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Materiali per piccoli apicoltori naturali

In onore dei nuovi bien (termine tedesco che indica l’unità tra arnia, favi ed api) traduco, di seconda mano, e pubblico un’interessante articolo di Johann Thur sulla ritenzione dell’atmosfera e del calore interno all’arnia. Una delle basi dell’apicoltura naturale.
Thur descrive l’arnia Christ molto simile alle Warré che utilizzo anch’io e critica pesantemente l’introduzione delle arnie a telaino removibile (l’articolo risale più o meno al ’45 – traduzione originale di David Heaf)


49 Risposte to “Materiali per piccoli apicoltori naturali”


  1. 1 Salvatore
    Maggio 18, 2010 alle 10:22 am

    Ciao Nicola, e tanto per cambiare…. GRAZIE!! 🙂

  2. 2 pimpinella
    Maggio 18, 2010 alle 11:16 am

    ciao nicola, le nostre api ringraziano!

  3. Maggio 18, 2010 alle 12:29 PM

    Ciao Nicola, grazie per questo stupendo post, piano piano stò recuperando le mie famiglie! gli sciami entrano da soli nelle arnie abbandonate del’anno scorso, non ho fatto la pullizia dei favi, ho letto che l’odore di Galleria mellonella, indica che c’è un luogo perfetto per iniziare una nuova colonia!

    salut!

    Francesca.

  4. 4 mico
    Maggio 18, 2010 alle 3:51 PM

    grazie nicola
    continuo a leggere il testo che mi hai inviato (quello da cui l’articolo) mettendo di paragrafo in paragrafo in discussione le mie competenze in lingua inglese.
    devo ancora costruire la prima arnia, ma mi riprometto di farlo e di “traslocare” entro metà giugno.
    un abbraccio

  5. Maggio 19, 2010 alle 12:50 am

    Grazie a voi per l’interessarvi al “facciamolo strano” 🙂
    @Francesca (che sta alle baleari… date un’occhiata al suo blog!) io, quest’anno, mi sono svegliato tardi e non mi sono ricordato di mettere le vecchie cassette in giro come richiamo… ma sono stato comunque fortunato 🙂
    @Mico Non ti mettere troppo in discussione… la traduzione l’ho fatta al volo mentre preparavo lo zaino (starò via per qualche giorno) e non l’ho quasi riletta… anzi: se trovi degli errori tipo “la nosema” invece “del nosema”…

    A presto!

  6. Maggio 19, 2010 alle 3:16 PM

    Abbiamo trovato qualcosa da leggere, sembra…

  7. Maggio 19, 2010 alle 9:48 PM

    Grazie Nicola, mi è molto utile per capire maggiormente questo mondo incredibile e penso che costruirò una werré per l’anno prossimo. Ma credo che parlare di apicoltura naturale non è esattamente corretto, direi che si dovrebbe chiamare apicoltura meno artificiale perché comunque si parla di di scatole costruite su misura con asticelle incerate e non di tronco d’albero.
    Lo so, sono cattivo, fa perte della sincerità dell’ariete 🙂

    • Maggio 23, 2010 alle 11:00 PM

      Oh! Lo dici ad uno che continua a sostenere che “agricoltura naturale” sia un ossimoro! 🙂 Che ti devo dire… sono definizioni… lasciano un po’ il tempo che trovano…

  8. 9 Mascia
    Maggio 20, 2010 alle 3:21 PM

    scarrrrriiicato e letto …..grazie mille

  9. 11 Giacomo
    Maggio 22, 2010 alle 9:04 am

    Ciao Nicola
    Sai mica dirmi dove si comprano le arnie warre’ gia’ fatte? E magari anche qualcuno che mi aiuti a togliere uno sciame che si e’ installato 3 4 giorni nella finestra di casa mia in campagna, fra lo scuro ed il vetro? Casa mia è fra Reggello e Pontassieve.

    Se c’e’ qualcuno che puo’ aiutarmi, altrimenti, se chiamo un contadino di queste parti, ho paura che le apine facciano una brutta fine…

    Grazie

  10. Maggio 22, 2010 alle 10:02 PM

    Ciao Giacomo, devi trovare un apicoltore delle tue parti, purtroppo sono impegnato altrimenti venivo io.

    Non credo che in Italia ci siano produttori di warrè.

    • 13 Giacomo
      Maggio 23, 2010 alle 9:25 am

      Ciao Harlock grazie comunque per la disponibilita’. Dalle mie parti, che io sappia, esistono solo arnie con i telaini, quindi cercavo qualcuno, magari con un’arnia gia’ fatta, o top bar o warre’.
      Avrei un’altra domanda. Il tempo sta passando ed e’ quasi una settimana che le api sono li’, cosa succedera’? Se le porto via troppo tardi, diciamo la fine della prossima settimana, diminuisce la probabilità di sopravvivenza?

      Ciao E garzie.

      Giacomo

      • Maggio 23, 2010 alle 10:03 am

        Le api quando sciamano si posano provvisoriamente nei paraggi dell’alveare stesso, poi partono le esploratrici per trovare una dimora definitiva, che potrebbe essere un tronco d’albero cavo, o un intercapedine tra vetro e scuro … Ha volte succede che rimangono nel posto dove sono, se ha loro gradito.
        Non è a rischio la loro sopravvivenza, sanno benissimo cosa devono fare.
        Non sono ancora molto esperto ma probabilmente hanno gia cominciato a costruire il nido e per questo rimuoverle con il tempo è molto più difficoltoso.

        Magari Nicola quando tornerà potrà darti qualche consiglio per le warrè…

        Ciao, Harlock

      • Maggio 23, 2010 alle 11:11 PM

        Sono tornato 🙂
        Concordo con Harlock sullo sciame nella finestra… se hanno deciso che quella è una bella casetta, spostarle diventa più complesso e conviene trovare un apicoltore in zona (non le danneggerà se fa l’apicoltore… c’è comunque una sorta di rispetto…)
        Per le arnie warrè il produttore più vicino è in Austria ma esistono diversi schemi per autocostruirsele (se non tu, da un buon falegname 🙂 )

        Questo è il link al produttore
        http://massivholz-tischler.at/xt/index.php?cat=c13_Warr–hive.html&XTCsid=e111c7813c5d84c4d32897e28f093130

        …ma io me le son fatte… 🙂

  11. 16 tano
    Maggio 24, 2010 alle 11:15 am

    ciao nicola
    sono molto contento di aver trovato le tue pagine e di riceverne regolarmente gli aggiornamenti
    sono un ” giovane ” “osservatore di api”
    grazie a voi ho scoperto altri tipi e stili di allevamento, come la warrè di cui mi sto costruendo un modello perchè vorrei cominciare ad usarla,
    da me,in lessinia sulle colline veronesi a 1000msl luogo abitato dal popolo cimbro ,nella tradizione oramai persa,si usavano i cesti di paglia di segale, e anche su questo contenitore stiamo cominciando a lavorare.
    abbiamo 3 arnie da produzione con i telaietti e altre 2 famiglie stanno arrivando,
    anche queste arriveranno su telaietti
    come potremmo provare a “convincere” le nostre amiche ad traslocare nella warrè abbandonando i telaietti già costruiti?

    • Maggio 24, 2010 alle 2:26 PM

      Se hai a disposizione della paglia di segale bio sarebbe interessante provare a costruire delle arnie simili a quelle di Thun (staineriane). Nella pratica sono delle warré solo che al posto del legno si utilizza paglia e terra cruda (magari mischiata ad un po’ di letame). Ovvio che vanno fatte delle cornici in legno che diano “struttura”…
      Trasferire un’arnia a telai su una Warrè può essere terribilmente “brutale” o molto dolce… io ho usato il sistema “brutale” perché non avevo melari Dadant…
      Metodo “brutale”: prelevi telaino per telaino, ti chiudi in un posto lontano alle api, stacchi il favo e lo ricuci con del filo di cotone un po’ grosso alle barre. Restituisci favo e tutto… difficile, faticoso e non piacevole per le api.
      Metodo “dolce”: costruisci con delle assicelle (5-6 mm) una cornice delle dimensioni del melario a telaini con un buco centrale delle dimensioni della cassetta warré. A questo punto utilizzi il melario a telaini come se fosse una cassetta warrè. Piano piano le api si trasferiranno nelle cassette sottostanti lasciando le scorte nel melario che potrai lasciargli come scorte invernali o prelevarle. il metodo è più lento ma più facile per te e per loro 🙂
      Era comprensibile?

  12. 18 Giacomo
    Maggio 24, 2010 alle 9:16 PM

    Ciao Nicola e bentornato
    Anche a me piacerebbe autocostruirmela ma non sono in grado, e soprattutto non… entro l’anno, diciamo.
    La mia era piuttosto una richiesta per sapere se a qualcuno… ne avanzava una.
    Sto cercando un apicoltore in zona.
    Grazie lo stesso a tutti.

    Ciao

  13. 20 tano
    Maggio 24, 2010 alle 9:46 PM

    ciao nicola
    mi hai detto una bella idea per le arnie di segale e argilla…
    oltretutto ci stiamo costruendo una casa di paglia per noi.
    hai materiale da mostrarmi o indicarmi con schemi della thun?
    puoi spiegarmi un po meglio il metodo “dolce”

    • Maggio 24, 2010 alle 10:10 PM

      Delle arnie di Thun ne ho sentito solo parlare e letto ma mai viste (sai com’è… sono un po’ gelosi…)ma in Nepal, dove di legno ce n’è poco e lo si conserva come energia, le arnie in paglia sono tradizione puoi dare un’occhiata qui
      http://web.utanet.at/huttinge/projekte/nepal/book_off/trainbook.htm#
      Mentre per il trasferimento puoi dare un’occhiata qui:
      http://www.flypiedrahita.com/blog/?p=431
      Scendendo nella pagina, dopo l’immagine del museo delle api con i favi appesi al soffitto, c’è una serie di immagini di un melario Lang (poco dissimile alla dadant) appoggiata sopra una warré.
      Tutto l’articolo parla di come Steve ha trasferito le api dalle arnie Lang alle Warrè (con due o tre sistemi…)
      Qui http://warre.biobees.com/comb_transfer.htm invece c’è il mio trasferimento “d’urto” ed alcune altre indicazioni di david heaf

      • 22 tano
        Maggio 25, 2010 alle 9:52 PM

        grazie nicola
        capito quasi tutto…
        tu hai capito cosa serva il telo che nelle foto si vede steso all’entrata della warrè?

      • Maggio 25, 2010 alle 10:20 PM

        Si… non mi ricordo come si chiama la tecnica (ha il nome di un russo). L’ho usata anch’io e funziona molto bene: stendi un telo bianco davanti all’ingresso dell’arnia, quando ci scuoti le api sopra loro sono portate ad andare verso il buio e, quindi, entrare dentro l’arnia.

  14. 24 pepparena
    Maggio 25, 2010 alle 10:23 am

    che voglia…che voglia…
    di avere un fazzoletto di terra da assaltare con orto, galline e perchè no le api…che VOGLIA!!!

  15. 25 tano
    Maggio 26, 2010 alle 2:10 PM

    …sti russi
    usavano lo stesso sistema al check point charly a berlino est!

    • 26 tano
      giugno 4, 2010 alle 9:53 PM

      ciao nicola
      sono pronto per il trasloco di 2 colonie che un mio amico mi ha dato dentro 2 arnie di polistirolo dentro le due warrè che mi sono costruito!
      manca “solo” il convicerle ad abbondare i telaini già costruiti e pieni per scendere nelle
      cassette vuote della warrè
      ho costruto una ciambella di legno per compensare la differenza di larghezza del fondo della
      arnia classica e la cassetta della warrè sulla quale la fisso,
      ci appoggio sopra il tronco di arnia con i telaini della famiglia,
      tappo sopra
      stendo un telo bianco all’entrata della warre e …
      ….e aspetto ?
      oppure cerco di convicerle a scendere con il fumo ,l’acido ossalico o qualcos altro?

      sono piuttosto eccitato dall’evento!
      …ovviamente sperando nella riuscita

      • giugno 4, 2010 alle 10:15 PM

        Non è che devi convincerle 🙂
        riduci lo spazio nella cassetta “classica” (cos’è? Una dadant?) con due telaini “ciechi” o con due assicelle delle dimensioni dei telaini.
        E poi aspetti.
        Se tutto va bene le api si trasferiranno pian pianino ai piani inferiori iniziando a costruire sulle top bar della Warrè. Il telo bianco all’ingresso non serve perchè non scuoti le api davanti alla cassetta.
        Lascia che si sviluppino loro tranquillamente secondo i loro ritmi… ma tieni conto che – con buona probabilità – la cassetta “classica” la potrai togliere al meglio a fine estate, più ragionevolmente la prossima primavera.
        Per operazioni “intrusive” io non uso il fumo ma acqua con zucchero a velo (1 cucchiaio in 1 litro dentro uno spruzzino per piante) che vaporizzo nella direzione delle api.
        Le api inumidite fanno più fatica a decollare e, mentre si puliscono, scoprono che tu sei “l’uomo delle caramelle” mentre il fumo innescherebbe il panico(pare lo percepiscano come la foresta che brucia…) facendole correre ad ingozzarsi di miele pronte alla fuga. Capirai come possono volerti bene le prossime volte che vai a trovarle 🙂
        Buona avventura!

        ps.- io ho scoperto di riuscire a capire meglio le api se non le considero “società” (regina, operaie, fuchi ecc…) ma un unico enorme animalone composto da cellule volanti 🙂

  16. 28 Giacomo
    Maggio 30, 2010 alle 9:32 am

    Salve a tutti di nuovo. Scrivo giusto per un aggiornamento ed un consiglio su cosa fare. Sono stato nella casa in campagna a vedere in che condizione era lo sciame di cui chiedevo un’arnia qualche post sopra… Ho provato a pubblicare le foto
    http://www.facebook.com/album.php?aid=174079&id=825514171&l=63c29786aa
    Se riuscite a vederle A me fa un po’ impressione: forza e repulsione. Il vetro e’ sottile, toccandolo e’ caldo. Scricchiola. Se si rompe?
    C’e’ gia’ il miele nelle celle (che fra l’altro sono bianche, e’ normale? Forse le acacie).
    Ho riletto il discorso sul trasferimento di arnia con maggiore interesse di quando qualche giorno fa pensavo di avere solo uno sciame.
    C’e’ qualche piccola complicazione: la finestra e’ al primo piano, fanno ca 5 mt di altezza. Il portellone non si apre da fuori. O meglio, si aprirebbe se con un martello rompo i cardini e mi sa che le api si incazzano. Se apro il vetro dentro, per quanto lo faccia delicatamente, si staccano tutti i favi e mi sa che le api si incazzano…
    Uff….

    • Maggio 30, 2010 alle 12:58 PM

      …bellissime!
      si chiama arnia da osservazione a vetri 🙂
      I favi quando sono nuovi sono bianchi.
      Credo che ci sia solo una soluzione, aprire la finestra e trasferire i favi in un’arnia. Le api si incazzano comunque, per loro quella è casa sua e tu sei l’intruso.
      Altra soluzione, lasciare tutto com’è e fare un’altra finestra abusiva un po’ più in là 🙂

  17. Maggio 30, 2010 alle 10:32 PM

    Non posso vedere la foto… comunque si… le celle sono bianche perchè è cera nuova.
    Il vetro è caldo perchè le api mantengono il nucleo tra i 35-36 gradi ma non dovrebbe rompersi.
    Non hai speranza… le api si incazzano (o quanto meno si chiedono che diamine stia succedendo)
    un tentativo (ma fatto con le dovute precauzioni) potrebbe essere quello di scaldare leggermente il vetro in modo che la cera si ammorbidisca per poter aprire la finestra.
    Quindi fare il “travaso” ma converrebbe avere un aspira-api http://www.beesource.com/build-it-yourself/bee-vac/ (anche se non è una cosa molto carina da usare…)

    • Maggio 30, 2010 alle 10:39 PM

      Ps.- Come lo chiamate voi un nucleo di api che da 14 anni vive indisturbato in una crepa di un muro senza dare nessun segno di malanno legato alla varroa, al nosema, alla peste europea, alla peste americana… senza trattamenti, senza spostamenti, senza cambio delle regine… solo fortunato? 😉
      Due giorni a guardarle entrare ed uscire dal tetto di Ellen a Carimate è stato uno spettacolo!
      (Ok… con questo non voglio dire che ci si deve tenere un nucleo nella finestra di casa 🙂 ma solo sottolineare la capacità di adattamento alle patologie da parte delle colonie selvatiche…)

  18. 32 Giacomo
    giugno 1, 2010 alle 12:05 am

    Mi dispiace che tu non riesca a vedere le foto, dovrebbero essere visibili a tutti.
    Comunque domani torno su e vi aggiorno sulla crescita.
    Ho parlato con un apicoltore che mi ha detto di aspettare settembre e poi di aprire per predere il miele che tanto le api muoiono perche’ senza medicine non sopravvivono. Sono riamsto un po’ di stucco, ma non ho intavolato discorsi sull’apicoltura naturale senza telai perche’ non era il caso. Quando provo a parlarne a questi mercatini, gli apicoltori mi guardano con due occhi, come se venissi da marte.
    Comunque bellino l’apirapolvere. Mi sa che mi ci vorrebbe. DOvrei fare una specie di camera sterile, con delle lenzuola, per compartimentare la zona della finestra ed evitare che le api entrino in casa, poi scaldare il vetro, aprire e, qui viene la parte a me ignota per la quale devo cercare aiuto, travasarle in un arnia. Una versione al chiuso di quello che si vede qui:
    http://www.biobees.com/media.php nel secondo video.
    Per ora devo trovare il modo di chiudere la finestra con un pannello, pensavo a della lana di roccia o a del polisitrolo perche’ ho notato che con la luce le api si mettono tutte sul vetro.
    Ma la luce da loro noia?

    • giugno 1, 2010 alle 12:27 am

      Non necessariamente noia ma reagiscono comunque alla luce…
      Sono riuscito a vedere le foto!! I favi non sembrano attaccati al vetro (almeno non completamente)… Tu non fossi così lontano, mannaggia!!
      Non sembrerebbe un recupero così difficile (meno di quando si incastrano tra le tegole di un tetto a 15m da terra…)ben bardati e con movimenti lenti 2 persone potrebbero recuperare api e favi… forse. Un po’ come tuffarsi. Non si deve pensare alla panciata 🙂
      Solo una cosa: tieni lontana la signorina ed il ddt… non tanto per le api quanto per lei: non sarebbe mai in grado di eliminarle tutte in un colpo solo e se le troverebbe addosso in una frazione di secondo.
      un ape può fare un po’ male… 250 ti spediscono all’ospedale per direttissima…

      • 34 Giacomo
        giugno 2, 2010 alle 8:40 am

        La decisione e’ presa: le teniamo noi, le api. Sono quasi tutti d’accordo, babbo, mamma, signorina. Pero’ vanno tolte da li. Mi dicono che con la cera ancora bianca il favo si sbriciola, quindi sembrerebbe di dover aspettare almeno settembre. E’ vero? Per settembre devo aver trovato, o fatto, la warre’ o la top bar (per il momento mi sembra di capire che la top bar produce meno miele quindi propendo per la warre’), devo aver trovato le reti di protezione.
        E poi devo “invitare” qualcuno che mi aiuti nell’operazione che assolutamente non so fare…
        PS la signorina con il ddt, nonche’ madre di due nani, si e’ rivelata fortunatamente ragionevole

      • 35 Giacomo
        giugno 2, 2010 alle 9:03 am

        Ma poi, stavo guardandto su i video di biobees, che in teoria le posso mettere anche in un cesto di vimini o di paglia…

      • giugno 4, 2010 alle 1:50 am

        Ho presente il video di cui parli: il cesto di vimini o di paglia serve solo per il trasferimento in un’arnia “vera e propria”.
        Aspettare settembre mi pare un po’ rischioso nel senso che ti trovi a dover spostare api, favi e scorte mentre un trasferimento adesso lascerebbe il tempo alle api di riorganizzarsi per l’inverno (ma queste sono teorie personali e confutabili 🙂 )
        In bocca al lupo! 😉

  19. 37 loris
    giugno 1, 2010 alle 11:55 PM

    ciao nicola,non ho mai visto un arnia da vicino e non so neanche com’è fatta e come funziona sai consigliarmi qualche link dove trovare materiale per iniziare a capirci qualcosa?mi servono le basi

  20. 39 tano
    giugno 5, 2010 alle 8:13 am

    sì è una dadant,
    sto leggendo “il ronzio delle api”,ed interessante proprio il modo dell’autore di considerare l’arnia come un unico organismo vivente.
    …altra richiesta di consiglio:
    oltre a queste due future (speriamo) famiglie di warre ho appunto 3 dadant, posizionate verso sud in un campo lontano dalla casa
    l’inverno scorso ,essendo una zona di montagna ventosa,hanno avuto problemi di freddo .
    mi sto domandandando se collocare le 2 warre a ridosso della casa dove sarebbero sicuramento piu protette : le posizionerei nella parte ovest della casa ,comunque orientate a sud ,sopra la stanza
    della caldaia, dove tra l’altro ci costruirò una serra
    ovviamente sarebbero più vicino alle “persone” anche se in realtà in quella zona ci arrivano comunque anche le altre per approvigionarsi d’acqua
    che ne dici?

    non capiti mai in zona verona?
    mi piacerebbe farti vedere un pò di cose su l’apiario con i cesti che vorremmo costruire e parlarne con te…
    oltre che farti assaggiare i nostri formaggi,ovviamente

  21. 40 laurosa
    giugno 11, 2010 alle 12:24 PM

    ciao a tutti.
    volevo comprare il libro “il ronzio delle Api” e girovagando in rete lo ho trovato in pdf, download gratuito. segnalo se qualcuno è interessato (unico limite il peso 75 mega perchè il pdf è di buona qualità e contiene anche tutte le immagini).
    http://www.ebook3000.com/Il-ronzio-delle-api–I-blu—Italian-Edition-_65867.html

  22. 42 vela
    giugno 12, 2010 alle 6:24 PM

    Ciao a tutti io ho una ktbh(KENIA TOP BARE HIVE 46′)autocostruita
    le mie api stanno ok costruiscono al naturale
    su barre come warre’e lo sviluppo del nucleo
    va in orizzontale,come in natura.
    ho utilizzato anche miscela flora biodinamica per foraggiarle
    e nelle vicinanze ho messo un cristalbuster(dispositivo orgonico)
    cioe’quarzo interrato con tubo di rame
    per riequilibrare energeticamente la zona
    vedi:
    http://twilightscience.forumfree.it/?f=2126342

  23. 43 Pasquale
    luglio 25, 2010 alle 7:05 PM

    Ciao a tutti,
    attraccando al blog di Nicola …sei sulla buona strada. Grazie.

    A proposito di apicoltura naturale vs artificiale:

    – arnia metodo Christ (tedesco)

    Fai clic per accedere a BauAnl-Maurer-Christbeute-korr.pdf

    – metodo Oscar Perone (castellano)
    http://www.oscarperone.com.ar

  24. 44 tano
    luglio 26, 2010 alle 3:14 PM

    ciao nicola
    ho letto i tuoi “deliri” e del tuo impegno a costruirti la nuova casa,
    essendo anch’io in pieno ” delirio” capisco anche la tua assenza,
    perciò ti formulo comunque la richiesta di aiuto senza averne a male nel caso di tua non risposta:
    ho due arnie in trasferimento da dadant a warre, hanno cominciato a costruire ;al piano di sotto,i
    favi , e mi domando quando sia conveniente togliere il pezzo di dadant ,il piano di sopra praticamente, e completare la warre con gli altri elementi;
    se per esempio sia più conveniente farlo prima dell’inverno o la prossima primavera…

    buon lavoro

  25. 45 Giacomo
    settembre 3, 2010 alle 6:21 PM

    Ho trovato un amico (e quindi un tesoro) che mi puo’ tagliare il legno per assemblare la warre’, addirittura con gli incastri a coda di rondine (quindi senza chiodi).
    Taglierà il legno sulla base degli schemi qui: http://warre.biobees.com/plans.htm
    Se qualcuno ha qualche consiglio o riscontrato qualche inesattezza fatemelo sapere.
    Il costo non lo so ancora, pero’, una volta programmata la macchina farne una o una dozzina e’ piu’ o meno lo stesso (Intendo tagliare le lastre di legno, poi assemblarle è un’altra storia). Se qualcuno e’ interessato me lo faccia sapere.
    Poi resta sempre il problema di come spostare le api dalla finestra all’arnia, pero’ a quello ci si pensera’… (la prossima primavera conto di smuoverlo, quell’harlock li’)

  26. settembre 4, 2010 alle 9:05 PM

    …”quell’harlock li’”, che sarei io 🙂 …sarei anche interessato al legno tagliato per le warrè, diciamo, per un paio di warrè quanto vorrà mai questo tuo amico?

  27. 47 giacomo
    settembre 24, 2010 alle 11:59 PM

    Esatto… Adesso vediamo, da qui a primavera riusciro’ ad organizzarmi. Ancora non so quanto costa fare l’arnia. Sto preparando, con molta calma, i disegni per il taglio. Sto usando le misure di http://warre.biobees.com/plans.htm se quanlcuno ha qualche suggerimento o consiglio per qualche variazione fatemelo sapere.

    Ciao


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