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Con ogni orto necessario


Il ciclo circadiano ci segnala prepotentemente la necessità di uscire di casa ad infilare spesieratamente semi per terra.
Mi ero ripromesso di concentrarmi sulle varie pratiche burocratiche e sul cantiere di casa ma… pare che io sia riuscito solo a ridurre al “minimo” le uscite.
Evidentemente l’entusiasmo da “svegliati è primavera” possiede un imperativo più forte (e lasciate stare il fatto che tutto ciò contribuirà un minimo alla costruzione del tetto di casa).

Dove siamo e quando ci siamo

VENETO
25-26-27 Marzo
3-4-5 Giugno
Due weekend di orticoltura sostenibile presso:
Casa di Tano Contrada Tezza 1
Badia Calavena (VR)
Contatti:
Nicoletta 338.7832606
Riccardo 335.1326389

LOMBARDIA
8-9-10 Aprile
Somma Lombardo (Va)
Introduzione all’Agricoltura Sinergica di Emilia Hazelip
Presso Coop. Radici nel Fiume
per info: raimondi.b@gmail.com

PIEMONTE
15-16-17-18-19 Aprile
Corso Completo di Agricoltura Sinergica
Presso Associazione “La Zattera
Cascine Bellero 22
15035 Frassinello Monferrato
Contatti:
ass.lazattera@yahoo.it
Anna Sophia Klitzsch: 3287763270

AGGIORNAMENTI:
Il buon Matteo, che mi accompagna nei due appuntamenti in quel di Badia Calavena (Vr) ed in quello di Somma Lombardo (Va), organizza questo per domenica 17 Aprile a Piana di Barengo (No).
Mentre con l’amico G ed Enzo per il corso completo di Agricoltura Sinergica a Frassinello s’è pensato di inserire anche una parte pratica su Biochar e Compost Tea… così, tanto per complicarci(vi) la vita 😉


63 Risposte to “Con ogni orto necessario”


  1. 1 mattia
    marzo 11, 2011 alle 2:16 PM

    Ciao Nicola
    vedo che torni in quel di VR ,
    se ti allunghi trovi riparo anche in VE .
    saluti

    • marzo 15, 2011 alle 10:33 am

      Non sono sicuro di riuscire ad allungarmi verso est. Dipende molto da come siamo messi con i lavori a casa… ma se ci fosse modo, mi faccio sicuramente sentire!

      • 3 mattia
        marzo 15, 2011 alle 2:31 PM

        ok.
        Ma sono partiti i lavori a lessolo ?
        ciao

      • marzo 15, 2011 alle 8:30 PM

        Uh… no, forse, dipende…
        No. C’è stato un tempo veramente infame e buona parte dei lavori “agricoli” si è fermato. Mentre per quelli della casa sono partiti i disegni definitivi degli esecutivi che devono andare in approvazione (incrociamo anche i peli delle narici). Tra l’iper-meticolosità di Noemi ed alcuni premaboli istituzionali abbiamo allungato un’attimo i tempi. Ma tanto, con sto tempo… almeno non mi vengono i nervi da “cantiere fermo” 🙂

  2. 5 medo
    marzo 11, 2011 alle 3:16 PM

    Ehi, forse ci vedremo e quindi senza i tuoi feroci canidi che mi entrano col naso umido nel maglione, sbavando e sbraitando “uah uah” e “buoh buoh”!

  3. marzo 14, 2011 alle 11:57 PM

    Difficile resistere all’imperativo “Svegliati è primavera”.
    Non sarebbe un imperativo serio se resitere si potesse.
    Ciao,
    Davide

    • marzo 15, 2011 alle 10:35 am

      Si… ma qui, oggi, piove che sembra novembre e la neve è caduta poco sopra quella che sarà casa… mi sa che oggi riesco a resistere 🙂

      • 10 medo
        marzo 15, 2011 alle 9:00 PM

        Tipo due mesi fa vi avevo postato qua nei commenti le previsioni meteo stagionali sull”Italia, da ilMeteo.it credo, boh non so più. Ci avevano preso in pieno. E non sono gli unici. In poche parole, all’interno dell’arco alpino stazionano basse pressioni per tutto l’autunno ed inverno che dovrebbero trovarsi almeno 750 km più a Nord. Tipico scenario da “gulf stream” assente o spezzetata o deviata in due tronconi, uno che va verso il Marocco e l’altro che taglia a Nord dell’Islanda e che potrebbe durare altri dieci anni con solo un paio di cicliche eccezioni.
        In questo contesto, le semine in campo aperto hanno i tempi che sarebbero usuali in Germania. Per dire.
        Bisogna preparare la produzione di frutta ed ortaggi italiana ad una nuova rusticità, più ampio spettro di temperature e piovosità, questo è un punto fermo.

  4. marzo 15, 2011 alle 1:29 PM

    Anche qui la pioggia ha messo a tacere il richiamo dell’orto, quindi sono a casa e sto valutando la fattibilità di un piccolo impianto a pannelli solari per l’autosufficienza energetica. Ma tra vent’anni quando tutti i pannelli saranno esauriti non ci troveremo ad affrontare un nuovo problema di smaltimento come è successo con l’amianto? Scusate se la domanda è fuori tema, ma all’orto è meglio proprio non pensare!

    • marzo 15, 2011 alle 8:34 PM

      Non ho idea. In effetti potrebbe essere. Senza contare l’impatto ambientale per la realizzazione degli stessi. L’ideale rimarrebbe il potersi montare un KyteGen in giardino 🙂
      Scherzi a parte… se si liberasse un po’ di spazio aereo per costruirne almeno un paio.

    • 13 medo
      marzo 15, 2011 alle 9:28 PM

      Tra vent’anni ci saranno ben altri problemi che quegli ammassi di pannelli agli incroci di qualche periferia…

      • 15 medo
        marzo 16, 2011 alle 12:16 PM

        L’allegria non c’entra, o se c’entra è un tuo problema, con l’analisi del problema energetico, soprattutto in chiave energia elettrica da pannelli fotovoltaici: una piccola parentesi dell’era (post-)industriale.
        Tra la scelta di andare a dormire al tramonto o quella di spendere (quanto? se vuoi essere autonomo ed economo in consumi, beh diciamo 7500 €) per dei pannelli che tra 25 non potrai sostituire con altri dello stesso tipo ed in più avrai il problema di dove accatastarli assieme a quelli dei vicini… Cosa scegliere? E chi sceglie per chi?
        Io produco cibo, tra i miei colleghi un ex-venditore dei migliori pannelli fotovoltaici in commercio. Lui ora è venuto a produrre cibo con me, ha tre figli, due auto, una villetta ed un mutuo di 150 000 € ma deve guadagnare quattro volte meno e non fornisce nemmeno più assistenza sui pannelli che ha montato (centinaia di famiglie), per penuria di materiali di ricambio, etc. In Francia, in aziende che erano “leader”, non in Moldavia.
        Io di mutuo ho 0 €. Di energia elettrica consumo un nulla in kWh ed in Euro anche, nonostante io abiti in città, di gas anche spendo un nulla.
        Di chi è il futuro? Chi avrà giorni violenti? Il mio collega ha 40 anni, ogni settimana son sempre più io che ho ragione e ne ho 30.

        Eravate avvertiti. Siamo e siete avvertiti.
        L’allegria è dalla parte della verità della Storia e da là va colta con saggezza, non è una scelta che uno un giorno mette in atto perchè ha deciso per l’ottimismo, nemmeno che uno puo’ difendere con questo o quell’orpello tecnologico più o meno moderno.

        Sabato ho piantato dieci patate nell’angoletto del cortile di un amico (che in cambio ne vuole giusto due o tre) a spesa nulla. Lo stesso sabato i miei consuoceri sono andati ad uno stage di una corale a 500 km di distanza a fare “là là là”.

        Di chi era il mondo? Cosa ci lasciano questi genitori, zii e nonni? Dei buchi in centro storico, dei villini in periferia, un libretto di risparmio con numeri scritti sopra che oggi son qua e domani non ci sono più.

  5. marzo 16, 2011 alle 3:39 PM

    Scusa, non ho capito niente del tuo discorso e delle tue proposte, ma è un mio problema.

  6. marzo 16, 2011 alle 4:53 PM

    Cosa vuol dire sei un fenomeno, auguri? Cosa vuol dire: “Iodimutuoho0€.Dienergia elettricaconsumo unullainkWhediEuroanche,nonostanteioabitiincittà,di gasanchespendounnulla.” Mi interessa seriamente, non per fare discussione; ma non ho capito. Se puoi spiega meglio; hai trovato una soluzione di vita su misura solo per te? o può essere condivisa anche da altri?
    Non ti conosco; leggendo un blog mi creo un idea di chi scrive dal modo in cui esprime le sue opinioni. Mi scuso, mi sono irritato. E’ stata l’impressione che tu ritenga la tua opinione come un vangelo e i vangeli mi irritano.
    Pace.

    • 19 medo
      marzo 16, 2011 alle 7:00 PM

      RICAPITOLIAMO

      Tua domanda:
      “Sto valutando la fattibilità di un piccolo impianto a pannelli solari per l’autosufficienza energetica. Ma tra vent’anni quando tutti i pannelli saranno esauriti non ci troveremo ad affrontare un nuovo problema di smaltimento come è successo con l’amianto?”

      Mia risposta:
      “Tra vent’anni ci saranno ben altri problemi che quegli ammassi di pannelli agli incroci di qualche periferia.”

      Tua risposta:
      “Allegria”

      Mia lunga risposta evangelica, profetica, etc… Te la risparmio. Ma ripeto, con chiarezza: tra vent’anni non avrai nessun problema di smaltimento, nel senso che una volta esauriti li appoggerai sopra gli altri là fuori Basiglio, per andare verso la tangenziale. Ce li porterai col carretto o non so con cosa visto che le raffinerie italiane saranno tutte chiuse e senza nessuna bonifica per altro. Su uno spiazzo ci sarà qualche resto di quel genere e stop. Lascerai giù i tuoi pannelli esauriti e magari tornerai a casa con qualche buon pezzo di recupero. Lo smaltimento dell’amianto è un problema che si è posto ad un tipo di Italia che disponeva, sommate tutte le forme, di circa il doppio di energia primaria pro-capite e qualche buonanima s’è resa conto del problema e ha smaltito qualcosina, tanto il massimo di morti di amianto è in questi anni, hai voglia a curarli o a dirgli che ora l’amianto è illegale e se ne trovi lo smaltisci (dove? chiediti dove sta ora… Che nulla si crea e nulla si distrugge, i milanesi han seppellito nelle loro campagne di tutto. Sono stato amministratore politico 5 anni, in Lombardia, “ho visto cose che voi umani”).

      Gli italiani di prima, in poche parole, hanno gettato al (nel) vento energia primaria sotto forma, ad esempio, di carburanti in trillioni di ore di coda in auto da Milano Est a Milano Ovest e ritorno per spostare tre carte da un ripiano all’altro ed in trent’anni nemmeno 50 mq di piastrelle al terzo piano a Muggio con vista “bretella raccordo” si sono potuti comprare.
      Tra vent’anni, rispetto ad oggi, un italiano medio disporrà di un quarto dell’energia primaria rispetto ad oggi. In quel mondo, se tu hai tre lampadine a LED che ti illuminano la cucina la sera, la cosa potrebbe portarti problemi, diciamo ospiti sgraditi, invece che risolverne.

      Non è il vangelo, è uno scenario possibile e sempre più probabile alla luce di lunghi studi energetici indipendenti degli ultimi quarant’anni. In tutte le lingue del mondo. Che puoi recuperare in decine di siti dal più al meno indipendente. Quanto petrolio, carbone, di che qualità resta, etc. Sono dettagli. Diciamo che il trasporto privato non ha altri 5 anni di vita, in Italia. Dopo? Il Nulla.

      Quindi: la fattibilità del tuo pannello fotovoltaico è direttamente proporzionale a quanti denari da buttare nel cesso hai, oggi. Abituarsi ora ad andare a dormire quando fa buio è l’unica fattibilità. Il resto sono stronzate. Non vuol dire che chi mi legge e si irrita perchè crede ad altro sia stronzo, ma è sprovveduto, ignora la realtà dei fatti. Che il consumismo ha consumato quasi tutto. Ci resta ben poco e quel poco lo consumiamo già oggi in perdita.
      Il Vangelo, che conosco a memoria e che tu faresti bene a rileggere, non mi irrita quanto coloro che cercano l’autonomia elettrica al marzo del 2011. Sono energie sotto forma di moneta che dovete tirar via da altro, o come vi pare, completamente sprecate. In fondo, lo sapete, ma vi piace potervi permettere un lusso futuro, la lucina che illumina il desco. Invece sarete fregati una volta e poi un’altra, per cinque lampadine.
      “Tra vent’anni” non potremo tornare a leggere con facilità questo commento, ma da qualche parte resterà, testimonierà, i tuoi pannelli saranno un inquinante tettoia per tre caparbie lumache, ma non è grave.
      Il modello di vita fattibile che propongo è la rinuncia alla corsa all’oro del 21esimo secolo, quella dell'”autonomia elettrica”. La più grande perdita di tempo ed energia e denari che sia stata messa in campo da quando un barile di petrolio ha superato i 40 $.

      Questa è pace. Questa è rivoluzione: scegliere e rinunciare, chi non sceglie e non rinuncia, non avrà la pace. Claudio, se non hai capito nemmeno stavolta, hai veramente un problema. Se invece mi prendi per profeta evangelista irritante, cioè detta in questo modo non è neanche cosi’ male. Avete un mutuo oggi, anche uno sicuro a tasso fisso? Avete la gran parte del reddito su una attività di servizi e terziario avanzato, anche sociale (quindi pagato in concorso col debito pubblico)? Avete un problema. State mettendo via denaro per un impianto fotovoltaico? Avete un problema. State per comprare un’auto nuova, ma che consuma molto meno? Avete un problema. Vi state trasferendo in una città più grande o più addentro nella città? Avete un problema. E via cosi.

      Ora, conoscendo Nicola e gli altri lettori, so che è meglio che io non intervenga per qualche tempo.

  7. marzo 16, 2011 alle 8:50 PM

    Sei stato chiaro. Ho capito il tuo punto di vista. Mi trovo sempre in difficoltà a parlare con chi usa toni che non ammettono repliche. Non ho la capacità di dipingere lo scenario dei prossimi 20 anni; se sarà come lo vedi tu siamo in effetti tutti nei guai. Speriamo ci sia concesso un periodo di transizione. Penso la strada sia nella diminuzione dei consumi e nell’assunzione a livello individuale delle responsabilità derivanti dai propri gesti. per questo mi pongo delle domande. Cerco un modo di vivere che non dico possa cambiare il mondo, ma vorrei fare la mia parte, come credo molti che gravitano in blog come quello di Nicola. Se la tua soluzione è una rinuncia immediata collettiva a tutto, non sono d’accordo. Forse c’è qualche via di mezzo. Io ci credo.

    • marzo 16, 2011 alle 10:13 PM

      @Claudio Io non so molto di pannelli fotovoltaici, in realtà.
      Ma “Archimede” che passava di quà di tanto in tanto è sicuramente più informato e saprà darti tutte le dritte del caso.
      http://voglioilfotovoltaico.tk

      • marzo 17, 2011 alle 9:24 PM

        Ci ho cliccato sul coso di Archimede, ma a quanto pare a livello di fotovoltaico butta parecchio male. E non siamo ancora nel 2031…

      • marzo 17, 2011 alle 9:59 PM

        🙂 Nessuno a detto che eravamo messi bene con il fotovoltaico. Qualsiasi cosa potessero tagliare l’hanno tagliata ed il “conto energia” s’è sgonfiato in 4 e 4 = 8.
        Ma uno è libero di pensare e fare ciò che meglio crede per sè e per chi gli sta appresso indipendentemente da ciò che dice o fa il Mondo.
        Sennò… non si vive il mondo.
        (Notare la sottile dicotomia tra Mondo maiuscolo e mondo minuscolo… mi odio quando faccio ‘ste vaccate…)
        Se poi, tutto deve andare in vacca (cosa che, concordo con te, molto probabile) almeno sarò riuscito a prendermi una sbronza con sb (che spero apprezzi i l fatto che romperei una più che ventennale astinenza da alcolici), a ridere una volta in più scoprendo che al posto dei pomodori mi sono spuntati dei funghi per poi tornare a casa a fare del felice e copioso sesso.
        Non è questione di essere stupidi o illusi.
        La questione è di finire con un sorriso stampato in faccia.
        Se anche solo convinco altre 10 persone a farlo e quelle altre 10 ne convincono altre 10 a testa… bhè… forse dovrò godermi anche il doposbronza 😉

  8. 24 sb
    marzo 17, 2011 alle 8:31 PM

    qualche tempo fa dicevano che le alpi si sarebbero “tropicalizzate”, o no! ora mi si dice che si “scandinavvizzano”!
    e il petrolio; ma crederete mica che sti figli di puttana che ci hanno in mano l’economia non abbiano di già altrimenti escogitato come farcelo arrivare nei serbatoi qualora il cosidetto picco sia arrivato. senza scrupoli. ci credete solamente perchè ve lo hanno detto?
    si, ma me lo ha detto tal e talaltro che son furbi. e bravi furbi tutti quanti!
    ci schiavizzano fino in fondo e quando ce ne accorgeremo diranno che sì, è vero, siete schiavi e se volete goderne ancora i benefici è così se no son cazzi vostri.
    tutto il resto del mondo “vergine” che c’è ancora in giro è pregno di petrolio, e affanculo le balene e gli ianomani. e ci faranno pure le maschere antigas con quel petrolio lì. ed aspettando la fine del petrolio impareranno a fare il gas con la merda e con i cadaveri e trivelleranno pure la ventre della propria madre per sortirne beneficio.
    se poi a qualcuno piacerebbe giocare ai sopravvissuti dovrebbe comprarsi una trivella, o usare quella in dotazione che così gli passa la paranoioa.

    • marzo 17, 2011 alle 9:23 PM

      “Qualora il cosidetto picco sia arrivato. ci credete solamente perchè ve lo hanno detto?” … “Tutto il resto del mondo vergine che c’è ancora in giro è pregno di petrolio.”

      Ahi ahi ahi! Auguri anche a te dai.

      • 26 sb
        marzo 17, 2011 alle 11:14 PM

        grazie bela gioia, altrettanto.
        se il nicola è daccordo la sbronza la prendiamo assieme; non eri te che avevi postato la ricetta del vin brulè dei vichinghi o qualcosa del genere?

  9. marzo 18, 2011 alle 12:36 PM

    Due delle maggiori raffinerie del nord italia (tamoil e ies) stanno chiudendo in queste settimane per non determinati incidenti, scarsi profitti, etc. Una ottima “ext strategy”. Preparate bene il vostro sorriso, mentre GB, Francia e USA si piglieranno quel che prima arrivava a Italia, Germania, Spagna e Grecia. Presto capiremo meglio a cosa e chi serviva l’Euro, ma certo se erogate servizi o siete nel terziario, cambiate strategia presto.
    Poi oh, oggi qua c’è il sole, esattamente come a Fukushima. Uomo avvisato…

    • marzo 18, 2011 alle 10:51 PM

      …per questo ti sei trasferito in Francia?

      • marzo 19, 2011 alle 3:56 PM

        Eh eh… Sagace. No, in effetti mi sono trasferito per i classici motivi famigliari, oltre che questioni di lavoro. Ma nel 2000 avevo tentato la vita in Germania, gli stessi motivi famigliari mi fecero invece rientrare.
        E diciamolo: son partito perchè l’Italia non poteva più tenermi. Come non tiene più un sacco di gente, ma se per questo anche la Francia o la Germania. Solo che la Francia ha 80 testate nucleari e l’Italia e la Germania no. Terribile, quanto vero. Chi decide alla fine è sempre chi ha il fucile dalla parte del calcio.

        Poi da quando sono qua, ho scoperto che l’assicurazione, bollo, carburanti, tutto costa meno della metà in media… Ma l’ho scoperto sul posto. In pratica l’auto era ancora quasi “gratuita” quando sono arrivato, mentre in Italia dovevi già toglierti il pane di bocca per fare un po’ di strada.

        Questo, per gettare acqua di mare sulla tua sagacia.
        Saluti cari.

  10. 31 mafalda
    marzo 20, 2011 alle 11:53 am

    o.t.
    domanda di aiuto: arrivate le piante :D!.
    (@ Nicola le piante non i semi… sigh)
    una delle asimine triloba ha le radici che sono iniziate ad andare in tondo (nel pane di terra).
    so che se tocchi le radici a questa pianta, questa va in letargo e chi la sveglia piu???
    quindi che faccio?
    @ Diana
    tu che la conosci bene dici che è meglio che taglio o distendo le radici o che la pianto cosi com’è prego per i frutti e ricomincio da zero?

    sti cavoli comunque per aver le cose fatte bene è meglio farsi tutto da soli.

    Grazie in anticipo elena

    • 32 diana
      marzo 21, 2011 alle 8:53 am

      rispondo a buon senso sull’asimina.
      prima di tutto c’e’ tondo e tondo : se sono solo un po’ avvoltolate, apri leggermente il fondo del pane di terra (come io faccio sempre a tutte le piante, quando pianto in terra o rinvaso.
      se invece sono compatte, dato che dici che e’ solo una, io proverei a tagliare e distendere le radici e piantarla, curando bene la buca di impianto con buon terriccio, concime e compost.
      alla peggio sta ferma un anno, ma prima o poi si rendera’ conto di essere in terra.
      se invece la lasci cosi’, rischi di avere comunque una pianta stentata perche’ le radici troppo avvolte su se stesse si soffocano a vicenda.
      Ho fatto questo errore con alcuni esemplari di una pianta da fiore, l’Exhocorda macrantha, oltretutto piantati in una posizione sbagliata (quando una sbaglia deve farle proprio tutte !) e dopo 6 o 7 anni, non ricordo esattamente quando le avevo piantate, questa primavera le ho estirpate per traslocarle nel nuovo giardino.
      sono rimasta sconvolta : avevano ancora tutte le radici strizzate insieme, erano cresciute tutte aggrovigliate.
      mi sono armata di coraggio, ho cercato di tagliare e liberare il piu’ possibile e le ho sistemate al nuovo posto; tanto peggio di cosi’.

    • 34 sb
      marzo 21, 2011 alle 8:07 PM

      riesci a leccarti da sola?

  11. marzo 21, 2011 alle 11:26 am

    Che bello siamo di nuovo in guerra e stavolta io abito dentro la pancia del nemico.
    Marcondirondero!
    Ah, l’amore. Ah, come muove il mondo l’amore, più del petrolio…
    Nicola, chissà: ci rivedremo mai? Ora che mi stavo abituando agli assalti dei tuoi canidi.
    Salutami Numa e Noemi. E sbrigatevi con quel cazzo di tetto.

  12. marzo 22, 2011 alle 1:36 PM

    Caro SB, caro Nicola e cari tutti.
    In questi giorni ho iniziato ad occuparmi del “salvataggio” di due persone che abitano 65 ettari di boschi, prati, culture, praticamente all’abbandono.

    Il primo è un contadino scapolo di 50 anni che ne dimostra 90, vive solo con 3 trattori rotti, 5 pastori tedeschi, 1° carcasse di auto accumulate in 35 anni, 15 gatti (totale di 7 code e 23 occhi), 60 manze da carne, 150 tra pecore ed agnelli, tutte bestie malate, tristi, sole e che finiranno in bistecchine in offerta per tre impiegati del comune con gli occhiali Gucci molto prima che Gheddafi finisca in prigione e tutti noi a scannarci in fila alle pompe di benzina.
    Egli, dopo tre mesi di ospedale per un ictus è tornato a contare i cadaverini delle bestie nel letame accumulato. Egli è rimpiazzato da agricoltori “periti agrari” mandati dalla mutua agricola, son passati cinque volte a rigirare tre balle di fieno marcio e mettere due tonnellate di orzo ammuffito nelle mangiatoie. Egli, comunque, sta per morire: ha un piccolo ictus ogni giorno e sragiona, non sa più dove ha gli attrezzi, tutto è in pezzi, va a dormire vestito e posa gli stivali di gomma pieni di liquame accanto al divano.
    Da un paio di anni viveva al piano terra sul divano coi sui cani e gatti (in realtà la porta è rotta e loro si sono stabiliti in casa a forza di spingere mentre l’inverno premeva anch’esso): vicono tutti in cucina, sul divano. L’acqua è saltata, servizi igienici, tutto. Ci sono bombole di gas, mezze aperte, mezze vuote, e anche le mosche rinascono ora dopo ora.
    Il secondo da salvare è il suo giovane vicino, 35 anni, artita vasaio che vive solo con due pitbull, un puledro ed una cavalla, un maiale da guardia (non sa e non riesce ad ammazzarlo ed allora l’ha addestrato per far da guardia assieme ai cani: il cibo degli avi che diventa un’arma, questa è una invenzione di tutto rispetto…), un gallo e due galline ovaiole che non fanno uova (con la bava e gli escrementi di pitbull ovunque attorno a te, ma voi lo fareste un pulcino?).
    Il giovane vasaio punk bestiale, che di vegetali e di natura ne sa meno di nulla, è comunque l’unico che si è accorto di tutto questo disastro e ha chiesto aiuto, più che altro per pena verso il vicino e la sensazione di spreco di 64 ettari di ottimi terreni, per altro in gran parte preservati da trattamenti chimici e manovre di lavoro del terreno.

    A rispondere alle sue richieste di aiuto, solo un altro vicino che faceva agricoltura biologica in serra ed è fallito in gennaio 2011 (ha riaperto da giorni, indebitandosi come un pazzo con una finanziaria da galera, una attività più estensiva ed intensiva, non biologica).

    Sono l’unico che si è presentato in tre mesi che “il vicino dei pitbull” lanciava appelli un po’ disordinati e poco chiari a destra e a manca. Il posto è a 45 km da dove abito, ma a 10 da dove lavoro. Per questo ho messo una mano sul cuore e sono andato a vedere. Ed aiutero’. C’è TUTTO da fare e da rifare. Possibilità immense di rifare e di rifondare l’umano da questa che gli inglesi chiamerebbero una FUCKING MESS. Cerchero di mobilitare il mobilitabile, se necessario sotterrero io stesso, scavando a mano, gli agnelli che ci muoiono addosso ogni giorno o altrimenti do fuoco a tutto, umani, animali, alberi, trattori, auto, fieno e catapecchie e amen. Sia fatta la volontà di… Di chi? Ah già: l’abbiamo ammazzato tanto tempo fa Dio.

    Ieri dunque ho passato la giornata tra il letame di questa fattoria di almeno 500 anni, assalito realmente da cani affamati, sprezzante (per necessità) del terrore che mi incutono queste bestie (particolarmente inutili, fastidiose, insopportabili in questo contesto di degrado completo). C’è come al solito ogni settimana il rischio che tutto sia sequestrato e dato in pasto ai vicini, al famelico cane umano chiamato notaio o alla locale famiglia di padroni che possiedono tutti gli altri centinaia di ettari di boschi, stagni, prati, pascoli, ruscelli attorno e la terza catena di distribuzione alimentare di Francia (marca “Casino”, famiglia Guichard). Questo dipartimento della Francia è abitato da 750 000 abitanti, questo povero contadino è uno degli ultimi dieci o quindici contadini “generazionali”, i figli dei figli dei padri contadini di tutti noi, quindici spettri restati letteralmente soli, nessuna donna li ha sposati, non hanno figli, i nipoti dei fratelli urbani, se ci sono, son tutti in città formati a non saper far null’altro che “produrre guerra”, “perfezionare produzione di distruzioni”, “consumare mondo”. Questi dieci o venti fantasmi, vivono attorniati dai loro cani ridiventati lupi, ad occuparsi a casaccio e nella disperazioni di terre, coltivazioni e soprattutto di altri sfortunati animali addomesticati nei secoli dei secoli amen, per un patto di mutuo soccorso e che sono ora un immenso, insensato, grottesco fardello immane.

    Caro SB. Cari Tutti.
    In tutto questo, pensare a quale animale diverso dall’uomo possa “lapparmi” in senso lato, a parte la mia fidanzata, pochi parenti ed amici e soprattutto io stesso, mi pare veramente fuori luogo, errato, stupido, umano nel senso dell’umano che crea un problema e non risolve gli esistenti.

    E’ in mezzo agli uomini che bisogna tornare, ritirarli fuori dal disastro di letame, oggetti, caos, disordine totale ed infinito sotto la cupola del “lo faro’ domani” (o ci penseranno altri) che li ha sommersi e li sta per sommergere, per sempre.
    Ora non ho quasi più timore delle inumane ed inutili bestie canine (più o meno), ma i miei dubbi canini, diventano un campanello di allarme: quando passa il numero di 1 cane per abitante umano, quella comunità umana (se non sono pastori) ha alta probabilità di aver davvero imboccato il viale dei cipressi. Son scelte legittime. Ognuno si faccia “consolare” da chi vuole. Il consolante non mancherà l’occasione di mangiare le nostre carni in un’ottica al 100% permaculturale!

    La situazione dell’agricoltura europea è molto più grave di quanto si possa immaginare o leggere anche nei peggiori libri o articoli o reportage o previsioni di profeti della domenica.
    Noi ci stiamo ammazzando letteralmente.
    CI STIAMO AMMAZZANDO. Ognuno nel suo buco e i tre contadini che restano crepano nelle loro stamberghe. Si va rapidi e potenti verso la carestia, non siamo mai stati cosi in tanti ad andarci a sbattere dentro.

    Eppure c’è il sole, c’è il sereno, un cardellino è arrivato nella via e mi ha svegliato stamattina, mentre un altro caccia “Rafale” è partito dalle spiagge della Corsica, anche oggi, per mettere in sicurezza i tre barili marci che restano attorno al Beduino Invincibile…
    Assieme a cardellini e aerei militari, ma dalla Bretagna, sta volando un poco su tutti noi anche la prima “piuma” delle nubi di Cesio-137 giapponesi che passeranno per di qua e poi per di là, marcondirondero, per settimane, mesi o chi lo sa.

    Più conosco gli uomini, più amo le bestie. Più vedo bestie attorno agli uomini, più vorrei salvare gli uomini e liberarli dalle bestie. Si’, abbiamo sbagliato tutto. Sempre. Che bello, che brutto.

    • 38 barbara m.
      marzo 23, 2011 alle 8:01 am

      medo, una famiglia che conosco alleva maiali incrociati coi cinghiali, dovresti vederli come corrono! sono inavvicinabili anche di notte.
      ebbene, per abbatterli e mangiarli hanno trovato un unico sistema: appostarsi col fucile da caccia e.. bam!
      magari il vasaio potrebbe fare lo stesso se volesse trasformare la sua bestiaccia da guardia in prosciutto, arista e cotolette 🙂

      sì comunque hai straragione, la situazione dell’agricoltura è un bel casino, per dire qua in Toscana è al 90% in mano a un popolo di vecchietti con la Panda verde e gli stivali di gomma Trento. i figli son tutti diplomati laureati e dieci alle 9 escono col macchinone tutti incravattati dal cancello di casa con ettari di pratino intorno per andare a lavorare e non li rivedi fino a buio. i loro nipoti vanno a danza, calcio, atletica e non sanno manco com’è fatta una zappa. quando i loro padri/nonni moriranno che si fa, si mangia pratino? :-/

  13. 39 Salvatore
    marzo 22, 2011 alle 2:08 PM

    @ Medo
    Devi finirla di dire le cose che penso, ma che mai riuscirò a dire così come tu lo fai 😀
    Ho sempre la speranza di essere un folle che vaneggia sulla base di un film catastrofista 70years. Poi arrivi tu… 😀

    @ sb
    Sei sempre il migliore

    @ Nicola
    Come al solito i miei interventi hanno un’unica ragion d’essere… salutarti!
    Ciaoooo

  14. marzo 22, 2011 alle 9:16 PM

    medo, hai fatto la fotografia dei miei cugini di campagna. http://isognidiharlock.blogspot.com/2009/08/i-cugini-di-campagna.html

    Non hanno cani però …i gatti vanno bene lo stesso?!

    • marzo 29, 2011 alle 10:38 PM

      Non so se ridere o piangere. Mi costa un pelino meno fatica piangere, credo. Lo trovo anche più naturale innanzi a tutto questo. Solamente, questo atteggiamento mi porta ad essere piuttosto ignorato e “saltato”, nei commenti di un blog che domani sparirà come nella vita che invece sparirà dopodomani.
      Pazienza. Schopenhauer, Céline, Dürrenmatt e Pasolini sono ottimi compagni di conversazione. Che siano morti, in una società che sceglie la morte comunque ogni giorno, diventa un particolare.

      Nel palazzo dove abito non ci sono più bambini, l’ultima famiglia che ne aveva si è trasferita da qualche mese sotto i colpi delle feste di altri vicini, feste con ettolitri di alcool ogni sera (per festeggiare che? non è dato sapere) di “giovani” iscritti a questa o quella inutile facoltà oppure che vivono di piccolo spaccio o ricettazione.
      Il più giovane abitante è ormai il gatto della vicina di sopra, seguito da un cane di 10 anni, della vicina a fianco.
      A voi questo mondo ispira comicità?
      Pensate che l’umorismo possa qualcosa contro una “civiltà” ridotta in tal modo?
      Morire con un sorriso in faccia è l’ideologia ultima per la quale lottare?

      Son proprio strano, l’ultimo 40enne a cui ho posto simili questioni mi ha detto “Per risolvere questi ed altri problemi, guarda fai una cosa: invecchia. Apri la partita IVA o fai un figlio, in ogni caso devi invecchiare, per finirla”. Boh. Mah.

      • marzo 30, 2011 alle 11:08 am

        Credo che, molto più terra terra, il confrontarsi con il “baratro” lasci tutti abbastanza senza parole e quelle che si troverebbero non sarebbero adeguate. Meno che mai un commento su internet con i limiti strutturali di comunicazione che si porta dietro.
        Ma se i giovani sono idioti ed i vecchi rincoglioniti… non è che rimani solo tu? 😉
        Da quasi quarantenne (mi mancano 8 mesi) ti dico “per risolvere questi ed altri problemi devi fare una cosa: costruisci fuochi d’artificio ed organizza un Toga Party alla animal house” Che almeno ce ne si vada con il botto in una cascata di colori.
        Sempre meglio che come ratti in una pozzanghera o con un saio bruciacchiato urlando “io ve l’avevo detto” ai 4 superstiti.
        Questo non toglie che il baratro sia una possibilità e lo si debba tenere d’occhio.

  15. 43 beppe
    marzo 28, 2011 alle 6:45 PM

    ciao ragazzi, vi leggo da molto ed ora ho una domanda da porvi;
    avendo approvvigionato dei semi di licium barbarum (goji) come è meglio procedere per la germinatura e poi, siccome ho ancora un bel pò di prato oltre la fila dei mirtilli vorrei fare una fila lì a circa un paio di metri; con quali piante posso consociarli? cioè: un X pianta intramezzata ad ogni due cespugli di licium.
    grazie tante in anticipo e buona primavera 2011.

    • marzo 28, 2011 alle 9:33 PM

      Mi sono perso un’attimo.
      Hai bisogno di una consociazione con i mirtilli o con il goji?
      In ogni caso… io ai mirtilli accompagnerei… i mirtilli. Lo so, sembra scemo, ma se guardi, in natura questi formano dei piccoli “cluster”. Un motivo ci sarà pure (anche se a me è ignoto) 🙂
      Ma stiamo parlando poi di che zona d’Italia? Magari cercherei qualche strisciante che faccia da pacciamatura vivente.
      Mi viene però il dubbio che i mirtilli gradiscano un tasso di umidità maggiore dei Goji.
      ma magari sto dicendo una vaccata…

      • 45 beppe
        marzo 28, 2011 alle 10:43 PM

        grazie della risposta Nicola,
        la fila di mirtilli ormai data da decenni, si tratta di una nuova fila di licium barbarum da aggiungere nel prato ad adeguata distanza; in questa fila di licium barbarum quali criteri di consociazione mi suggerireste di adottare?

  16. 46 giacomo
    marzo 28, 2011 alle 7:20 PM

    inutile dire otti’!
    Sono in un gas. Fra i criteri di scelta dei fornitori mi hanno chiesto di valutare l’importanza del produttore certificato con agricoltura biologica. Vorrei poter argomentare che fanno ca’a’ e che e’ meglio il contadino che mi vende la verdura piena di lumache piuttosto che quello con tutti i filarini tutti puliti pero’ certificato secondo il “disciplinare della CE che codifica i punti imprescindibili per la differenziazione del prodotto” e che secondo loro (quelli del gas) “adotta tutta una serie di tecniche che realizzano un sistema agricolo rispettoso per l’ambiente”.
    Mi sembra una grancaz..ata ma non ho sufficienti argomenti…
    Merci’!!!

    G

    • 47 beppe
      marzo 28, 2011 alle 7:50 PM

      ciao, chi sono quelli del gas?

    • marzo 28, 2011 alle 9:38 PM

      Sono d’accordo con te. Il biologico è fondamentalmente un’etichetta commerciale non una garanzia sul prodotto. Inoltre andando a spulciare tra i “clienti” degli enti certificatori si scopre che quest’ultimi hanno un fatturato che dipende, in maniera maggioritaria, da 4-5 grosse aziende e, in maniera minoritaria, da una galassia di piccole e medie imprese…
      Cosa garantisce che gli enti certificatori (che sono privati)non siano “controllati” da queste 4-5 grosse imprese? Mah?!
      Io opterei per assecondare il “pensiero dominante” ed organizzerei delle gite “conosci il tuo contadino” 😉

    • marzo 28, 2011 alle 10:23 PM

      Ciao Giacomo,
      noi del groppo gasagliana quando è possibile visitiamo i nostri fornitori e non stiamo a vedere se hanno o no il certificato biologico. Ricordiamoci che GAS vuol dire gruppo acquisto solidale, sottolinierei SOLIDALE, che vuol dire non necessariamente prezzo basso e grande azzienda biologica.

  17. 51 beppe
    marzo 28, 2011 alle 8:50 PM

    @giacomo,
    ho capito, scusa la mia tarditudidine.
    gas = gruppo acquisto solidale,
    grazie per la segnalazione del sito prontamente bookmarkato.
    tu sai qualcosa di agricoltura sinergica?

  18. 52 giacomo
    marzo 28, 2011 alle 11:23 PM

    @beppe: ma quale tarditudine! Di agricoltura sinergica ne sanno un monte i padroni di casa, loro ti possono aiutare, leggiti i vari post..
    @altri: si in effetti anche noi andiamo a visitare i produttori quando possibile (io per esempio, che sono nuovo, non ci sono mai stato) ma non credo che si riesca a vedere molto.
    Comunque i compagni di gas stanno stilando una sorta di lista di requisiti che devono avere i produttori, fra cui la non meglio specificata qualità di produttore biologico, qualità dai piu’ considerata fondamentale. Certi produttori/contadini della zona, si vedono arrivare una brancata di “cittadini”, l’e’ un attimo che ti vendono una mezza cassettina di verdura mista a 10 €, con la scusa del biologico. Quando invece il contadino accanto mi dice: “no io diserbanti e prodotti non ne uso perche’ bisogna esse’ come dottori, sicche’ un gnene do, anche se c’e’ un po’ d’erbaccia un gli fa nulla”. Tutto qui, solo cercavo argomentazioni da portare in discussione.
    Ciao

  19. 53 Mascia
    marzo 30, 2011 alle 10:35 am

    ciao a tutti ….non è che qualcuno mi sa dire dove posso trovare i semi di una pianta che si chiama “sulla”? grasias

    • marzo 30, 2011 alle 10:59 am

      Obbiettivamente non saprei proprio dirti… ma devi avere proprio la sulla?
      Non puoi sostituire con della più reperibile erba medica? Sono entrambe leguminose dotate di un profondo apparato radicale.
      Comunque pare che da B&T abbiano i semi ma ce li si deve far spedire… sicuramente da qualche parte in Italia la si coltiva (credo che tu abbia già visto l’azienda agricola in sicilia)
      http://b-and-t-world-seeds.com/carth.asp?species=Hedysarum%20coronarium%20cs&sref=459647

      • 55 Mascia
        marzo 30, 2011 alle 12:24 PM

        ok grazie riferisco …
        le info non erano per me , per ora sono ancora una senza terra, ma per una apicultrice tradizionale che vorrebbe fare il miele di sulla……
        per l’azienda agricola cosa intendi una in particolare ?

        sembra che la sulla cresca spontanea in sicilia ed è proprio un apicoltore siciliano che ci ha consigliato di seminarla che cresce da sola……..in sicilia il clima non è identico al nostro magari qui non cresce proprio da sola vedremo .

        grazie ancora ciao

  20. 56 Mascia
    marzo 30, 2011 alle 12:26 PM

    si dice apicoltrice….sorry

  21. 57 barbara m.
    marzo 30, 2011 alle 1:23 PM

    @Mascia
    ho trovato questi http://www.fratellicozzi.com/index.php?id=3 http://www.guerresisementi.it/foraggere/ginestrino_lupinella_lupolina_sulla_bromo_favino.html
    qui in Toscana comunque si semina comunemente, credo la comprino al consorzio agrario, magari a un consorzio della tua zona possono procurartela

    ciao!

  22. marzo 30, 2011 alle 1:39 PM

    A proposito della SULLA (Hedysarum coronarium), un paio di anni fa alle Isole Egadi trovai del Miele di Marettimo (l’isola più “isolata”, in mezzo al mare, senza strade, auto, d’inverno quasi senza abitanti, etc) di una bontà fuori dalla norma. Mi chiedevo cosa desse quella particolare forza e quel sapore, dopo poche ricerche soprii che era appunto la SULLA che pare cresca spontanea a Marettimo e sulle Isole Egadi…
    http://www.isoladelmiele.it/ita/prodotti/apistici/apistici.html

    Ad oggi è il migliore miele che io abbia mai mangiato.
    A PARTE quello il “Miele del Monte Aigoual”, che attendo sia battuto da qualcuno al mondo, con etichetta Nature et Progres (la migliore e più vera etichetta biologica, e solidale, francese) in Francia, dove le api superstiti di un clima assurdo (pochissimo sole, tantissimissima pioggia a secchiate che puo durare dieci giorni ininterrotti, brughiere, torbiere, castagnete di otto secoli in gran parte abbandonate al destino di nuovo bosco bizzarro) fanno un miele di una potenza incredibile. E grazie ad una coppia di apicoltori incredibili, Geneviève e Philippe Rhodes a Saint-André de Lancize, qui:
    http://maps.google.fr/maps?hl=fr&safe=off&q=ST+ANDRE+DE+LANCIZE&ie=UTF8&hq=&hnear=Saint-Andr%C3%A9-de-Lancize,+Loz%C3%A8re,+Languedoc-Roussillon&t=p&z=12
    Per i patiti dei mieli esotici, rari, taumaturgici, è disponibile per spedizione, in vasetti da 1 kg, telefonando all’apicoltore allo 00 33 04 66 45 93 41. O passandolo a trovare. Ci andai l’anno scorso, non c’era nessuno (erano in paese) e feci una bella passeggiata di mezzora nella fattoria.

  23. 59 Mascia
    marzo 30, 2011 alle 2:23 PM

    grazie mille …….preparatisssimi come speravo!

  24. Maggio 6, 2011 alle 2:56 am

    Salve ragazzi, vi faccio una confessione, io sono l’isola del miele, il miele di sulla le api lo stanno ancora raccogliendo, la stagione è in forte ritardo; fino alla settimana scorsa ancora smielavamo il rosmarino. Si, è vero che da noi la sulla cresce spontanea ma, viene anche coltivata per foraggio o per seme, volete del seme? Ne trovate quanto ne volete oltre che in Toscana come è stato detto amche in Emilia, li lo commercializzano sgusciato mentre da noi con il guscio ma, non cambia nulla. In Sicilia l’epoca di semina è ottobre, la pianta è biennale, forma un grosso fittone che ricaccia il secondo anno. Preferisce i terreni argillosi e per crescere bene ha bisogno di un simbionte radicale, nei terreni in prima semina non da un buon risultato, nasce rada e cresce stentata, al secondo anno esplode. Nella pratica della rotazione agraria questo problema non si pone, i terreni risultano sempre preparati per la sulla.
    Saluti
    Buon raccolto !

    • Maggio 6, 2011 alle 11:24 am

      Piacere ed ancora complimenti, ho fatto gustare il tuo miele qui in Francia dove abito ed un paio di apicoltori sono caduti dalle nuvole e uno mi ha abbracciato dopo la prima cucchiaiata. Ehehe. Bravo, bravi!


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