzi a parte mi piacerebbe mettere in piedi una stazione di monitoraggio della qualita dell’aria e dell’acqua che arrivano sul frutteto e sull’orto.
Piano piano un pezzetto alla volta ci arrivo..
Immagino che si tratta di materiale nautico inutilizzato 😉
Ho indovinato?
surclassato dalle competenze di autocostruzione di un ingeniere votato all’agricoltura sostenibile… mi dichiaro sconfitto e vado a trapinatare i pomodori…. sigh!
😀 😀 😀
si in gran parte proveniente da demolizioni navali, ma anche da impianti che ho fatto in giro per il mondo. Nicola, vabbe che volevi vedere che tempo fa a casa mia… pero’ non prenderla cosi.. 😉 se fai il bravo ti metto i dati su internet.. va bene?
Poi se vuoi, visto che l’ho spiegato gia anche di la’ dagli “infedeli” spiego anche qui come si costruisce il mio “sensorebiologicodifertilita’/vocazione” per terreni.
Bella l’idea del compostatore a caldo, è più o meno il principio dei fermentatori continui per le uve che abbreviano il tempo di fermentazione da circa 15 giorni a 2.
Uniformano il gusto perchè molte delle componenti non hanno il tempo di svilupparsi quindi è probabile che succeda anche con il compost.
Buon lavoro (il pioppo ben secco è ottimo per accendere la stufa o per scaldarla velocemente anche se dura poco)
ecchecczzo.. si puo dire checzzo?… Signur nonso ancora se cominciare a mandare maledizioni o se essere contento…
Accidenti.. sto facendo una serra. Ovviamente siccome son deficiente la costruisco da solo… per una serie di motivi malefici imposti dal geometra del comune questa serra ho dovuto spostarla di 50 mt da dove volevo farla , e’ una serretta piccola, solo 50mt x 8.
Insomma mi son messo a scavare per fare il piano su cui piazzarla, devo spostare un centinaio di mcubi diterra.. sono un po’ di giorni che ci lavoro.. e l’ultima volta sul fondo vedevo che il trattore tendeva a sprofondare un poco… Son tornato oggi per continuare il mio lavoro di sbancamento.. e cazzo ho trovato un ruscello. Si e’ aperta una fontana nel centro di dove ho il progetto per la serra!!!.. non so se essere contento o incazzarmi..
forse se prendo pala e picco e scavo qualche metro poi pianto un po di pali e metto un po di lastre di pietra.. e mi canalizzo l’eccesso d’acqua con un bel canale da un centinaio di mt posso portarla nel rio.. e mi trovo l’irrigazione fatta sia per la serra che per l’orto a pieno campo.. certo che perdo una decina di mt lineari di serra… boh voi che dite?
Comunque oggi ho passato il pomeriggio a fare barchette con le foglie e farle navigare nel ruscello. e’ perfetto per giocare a soldatini..
voto irrigazione! a gratis! (se non si considera la fatica fisica naturalman)
mmh a gratis mi sa di no.. la normativa sui pozzi e sulle sorgenti ultimamente e’ diventata molto rigida.. pero’ pensandoci, in effetti avere una sorgente sul terreno e’ una ricchezza.
Mi sa che dovrei far analizzare l’acqua magari e’ pure buona.
Beato te! da me viene solo dal cielo, l’acqua
mah che dire?.. speriamo sia permanente e non dovuta solo alle ultrapiogge di questi giorni.
Quel campo era sempre umido anche nelle siccita’ degli anni scorsi per cui vuole dire che li sotto acqua superficiale c’era. Ora e’ fradicio, pero’ se si e’ aperta la via d’acqua a monte ed e’ venuta su in superficie, forse il raccoglierla e canalizzarla mi permettera’ di asciugare un po il terreno e fare un impianto di irrigazione per caduta.
Forse potrei arrivare alla condizione ideale, terreno asciutto e dosaggio di irrigazione sul livello desiderato. boh ci studio un po su, nel frattempo …pala e picco oggi so cosa fare,
Alla ricerca della vena!
Ciao, ragazzi ho un emergenza.
Oggi ho pacciamato il nostro orticello con del truciolo dalla falegnameria di mio suocero. Adesso su una rivista ho letto che il truciolo può ammalare le piante.. Non vorrei aver fatto una grandissima cazzata!! Help!!
Ps. Mi ero già informato e avevo trovato tutto positivo..
mi sento come quei cercatori d’oro.. ho scavato tutto il giorno. Stasera non riuscivo ad alzarmi dalla sedia.. domani faccio le foto al ruscello..
ti capisco luigi, mi hai contagiato e adesso devo sapere al più presto se è una vena oppure un pozzangherone. ma che bello avere la fonte in casa e magari pure potabile. magari ti viene il cagone da trincea per qualche giorno ma una volta che hai metabolizzato bevi la tua acqua e la dai via e gli dici salute e giù cagone a tutti. a me capitava in baita che era più una caverna che una casa, di fuori c’era la pila di pietra per far bere le vacche e si beveva tutti li, solo che le prime bevute ti sconquassavano un po l’intestino e poi si lamentavan tutti e io gli dicevo d’andè a caghè e torna a pascolare la macchina in mezzo al traffico e bere l’acqua minerale pori pataluk.
ciau
Una bella risorgiva in casa!
(http://it.wikipedia.org/wiki/Risorgive)
Evvai!
Canalizzare ben benino (magari in pietra/mattoni , argilla e calce) e nel frattempo creare uno stagno per insettini benefici vari , credo questa sarebbe l’idea migliore.
http://it.wikipedia.org/wiki/Risorgive
Bello il blog, utile ed interessante… potresti farti conoscere anche qui: http://www.youimpact.it e magari linkare il sito…
è un nuovo portale eco… con l’intenzione di creare una community attiva e partecipativa…
GRazie.
R.B.
mmh il buco resta pieno d’acqua..e il ruscello e’ calato ma continua a spingere.
Mi sa che la vena ha trovato la via per la superficie.
in compenso la volpe ha mangiato le ochine nuove.. poi dicono che non si dovrebbero mettere le tagliole.. fnclo.
Vabbe prossima volta.. chioccia artificiale e le metto in cantina.
cosi anche l’oca fa piu uova e le cova tutte.. 🙂
Evviva la fonte di Luigi…
Scusate l’assenza dovuta alle festività del 1° Maggio (unico giorno in cui io lavoro 🙂 ) ed alla necessità di recuperare pecunia per il collegamento ad internet.
Che mica sono ancora riuscito ad organizzare forme di baratto con ‘sti lupi della telefonia mobile! 🙂
ps. – sottoscrivo il fnclo alla volpe…
ma alle galline devo tagliarle le ali?
quanta è alta la rete?
ma, non saprei, un metro e mezzo.
allora non serve tagliar le ali.
e non volano di fuori in bocca ai killer?
ma no ma no stai tranquillo.
va beh, dammene tre.
ieri il fulvio ne ha acchiappata una quasi al volo poi si è nascosto nella cuccia; la mia bella lo ha chiamato, è venuto fuori senza gallina, si è preso una bastonata e, rientrato, non ne usciva più. dice neanche se lo chiamava dolcemente. e per forza, non gli piace a nessuno prender bastonate.
sottoscrivo per la volpe e ne aggiungo tre; uno per il gallinaro, uno per il cane ed uno per me che dovevo tagliare ste tre cazzo di penne.
ciau ne
No dai, tagli le ali alle galline? basta che chiudi il pollaio anche sopra!
…povero cane qualcosa doveva pur mangiare 🙂
mmh la rete delle galline deve essere chiusa pure da sopra e robusta.. che qui da noi tra faine, volpi,poiane e falchi.. le galline sta mica tranquille.
Il falco poi e’ bestiale.. arriva giu’ come un diretto, acchiappa la preda al volo e riparte via … che neppure l’hai visto. Poi prende la tortora o quel che ha acchiappato..la stende per terra ad ali aperte.. si mangia solo il petto e se ne va.
Ero riuscito ad allevare un falco selvatico.. con pezzi di pizza rossa, (sembra ne sia ghiottissimo). Andavo tutti i giorni in un campo aperto nell’ora di pranzo che lavoravo li vicino e mangiare in mensa per me non e’ sopportabile.Mica per il cibo, per la mensa. Insomma ho notato che qualcuno mangiava i pezzi di pizza che lasciavo me non c’erano impronte a terra. Era il falco,che nel giro di un mese arrivava a vedere quando avevo finito per dividere la mia pizza, girava alto e aspettava che me ne fossi andato. Allora ho cominciato a farmi vedere e legare un pezzo di pizza ad un cordino che facevo roteare bello lungo.. dopo un quarto d’ora di roteate lui girava sempre bello alto ingolosito, e pensando.” che cazzo fa questo scemo..quand’e’ che la smette, molla sta pizza, e se ne va?”.. poi una volta,dopo diverse settimane, si e’ deciso. Per dimostrare che lui e’ piu furbo.. ha fatto una picchiata sorprendente e ha strappato via la pizza al volo mentre era al punto piu alto dell’orbita. La prima volta fa un po’ impressione che il falco e’ bello grosso e con l’aria incazzata.. e fila come un proiettile facendo fischiare l’aria con le penne.
Poi pero’ capito il gioco, funziona. Lo faceva ogni volta, e basta usare il cordino progressivamente piu corto..alla fine comincia a fidarsi e ti arriva anche quasi a prendere il cibo dalla mano. Son io che ad un certo punto non mi son piu fidato ad accorciare troppo che davvero il falco grosso,libero e selvatico fa paura.Si sa mai che un giorno decida di assaggiare gli occhi di umano con pizza in mano.
Ah se devi tagliare le ali alle galline o alle oche.. usa il metodo del calzino..
prendi un calzino nero.. glielo ficchi in testa..e loro se ne stanno buone a farsi spennare pensando sia notte.
(mia moglie dice che un mio calzino stordirebbe anche un cinghiale ma non e’ vero.. ) 😉
vabbe…..
Non ho esperienza in merito ma credo che affrontare un oca non sia semplicissimo. Ma forse esagero per il fatto che da piccino fui attaccato dal “branco selvaggio” di un mio zio. Lode ai coraggiosi! 😀
che bella la storia del falco! che falco era?
mmh che un oca sia un animale aggressivo e minaccioso e’ vero.
Vabbe vi racconto come mi son tolto la paura delle oche.
Tempo fa un amico mi invita a cena un mercoledi sera nella sua cascina autarchica a circa 50 km da me. Discorrendo tra un piatto e l’altro mia moglie dice che ama le oche (le amava perche’ fino ad allora le aveva viste solo in fotografia o ricamate sulle presine da cucina).Questo mio amico, un omone piu simile ad un orso che ad un umano, si alza e le fa..” se mi prometti di non mangiarle te ne regalo io due” e subito si scaraventa fuori seguito da tutta la truppa.. Si lancia furiosamente in un recinto in cui dormivano tranquille una trentina di oche e comincia una battaglia infernale a colpi di beccate, colpi d’ala, ciabattate, bestemmie.. scivolate nel guano..sonore culate nel fango, richieste d’aiuto..starnazzi.e abbaiare di tutti i cani delle cascine nel raggio di trenta km.
Insomma un inferno durato almeno 20 minuti..da cui riemerge coperto di piume.fango,cacca d’oca,e leggermente sanguinante per le beccate ricevute. Ma con due splendide ocone prese per il collo e incazzate come bestie appunto. Mi fa tienile che queste sono fidanzate e tra loro non litigano.. lega loro le zampe, poi le ficca in uno scatolone di cartone, apre il mio bagagliaio e ci incastra a forza i due scatoloni . Poi tutto felice fa.. “tutto fatto, ora torniamo a mangiare”.. insomma si sa come va a finire nelle cascine.. prova il vino nuovo.. poi confrontalo con quello della stagione passata.. poi pero’ ame pareva che quello di tre anni fa fosse migliore.. si ma come quello del 2002 mica ce ne sono..senti un po la grappa che ho fatto.. e cosi via..
Alla fine verso l’una di notte , ubriaco come un cocomero e dimentico delle oche nel bagagliaio ficco tutti in macchina.Cosa complicata che siamo in sei, di cui un mostro piccolo che allora stava ancora sul seggiolino.. e parto zigzagando per le colline buie e desolate del monferrato. Ovviamente dopo dieci minuti mi ero perso nella campagna e non sapevo piu dov’ero.
A quel punto si risveglia l’oco maschio disturbato forse dalla puzza di alcool.Non so come, si libera dal legaccio delle zampe ed esce dalla scatola di cartone.. cominciando a menare beccate a destra e a manca. Ovviamente i quattro figli cominciano a strillare.. la moglie pure..l’oca femmina sembrava le strappassero le penne una ad una.
fermo la macchina e tutti si catapultano fuori chiudendo dentro le oche che sembrava la soluzione piu sicura.
Insomma dopo dieci minuti la situazione era questa, le due di notte.. su una strada buia in mezzo ai campi, senza sapere dove eravamo.. ubriachi.. al freddo e con l’auto sequestrata da due oche che stavano facendo il possibile per sventrare sedili e trasformarla in un comodo pollaio..
Insomma, si imponeva una soluzione.. mi son detto son solo due oche impaurite, di cui una legata,chessaramai prenderne una per il collo? Io non so se avete mai provato a prendere un’ oca chiusa in un’auto..lei passa sopra ai sedili, tu no. Lei caga dappertutto tu cerchi di non spalmare le cagate sui sedili.. lei ha il becco molto vicino a dove tu vuoi prenderla (il collo).Insomma.. siamo tornati a casa che albeggiava.. arrivati, la mia dolce meta’ fa:” metto a letto i piccoli che poveri son stremati, tu trova una sistemazione per le oche che mica possiamo lasciarle libere qui attorno” demandando a me il compito di a) preparare il pollaio a tempo di record..B) estrarre le oche dall’auto e trasferirle nel pollaio..
Devo ammettere che e stato uno di quegli attimi di sconforto che poi ricordi per tutta la vita.In quel momento mi e’ sembrata un’impresa disperata…
E pensare che ora basta un semplice bastoncino e mio figlio di 4 anni le fa andare dove vuole come fossero teleguidate col joystick 🙂
mitico! 😉
ahahahhaha è bellissima questa storia…mi fa male la pancia dalle risate…GRANDE!!!
ok, se dovesse capitarmi…. scafandro o armatura medievale 😉
Ah bellissima la storia delle oche! AHAH scusa se ci rido sopra. A proposito delle oche , di cui è rinomata l’aggressività , c’è un tipo d’oca (Plectropterus gambensis) detta “OCA ARMATA DEL GAMBIA” ( http://fr.wikipedia.org/wiki/Oie-arm%C3%A9e_de_Gambie ).
Qualcosa a che vedere con i guerriglieri anti-compagnie petrolifere del delta del Niger?
hu hu huuahhahaha ahahah snifsnif uargahahah. le oche…hihihihiii sniff argahahaha. grazie luigi.
ciau ne