Visto che sono un’inguaribile cialtrone fanca***sta… copio ed incollo dal blog di RIZOMI
Finite le vacanze e il sollazzarsi in panciolle sulle sdraio sgranocchiando pomodorini da terrazzo si torna al “lavoro”.
Si sa, l’autunno è uno dei momenti migliori per impostare un orto.
Anche se non se ne vedranno immediatamente i frutti, in primavera lui sarà lì, già bello e pronto ad accogliere semi e piantine per un’annata di produzione.Il primo appuntamento della stagione è un mix di pratica e teoria alla Casa di Quartiere di San Salvario sabato e domenica 18-19 settembre dalle 10 in poi.
Il programma prevede:
teoria e pratica dei vasi autoirriganti con spolverata di agricoltura biointensiva e squarefoot gardening.
Il giorno seguente, volo d’angelo sulla progettazione integrata attraverso la realizzazione di una spirale per la coltivazione delle aromatiche…. potevamo fare un “giardino dei semplici” ma non sempre è progettazione integrata
Cialtrone, aggiornami su possibili tecniche di coltivazione domestica in forte penombra cavernicola.
eh… dipende… c’è albedo? Sennò un’attenta selezione delle coltivazioni (le verdure a foglia, tendenzialmente, non hanno bisogno di molta luce) o, ultima spiaggia ma assolutamente accettabile e divertente, funghi!! 🙂
Visti i prezzi, coltivare shitake potrebbe essere un’interessante integrazione allo stipendio in effetti.
Luce diffusa ce n’è, farò qualche prova.
Senza contare che per coltivarli si possono usare vecchi libri di dubbia qualità (a voi la lista… io ci metterei più o meno l’opera omnia di Alberoni)o le guide del telefono. http://www.gourmetmushrooms.co.uk/book_recycler.htm
Ma è fantastico! La scelta dei libri da cannibalizzare però è critica. Non è che poi i funghi cibandosi dell’anima dei volumi mi prendono su strane idee lisergiche?
Oppure si monta uno di questi in cantina http://www.foodnavigator.com/Science-Nutrition/Researchers-develop-system-for-growing-veggies-on-the-moon
Va beh ma che ci vuole, se hai a disposizione un piccolo reattore nucleare che ti fornisce energia e ti costruisci una piccola fabbrichetta chimica di fianco, ti fai la tua serra con luce artificiale, aria miscelata chimicamente, acqua ricreata da idrogeno liquido…
Il discorso è sempre lo stesso che si faceva per l’idroponia. Alla fine una melanzana ti “costa” una vita, o un miliardo di €, o 1OOO kWh, etc.
ho sentito che è meno dispendioso estrarre l’idrogeno dal piscio. mi sa che presto gli americani ci bombarderanno i cessi.
iasas ne
costa meno che estrarlo dall’acqua.
ciau ne