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Gen
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It’s all about food, baby!

DISCLAIMER: Questo post è stato scritto da “lui”, uno dei miei fratelli gemelli segreti che tengo nell’armadio. Ringrazio anche madame per la sua opera di doppelgänger-sitter 😉

Ti siedi a tavola. Piatto, forchetta, coltello, il bicchiere già pieno di birra o vino o, se come me sei nel cono d’ombra dell’intolleranza all’alcol, acqua. Il pane, un paio di grissini.
Si mangia. Finito di mangiare si ripongono i piatti nel lavello o nella lavastoviglie e via! Pronto per un altro giro di danza. Passa qualche ora e sei di nuovo li con la bocca piena.
Vai a dormire, ti svegli. Bocca piena.
Evidentemente, come tutte quelle azioni che svolgiamo in maniera ripetitiva, il mangiare è diventato un riflesso incondizionato, non fosse che lascia i piatti sporchi e spesso si deve cucinare. Ma d’altronde, anche il risultato finale della nostra attività alimentare richiede un certo decoro ed una certa igiene.
Ora. Noi facciamo finta di non saperlo. Siamo in grado di comprendere solo fino ad un certo punto la complessità dei sistemi: ho li riduciamo chiudendoli nelle alte sponde della Scienza (una a caso) o tendiamo a farne un mischione buttandola in campo teologico (filosofico se siete atei). Se stai nel mezzo, fai chiacchiere da bar.
E che chiacchiere da bar siano! Da buon ex-barman o visto nascere cose grandiose davanti ad un bancone.
Dicevamo: “facciamo finta di non saperlo” perché in realtà, scandalizzarsi per i fatti di Rosarno, può essere limitante nel paese che ha fatto del pomodoro il suo emblema nel mondo. Il pomodoro. Il pomodoro è costato la vita a centinaia di migliaia di Indios e costa, tutt’ora, la vita a centinaia di migliaia di persone costrette tutti gli anni a raccoglierne quintali su quintali al suono del mantra del precario “fin qui tutto bene”. Ma cosa vuoi, non mangiare la pasta di Gragnano© con il pomodoro di S. Marzano? Sarebbe stupido.
Ho deciso: mi coltivo i pomodori, così ho sulla coscienza solo gli Indios che tanto è andato in prescrizione e Colombo m’è sempre stato un po’ sul culo. Già, bravo, e la pasta? Cosa faccio, faccio finta di non saper che arriva dalle coltivazioni igegnerate da Norman Borlaug? Coltivazioni che richiedono quintali di concimazioni e migliaia di litri d’acqua?
Gli OGM, mi dicono, possono essere una soluzione. Grandi concentrazioni di nutrienti e vitamine in quantità inferiori di alimenti, nessun problema o quasi di parassiti, poche necessità di concimazioni, volendo anche un uso minore di combustibili fossili. Si, gli OGM. Però non è che diano tutta questa affidabilità. In molti casi hanno fallito miseramente e poi non è prevedibile l’effetto che possono avere in generale sia sulla biologia umana che sulla biosfera. Poi, tra qualche anno, scopro che sono un “pacco” come la Green Revolution e mi rimane di nuovo il boccone di traverso. No, niente OGM. E cosa mangio allora…
McCandless. Mi trasferisco a vivere sul “lato selvatico” e inizio a brucare tutta la verdura che trovo in giro, se proprio sono messo male magari posso anche provare a cacciare una mini lepre o a pescare un pesce, anche se non credo che ne sarei realmente in grado. Ma poi, a me piace la pasta con il pomodoro. Mi piace la cioccolata con l’olio di palma che sta devastando la foresta del Borneo. No. Alla cioccolata posso rinunciare. Si, va bene, ma a me sta venendo di nuovo fame. Cerco una mediazione: compro solo prodotti certificati. Bio. Equo. Eco. Demeter. Stavo giusto pensando di accettare quel posto al distributore di benzina, a quel punto avrei i soldi per fare la spesa… ma poi, chi controlla il controllore?

Non mi stupisco che vi siano così tanti disturbi alimentari.
Mangiare è un lavoro incoerentemente di merda. Un po’ come vivere.


36 Risposte to “It’s all about food, baby!”


  1. gennaio 21, 2010 alle 2:29 am

    Vada per la doppelgänger-sitter, provvedo ad aggiornare il CV.
    Congelata l’opzione McCandless, a monte del manducare resta il fare la spesa -operazione di giorno in giorno sempre più complicata, con slalom perigliosissimi tra etica, gusto e portafoglio, per tacere delle meditabonde soste dinanzi alle retine dei mandarini.
    E io, io, che volevo essere in primo luogo una cittadina, uff.
    (Grazie, neh: sempre troppo, troppo buono).

  2. 3 Luigi
    gennaio 21, 2010 alle 11:52 am

    Nicola, te l’ho gia detto altrove.
    Io ho la soluzione: Il deserto, o il mare. Riprendi il controllo su di te.
    Li’ un bicchiere d’acqua potabile,un cespo di insalata ritrovano il loro vero VALORE, la differenza tra essere sani e vivi o essere ammalati e deboli.
    Non serve molto tempo, bastano pochi mesi, ma saranno mesi di felicita’ pura.

  3. 4 giuseppe de stefano
    gennaio 21, 2010 alle 1:48 PM

    Come dicono tanti permacultori: “ho fatto le marce contro il Vietnam, per la pace… ma la vera rivoluzione è coltivare da me il cibo che mangio”.
    Questa è la sola resistenza possibile oggi…

  4. 5 ortolanodilaguna
    gennaio 21, 2010 alle 2:59 PM

    e non abbiamo parlato di quello che succede dopo, la cacca, la catenella, la carta igienica, il tubo, la fogna il fiume. Ma lo vuoi ancora pescare quel pesce di m…., a questo punto?

  5. 6 medo
    gennaio 21, 2010 alle 5:11 PM

    E’ fuorviante porsi in termini antagonistici con entità fondanti dell’esperienza umana quali la fame. Si rischia di scendere ancora quei gradini che ci portano nelle cantine dell’Uomo, nei fondi di grotta, nei bunker, nei ripostigli della tecnica dove bravi e pazienti solo schiavi della ruggine ci attendono rastrelli, forbici, coltelli, pistole ma anche più pacifiche e materne giacciono dense di polvere le coltri di lana, le quali aumentano l’efficacia calorica del nostro corpo e limitano l’appetito.

    Posto che in Europa non avremmo mai dovuto metterci piede, il primo problema è il freddo. L’inverno in cui la scimmia umana è di un ridicolo, di un goffo, di un fragile che io veramente non saprei se è proprio durante un lungo inverno del passato che dio è stato inventato.

    Comunque l’importante è la salute, ma ancora prima quel che conta è stare in compagnia. La vita è breve, per fortuna.

  6. gennaio 21, 2010 alle 8:34 PM

    Per chi ne ha la possibilità e l’energia, vale la pena di dare vita a dei “luoghi” di sottrazione e autodeterminazione, dove condividere con altri ribelli al futuro il meglio che si può raccogliere dalla vita. E cercare di essere felici senza doversi svendere per un pugno di lenticchie ogm o di mandarini.
    Buon cammino

  7. 8 Luca
    gennaio 21, 2010 alle 11:23 PM

    mha, tre millenni di evoluzione filosofica e morale per arrivare a una generazione di cacadubbi come mai nella storia…
    i miei maestri dicevano che dobbiamo puntare all’ottimo ma accontentarci dell’ottimale… questo IMHO vuol dire impostare una transizione senza fisime da puristi: ok l’orto, ok l’equo e solidale ma se ogni tanto mi bevo una cocacola o mi mangio un marsh non fulminatemi…

    “Cosa vi terrorizza di più nella purezza?” chiesi. “La fretta” rispose Guglielmo. » (Umberto Eco, Il nome della Rosa)

  8. gennaio 22, 2010 alle 12:35 am

    Non credo che nessuno qui possa o voglia definirsi “puro”, non è neanche quello il problema. Accettarsi come miglior mediazione possibile già sarebbe una bella conquista.
    Sull’essere dei cacadubbi… questa è internet: o ti tocchi guardando i siti hard o di azione ne esiste ben poca… il resto è fiumi di parole (che è pur sempre un’altro modo di masturbarsi, azione esecrabile ma, a volte, piacevole).
    Qui si parla, anche a ruota libera, per il “fare” c’è il mondo reale.
    Una sorta di brainstorming permanente… credo.
    Poi, appena le giornate si scaldano un po’, ricomincio a raccontarvi come mi sono montato un bioreattore in giardino. Adesso fa freddo, si passano le giornate a leggere, pensare e guardare i pettirossi che si scontrano in epiche battaglie per i semi che lascio in giardino.

  9. 10 medo
    gennaio 22, 2010 alle 11:05 am

    Ehi Nicola ma anche io passo l’inverno a leggere, cioè io anche suono, poi faccio la spesa di primizie dai cattivi fruttivendoli e ortolani e cucino, approfitto per ripassare i pilastri della cucina dalla pasta e fagioli alla carbonara ai risotti alle zuppe di cavolo e poi provo a fare una torta di mele che mi soddisfi. Ma soprattutto suono, anche tre ore al giorno passo sulla mia chitarra (qualche volta anche sull’ukulele), spolverando la mia giovinezza che sta tra polso e polpastrelli, tentanto di tornare “bravino” sbavando davanti a video e metodi del Fukuoka della chitarra, ovvero Isato Nakagawa, completo autodidatta : http://www.youtube.com/watch?v=o42JOJbe9iI

    Va beh, per finirla per oggi vi cito da pagina 41 di un librettino da 9 € che mi stava salvando la vita finchè non ne ho trovato uno ancora migliore ma oggi non è il caso:

    “L’Uomo tutto sommato è, si suppone, il solo animale che sa di dover morire. Le sue giornaliere lotte competitive, la ricerca del benessere attraverso l’ascesa gerarchica, il lavoro opprimente fatto macchinalmente, gli lasciano poco tempo per pensare alla morte, alla sua morte. Peccato, perchè l’angoscia che dà questo pensieroè forse la più forte motivazione alla creatività.
    Ma la creatività non è infatti una ricerca della comprensione, del perchè e del come del mondo, e ogni scoperta non ci permette forse di strappare un lembo al sudario della morte? E questo non è forse il modo per capire che colui che si “guadagna” la vita senza di lei, la perde?”
    Henri Laborit, “Elogio della Fuga”, 1976

  10. 11 Luigi
    gennaio 22, 2010 alle 1:57 PM

    Non preoccupatevi, la Grecia sta saltando, l’Islanda l’ha gia fatto, la Cina e’ in dirittura d’arrivo e l’Ammerica non sa che pesci prendere.
    Presto tutto questo preoccuparsi, a confronto, sembrera’ solo un bel sogno 😉

  11. gennaio 22, 2010 alle 2:15 PM

    mi sto facendo certe mangiate d’ortica di sti tempi che se penso ai tir cogli spinaci surgelati muah ah ah…

  12. 13 Barbara M.
    gennaio 22, 2010 alle 6:31 PM

    mmmmmmmh che sia semplicemente arrivato il momento per un bel campicello di grano da cui ricavare il pane, la pasta e mille altre delizie OGM-free? 😉

  13. 14 mafalda
    gennaio 22, 2010 alle 8:37 PM

    be’ io in questo momento sono occupata con una cagnolina (ona) appena arrivata…. sono gia nella merda!!! 🙂 ne fa un sacco!!!1 eh eh. a leggere certi commenti quasi quasi porto su lo
    straccio (non perchè siano di merda… i commenti… giusto perchè e di cacca che si parla).
    va beh vado a cambiare l’acqua al secchio

  14. 15 mafalda
    gennaio 22, 2010 alle 9:35 PM

    fatto!
    con cacca, intendevo la cacca dopo mangiato, le belle notizie che da luigi (io non leggo i giornali, ci riesco ad essere disinformata :-)), gli ogm …
    no… prima di offendere qualcuno 😉
    un abbraccio

  15. gennaio 22, 2010 alle 11:18 PM

    Ormai il mondo è un OGM, è tutto così intrisicamente collegato che se fa male la pancia a uno in Nord America muore un milione di persone in Asia.

  16. 17 sb
    gennaio 23, 2010 alle 2:25 PM

    giusto per essere merda rispondo ad harlock; preferirei il contrario.

  17. 18 mafalda
    gennaio 23, 2010 alle 8:01 PM

    🙂 cioè quando un milione di persone muoiono in asia a qualcuno fa male la pancia in nord america?
    mi sembra un po’ poco e credo anche accada già forse c’è un fondo di verità!

  18. 19 Luigi
    gennaio 24, 2010 alle 10:32 am

    uh beh,a questo proposito:
    A mio modo di vedere tocca riflettere sulle ” affinita”.
    Non si puo’ non considerare il famoso test di Bell,bisogna cercare li’ il motivo. Del resto, anche se Gribbin ha ben spiegato dove stia il paradosso,io persisto nel credere che Grangier e Roger a Ginevra, stiano seguendo la linea di pensiero corretta.

    • 20 mafalda
      gennaio 24, 2010 alle 10:45 am

      🙂 beata ignoranza….
      mi fa l’effetto di un enigma o…
      la stele di rosetta….
      va beh vado ad informarmi

      a proposito li hai preparati i disegnini per i giochi, se hai voglia ti mando il mio indirizzo attraverso il tuo sito

  19. 21 Luigi
    gennaio 24, 2010 alle 12:18 PM

    si mandami l’indirizzo, che me ne ero dimenticato 😉

  20. 23 sb
    gennaio 24, 2010 alle 3:31 PM

    quindi se a me girano i coglioni in senso orario al mio vicino gli girano in senso antiorario?
    poi se mi corico e cambio quindi l’asse di rotazione ed il vicino sta in piedi gli viene magari l’orchite? non che io abbia due particelle come zebedei, era giusto per sapere come comportarmi.

  21. 24 mafalda
    gennaio 24, 2010 alle 3:39 PM

    capperi!
    peccato che io e la mia vicina siamo femmine :-D!

  22. 25 medo
    gennaio 25, 2010 alle 11:06 am

    Per restare in tema di cibo, ecco cosa ho cucinato questa settimana a casa:
    – tajarin di mais otto file con pancetta affumicata e broccolo
    – tagliatelline al cavolo, noci e panna
    – risotto di riso thai con patate, carote e funghi (shitake, finferle e porcini)
    – pennette panna, verza, broccolo e pancetta
    – maki di cavolo e trota affumicata, con salsa di timo e limone e riso thai cotto nel te al gelsomino

    Mi tratto bene? Troppo.
    Durerà? Chissenefrega. Comunque, no.

    Ma l’importante è amare, amare, amare sempre e nel presente.

  23. 26 Luigi
    gennaio 25, 2010 alle 6:03 PM

    ho letto le risposte di mafalda e di sb, l’unica cosa che mi viene in mente e’ la necessita’ immediata di somministrare loro il test di Turing 😉
    Nel mio caso,data l’estensione del range, invece ritengo sarebbe conveniente l’applicazione di un nuovo parametro: “A.S.”
    Se non ci arrivate da soli (puo’ succedere), scrivetemi che ve lo spiego 😉

    • 27 medo
      gennaio 25, 2010 alle 6:47 PM

      Luigi, ma te lo hanno mai detto che da come scrivi si vede l’età che hai? Cioè l’età “avanzata”? Non è un male, ma il fatto che si noti molto da come scrivi, faccine comprese, sarebbe da studiare. E poi tra nomi, test e menate, qui arriva la primavera che nessuno ha fatto un cazzo, te compreso. Viva il mare, viva la terra, tutti giù per terra anche e tuttavia.

  24. 28 Luigi
    gennaio 25, 2010 alle 7:39 PM

    ah beh “eta’ avanzata”… cosa intendi per eta’ avanzata, 35 anni?, 70?, 104?
    Mio figlio trova anziani gli universitari ventenni.A volte, frequentandoli, son costretto ad ammettere che ha ragione. L’eta’ e’ un concetto molto relativo,tutto il resto pure.

    ..arriva la primavera e nessuno ha fatto un cazzo.. e che c’e’ di male?

  25. 29 mafalda
    gennaio 25, 2010 alle 7:43 PM

    @ Luigi
    come???? non hai ancora capito chi è l’uomo e chi la donnaaaa?????
    (se non ci arrivi da solo scrivimi che te lo spiego)
    dal punto di vista di un trentenne e per il curriculum di cui sopra facciamo intorno ai sessanta????
    🙂
    senza rancore abbracci elena

  26. 30 Luigi
    gennaio 25, 2010 alle 8:10 PM

    Non so dove scriverti,altrimenti lo farei. Spiegami che non ci arrivo 🙂

    …rancore?… mi son perso qualcosa? 🙂

    sessanta? sbagliato…evidentemente son vecchio inside.

  27. 31 mafalda
    gennaio 26, 2010 alle 11:27 am

    @ luigi
    il test di turing dice se una macchina è in grado di pensare, etc…. (apprezzo la battuta, ma io pensavo che eravamo gia finiti in cantina :-)).
    Vedi Turing è il gioco dell’imitazione tra tre persone A B C e ti spiega la mia di battuta.
    http://it.wikipedia.org/wiki/Test_di_Turing
    ti ho mandato una mail sull’unico indirizzo che trovo nei tuoi siti… aspetto i disegnini ( e li si che non sono in grado di pensare ;-))
    Per il vecchio inside non ti preoccupare ho un cugino che insegna al MIT e più giovane di me, intorno ai quaranta ma ha gia un’aria serissima…. dev’essere un effetto della genialità
    ….. dev’essere per questo che a me ne danno di meno??? 😉
    rancore… e che non si capisce mai quando scherzi davvero o sei offensivo opto per lo scherzi davvero

  28. 32 mafalda
    gennaio 26, 2010 alle 12:27 PM

    @ luigi
    carino il test di searle della stanza cinese

  29. 33 Luigi
    gennaio 26, 2010 alle 1:07 PM

    @mafalda…Ti prego,qualsiasi cosa io possa scrivere, parti sempre dal presupposto di un approccio scherzoso.
    In genere non e’ mia intenzione essere offensivo con nessuno e comunque, quando raramente capita,ti assicuro che la mia posizione diviene assolutamente inequivocabile.
    Conosco bene il test di turing e tutta la teoria che sta alla base dell’intelligenza artificiale (ci ho lavorato su parecchio in passato).In effetti comunque eravamo gia passati al saccheggio della cantina, direi di riprendere da li’ :).
    Non mi preoccupo, se a quasi novant’anni mi danno del sessantenne non puo che farmi piacere ;).
    Non ho ricevuto nulla.. puo essere che la mail riportata sul sito sia sbagliata? 🙂

  30. 34 Luigi
    gennaio 26, 2010 alle 1:19 PM

    tornando al test di searle. Le implicazioni non sono affatto scontate.
    Infatti intere branche della scienza a mio modo di vedere funzionano su quel principio.
    Penso per esempio alla teoria dell’elettromagnetismo e delle onde radio. L’iterazione tra particelle, la luce stessa.Molti campi della medicina, l’astronomia e se vogliamo anche l’agricoltura…

  31. 35 mafalda
    gennaio 26, 2010 alle 2:28 PM

    beh che dire. Sei brillante! Ti invidio.
    io ho riprovato ad inviarti una altra mail altrimenti autorizzo Nicola a darti il mio indirizzo.
    concordo con l’ultimo commento 🙂


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