Archive for the 'Finestra sulla realtà degli altri' Category

28
Apr
11

Last call for english speaking permies

So…
You who can speak as Shakespeare did.
You born and grown with the words of Wordsworth and Coleridge in your ears.
You with the inherent ability to understand Pete’s Thousend lyrics.
You looking forward an Italian holiday with a permaculture twist… (or, maybe, you live in Italy)
E voi, italiani che volete ripassare l’inglese e siete stufi delle dispense riciclate di SpeakUp…

You can apply to the PDC course led by John Button and Marguerite Kahrl in Chiaverano (Torino) from may 17 to 29.
I’ll be there (as a unruly student)…

contact: marguerite@kahrl.com

Permaculture Invite May 19-27

p.s. Ok… Ok… John is Australian and Marguerite is American… but who cares?! 😉

11
Mar
11

Con ogni orto necessario


Il ciclo circadiano ci segnala prepotentemente la necessità di uscire di casa ad infilare spesieratamente semi per terra.
Mi ero ripromesso di concentrarmi sulle varie pratiche burocratiche e sul cantiere di casa ma… pare che io sia riuscito solo a ridurre al “minimo” le uscite.
Evidentemente l’entusiasmo da “svegliati è primavera” possiede un imperativo più forte (e lasciate stare il fatto che tutto ciò contribuirà un minimo alla costruzione del tetto di casa).

Dove siamo e quando ci siamo

VENETO
25-26-27 Marzo
3-4-5 Giugno
Due weekend di orticoltura sostenibile presso:
Casa di Tano Contrada Tezza 1
Badia Calavena (VR)
Contatti:
Nicoletta 338.7832606
Riccardo 335.1326389

LOMBARDIA
8-9-10 Aprile
Somma Lombardo (Va)
Introduzione all’Agricoltura Sinergica di Emilia Hazelip
Presso Coop. Radici nel Fiume
per info: raimondi.b@gmail.com

PIEMONTE
15-16-17-18-19 Aprile
Corso Completo di Agricoltura Sinergica
Presso Associazione “La Zattera
Cascine Bellero 22
15035 Frassinello Monferrato
Contatti:
ass.lazattera@yahoo.it
Anna Sophia Klitzsch: 3287763270

AGGIORNAMENTI:
Il buon Matteo, che mi accompagna nei due appuntamenti in quel di Badia Calavena (Vr) ed in quello di Somma Lombardo (Va), organizza questo per domenica 17 Aprile a Piana di Barengo (No).
Mentre con l’amico G ed Enzo per il corso completo di Agricoltura Sinergica a Frassinello s’è pensato di inserire anche una parte pratica su Biochar e Compost Tea… così, tanto per complicarci(vi) la vita 😉

05
Mar
11

And the Winner is… ?

Ok. Probabilmente ci sono arrivato un po’ tardi.
A mia discolpa: avevo altro da fare, robette tipo costruirmi un tetto.
In ogni caso, è stato assegnato il TED Prize (per chi volesse saperne un po’ di più può andare a vedere qui. Per chi non ne ha voglia, sappia solo che è il premio che sponsorizza il visionario-sognatore migliore tra i geniacci che vanno ad esprimere desideri al TED).
Che uno dice: “chissenefrega, l’hanno dato anche a Clinton
Si, ma quest’anno l’hanno dato a JR.
Un tipo francese dalla personalità e dalla fisionomica confusa e nebulosa. Uno che gioca tra fotografia, cinema, graffiti ed urli sociali.
JR, spesso con il supporto dei residenti locali, da un volto al brulicare informe dell’umanità e, ancora più spesso, in maniera totalmente illegale.
All’establishment non piace tanto vedere la faccia degli altri.

Qui un’articolo del NY Times
Qui l’annuncio sul Blog del TED
Qui la conferenza al TED: Use art to turn the world inside out

Centra qualcosa con gli orti?
Si. No. Forse…
Mi spiace, ma per sapere se è ora di piantare gli spinaci basta guardare dietro la bustina dei semi 🙂

01
Mar
11

Economia Ciclica

Infographic: Mgmt Design, courtesy of the National Building Museum

Ok. La teoria è semplice: buona parte dei costi legati all’automobile vanno a finire sparsi per metà del globo terracqueo mentre la maggior parte dei costi legati alla bici rimangono “locali”. Ma non solo.
Chi va in macchina tende ad andare a fare la spesa nei supermercati mentre chi va in bici si accontenta di un salto dal droghiere di tanto in tanto.
La Transizione viaggia in bici? Sicuramente si.
Dopo i laboratori sul pane, sull’alimentazione, sull’orto, i laboratori sulla riparazione delle bici?
Mi sa che ci hanno già pensato… ma magari no…

L’articolo completo di GRIST lo trovate qui.

ps.- Questo breve post è stato offerto dal comune di Ivrea e dalla sua connessione WIFI democraticamente aperta a tutti per 2 ore al giorno e dalla biblioteca comunale che mi offre un caldo riparo nelle giornate in cui è ridicolo accanirsi contro se stessi e contro il vento freddo.

28
Gen
11

“Se pensate che questo sia il peggiore dei mondi possibili…”

“Non avete visto gli altri”. Avrebbe detto Philip K Dick.
Potrei fare delle ipotesi su cosa direbbe Medo. Ma poi mi contraddirebbe.
Un po’ per il gusto della discussione, un po’ perchè le proprie deduzioni hanno comunque sempre dei limiti definiti. Le mie probabilmente più di quelle di altri.
Chi legge i commenti di questi post conosce Medo. Conosce i suoi commenti ad alto contenuto informativo (se io leggo tanto e veloce lui di più e cose ancora più “noiose” delle mie) e che è meglio non chiamarlo in casua quando gli girano i cosi.
Per me che lo consoco di persona.
E’ un piacere conoscerlo.
Anche se continuerò a tenermi i cani nonostante le sue proteste.

Aveva minacciato di farlo. Ora l’ha fatto: Medo ha creato il suo blog.
Questo, tradotto in soldoni da web 2.0, vuol dire: qualcosa di interessante da leggere mentre si fa finta di lavorare in ufficio e, per me, qualcuno con cui scatenare delle blogwar senza paura di fare male a nessuno.
Siamo così… ci piace non essere d’accordo. 🙂

02
Gen
11

L’OrtodiCarta 2010 nei numeri di WordPress

I robottini di wordpress sono stati così carini da inviare a tutti i “parcheggiati” sulla loro piattaforma i dati statistici dei blog.

Così, per riempire un vuoto di inizio anno, e staccare dalle fatiche del buon Catone le pubblichiamo ringraziando i suddetti robottini di wordpress.

 

The stats helper monkeys at WordPress.com mulled over how this blog did in 2010, and here’s a high level summary of its overall blog health:

Healthy blog!

The Blog-Health-o-Meter™ reads Wow.

Crunchy numbers

Featured image

The Louvre Museum has 8.5 million visitors per year. This blog was viewed about 120,000 times in 2010. If it were an exhibit at The Louvre Museum, it would take 5 days for that many people to see it.

 

In 2010, there were 54 new posts, growing the total archive of this blog to 249 posts. There were 110 pictures uploaded, taking up a total of 28mb. That’s about 2 pictures per week.

The busiest day of the year was March 2nd with 734 views. The most popular post that day was When the music is over, turn out the light.

Where did they come from?

The top referring sites in 2010 were forum-macchine.it, erbaviola.com, florablog.it, it.wordpress.com, and google.it.

Some visitors came searching, mostly for orto di carta, ortodicarta, pollaio fai da te, l’orto di carta, and emilia hazelip.

Attractions in 2010

These are the posts and pages that got the most views in 2010.

1

When the music is over, turn out the light March 2010
41 comments

2

Gli appunti di Emilia Hazelip August 2008
15 comments

3

Immagini April 2008
1 comment

4

Fai da Te Inoculo Micorrize June 2008
2 comments

5

Presentazione February 2008
1 comment

05
Dic
10

Eppur si muove


Pur avendo Facebook rubato alla blogsfera le menti migliori del nostro secolo ( e per questo ne saremo sempre grati) la suddetta si muove e si dimena.
Annunciazione n° 1 – il Michele di Venezia, nonchè Presidente, oh mio Presidente di Spiazzi ha trasferito tutte le sue “casette” digitali qui http://agricultoregalleggiante.blogspot.com/.
Che è un casino quando senti il richiamo della terra e sei in laguna…
Annunciazione n°2 – Tonzer e compagni hanno fatto outing! Sono passati mesi dalla mossa genial-situazionista del seminare abusivamente pinoli in giro per il mondo… ora si passa all’azione organizzata! http://socioagricoltura.wordpress.com
Annunciazione n°3 – Nonostante la mia poderosa indole al cazzeggio ed allo spreco di tempo in modi e maniere sempre più incredibilmente inutili. Sto correndo a destra e manca e lavorando come un ossesso (per i miei standard) nonostante le temperature subglaciali, la neve e la pioggia… ma porca vacca…

20
Nov
10

Radicami tutto!

Essere un geek appassionato di progettazione sostenibile ed ecologica crea dei momenti di forte imbarazzo in me ed alle persone che mi circondano.

Potete immaginare la faccia che possono aver fatto Noemi e i vari ospiti che animano casa nostra (fino al prossimo anno siamo 4 adulti e 4 bambini chiusi qui dentro) alla mia reazione dopo aver letto la mail di Marco che ho ricevuto cinque minuti fa.

FINALMENTE TERMINATO IL LAVORO DI TRADUZIONE DEL MANUALE TECNICO DI APPLICAZIONE DELLA TECNOLOGIA VETIVER.
GRAZIE A TUTTI COLORO CHE LO HANNO PAZIENTEMENTE ATTESO, CI SONO VOLUTI QUASI 2 ANNI.

MANUALE TECNICO DI APPLICAZIONE

INVITO TUTTI A DARNE LA MASSIMA DIFFUSIONE.
GRAZIE
MARCO FORTI


Marco Forti
Vetiver Sardegna

www.diariodellacoltivazione.blogspot.com
www.journalontheland.blogspot.com
www.vetiversardegna.it

Piccola nota amara a margine rispetto a questa mia riflessione: Com’è che i manuali veramente in grado di cambiare i Sistemi sono gratis mentre quelli sulla devoluzione e l’orticoltura s’hanno da pagare sempre?
Ops. Forse mi sono risposto da solo….

10
Nov
10

Self-Repair Manifesto

06
Nov
10

Io non mi occupo di attualità…

Ho degli amici che lo sanno fare meglio di me… ma che preferiscono rimanere nell’ombra 🙂

Lettera Aperta del Museo Emblema di Terzigno: Se la discarica si farà, con questi presupposti, il Museo Emblema è costretto a chiudere ed a sportarsi.

Una Lettera aperta dagli eredi dell’ artista Salvatore Emblema, che da dieci anni portano avanti a Terzigno il primo Museo campano dedicato alla didattica dell’arte contemporanea.

Gentili Amici Giornalisti,
E chiunque le mie parole riescano a raggiungere,

Sono Emanuele Leone Emblema, qualcuno di voi ha conosciuto il mio nome solo in questi ultimi giorni di protesta a Terzigno. Vi ho passato foto e comunicati stampa in accordo con i gruppi civici che si oppongono alla discarica. Mie le foto del primo autocompattatore bruciato (le più pubblicate) mie quelle di alcuni scontri (assai pubblicate anch’esse) e sopratutto mie quelle della protesta pacifica fatta da mamme, bambini ed anziani inermi ( che praticamente sono state ignorate da tutti).

In realtà non sono un fotografo, né tantomeno un giornalista di professione. Sono uno storico dell’arte e curatore del Museo Emblema, la struttura che la mia famiglia gestisce da ormai dieci anni qui a Terzigno. Il Nostro è un museo d’arte contamporanea che porta il Nome di Salvatore Emblema, mio nonno, un artista di fama internazionale, che qualcuno di voi probabilmente, avrà studiato al liceo, sui libri di Giulio Carlo Argan, o visto all’ultima Biennale di Venezia. Ma è un museo particolare, il nostro, perché la sua finalità, per statuto, è l’insegnamento dell’arte contemporanea e delle sue immense possibilità espressive, proprio a quelle persone che l’arte contemporanea ed i suoi vernissage e le sue fiere e biennali non le frequentano mai: i Bambini. Siamo un museo didattico infatti, che come compito specifico, oltre alle visite guidate ed i laboratori pratici, ha l’insegnamento del concetto di Trasparenza. La Trasparenza è stata infatti, il fattore fondante nell’arte di mio Nonno. Ma la trasparenza noi qui al museo Emblema la intendiamo non solo come valore artistico ed estetico, ma la insegniamo come fatto di vita, di interazione con l’altro, come modello di comportamento. Trasparenza come sinonimo di verità e di sincerità.

Che qui a Terzigno, nonostante anche i nostri sforzi, la Trasparenza latiti da anni, è fatto risaputo. Ma dopo gli ultimi sviluppi sulla faccenda delle discariche la Trasparenza sembra una lettera definitivamente morta per questo paese. Dov’è la trasparenza nelle decisioni del Governo a riguardo della discarica Sari e della Vitiello e nella loro gestione? Cosa c’è di trasparente nel dedalo di rapporti e responsabilità tra amministrazioni locali, governo e forze dell’ordine. E nell’informazione spesso distorta che si sta dando delle giornate di protesta qui a Terzigno? Dov’è la trasparenza nei documenti (assicurazioni e bolli di trasporto) che gli autocompattarori dell’ azienda Asìa presentavano alla polizia locale. Dov’è la trasparenza sulla discarica e su i personaggi che la mandano avanti? Perché questa cava/discarica non si può vedere. E perché, infine, è stato posto il vincolo di zona militare ( con tutte le opacità e limitazioni che questo provvedimento comporta) in un territorio che fino a prova contraria doveva essere un paradiso per escursionisti, turisti e vignaioli? Cosa c’è qui a Terzigno : Trasparenza o Opacità? Noi, per formazione familiare e per credo culturale siamo dalla parte della trasparenza. Ed abbiamo cercato di formare in questo valore, ormai quasi una generazione di giovani cittadini campani, che ci hanno visitato qui a Terzigno e che hanno accolto il nostro staff per i laboratori presso le loro scuole.

Ed è proprio perché questa faccenda delle discariche, è tutt’altro che trasparente, che soffriamo questa situazione come una ferita che pregiudica la nostra stessa esistenza.

Una ferita che, se lo stato di cose persiste e continueranno a dare spiegazioni balbettanti e propagandistiche sulla soluzione del problema, ci debiliterà al punto da costringerci a chiudere il Museo Emblema, che è ad oggi uno dei pochi vanti di questo territorio dissestato e naturalmente la sola ed unica realtà museale della zona. Questa discarica (parlo della seconda ma non fa eccezione la prima che è tutta da bonificare) al Museo Emblema, non porta un danno di ordine economico. Sia Chiaro. La nostra struttura si visita gratuitamente, e si finanzia essenzialmente per gli sforzi degli eredi dell’artista. Questa Discarica e sopratutto i suoi scellerati amministratori e gestori, portano al Museo un vulnus che è di ordine morale, territoriale e di utenza.

Morale perché Oppongono Opacità e Mistificazione al nostro messaggio di Trasparenza e Sincerità.

Territoriale perché sottraggono spazio vitale al Parco Nazionale del Vesuvio, ai misconosciuti ma eccezionali scavi archeologici di Terzigno e a tutti quei tentativi di riabilitazione ambientale e turistica che hanno promesso a questo territorio.

Ed infine di Utenza, perché nonostante si tacciano i dati pubblicati sulle maggiori riviste mediche, questa discarica e i suoi rifiuti, la cui natura non è mai stata completamente appurata, uccide la popolazione. E quando non la uccide la ammala e la consuma progressivamente. Ed a morire ed a consumarsi sono sopratutto quei giovani e quei bambini senza i quali un museo a vocazione didattica e territoriale, come il nostro, non ha ragione d’esistere. Lo stesso Salvatore Emblema è morto nel 2006 per una leucemia. Ed è stato nei giorni della sua morte che abbiamo conosciuto il dolore che tante altre famiglie della nostra zona hanno conosciuto. Quando si andava nei reparti oncologici degli ospedali napoletani, sembrava di stare nella piazza del paese, perché riconoscevi quell’amico, o quel parente, o qualche vicino di casa.

A queste condizioni, in questo ambiente, con queste persone che calano sulla nostra città come lanzichenecchi ripuliti, Il Museo Emblema non può esistere.

Non voglio negare che la situazione fosse, per il Museo, già difficile prima che questa crisi scoppiasse violenta come lo è oggi. L’amministrazione locale non ci ha mai avuto tra le sue priorità, così come ci è stato difficile intessere rapporti con gli altri enti locali. Ma lo abbiamo accettato e compreso. Perché l’arte, lo sappiamo bene, deve venire necessariamente dopo le fogne e la disoccupazione. Anche se poi qui, non si è aiutata concretamente né l’arte né le soluzioni per altre e più impellenti problematiche.
Quello che però ci teneva ancorati a questa terra di opachi, piccoli faccendieri, era la gente. Gente che forse più di chiunque altra comunità, aveva bisogno dell’arte, della cultura e della trasparenza. Ma la gente qui in questa terra -e sono voci che ho raccolto nei presidi, parlando con i bambini e con le mamme che avevo conosciuto nelle scuole della zona- non ci vede più un futuro. I ragazzi se ne vogliono andare appena possibile. Spinti dalle loro stesse mamme, quelle stesse mamme che voi avete, non a torto, ribattezzato vulcaniche.
Perché ormai è morta, con questa discarica, ogni speranza, legata alla rinascita di una Terzigno fatta di attività legate al turismo enogastronomico, archeologico, naturalistico e culturale. Sono anni che il Museo Emblema e tutte le iniziative ad esso collegate, ricevono offerte da piccoli comuni del centro-nord Italia che si dichiarano disposti a fornire una sede prestigiosa e tutto l’appoggio istituzionale. E nonstante tutto abbiamo sempre tentennato, rifiutato, fino al limite del masochismo. Ma se la gente a cui teniamo, se i ragazzi ed i bambini che vogliamo contribuire ad educare vanno via, se il sud tornerà ad essere terra di emigranti non dovrebbe essere emigrante pure il Museo Emblema? Che ci rimaniamo a fare noi qua? Rimaniamo per educare i poliziotti ed i soldati? Fosse solo per loro, varrebbe pure la pena di restare. Fatto è, che questi giovani militari qui, sono anime di passaggio. Ed andranno via quando i superiori glielo ordineranno. E andranno via i giornalisti, e pure Bertolaso e Protezione Civile andranno via, quando anche questa “MISSIONE MEDIATICA” sarà compiuta. E sarà allora che qui non rimarrà più nulla. Nemmeno la speranza.

Scrivo questa lettera troppo lunga perché è uno sfogo e una testimonianza assieme, perché credo che sia giusto che si tengano a mente anche queste mie parole quando si pensa a Terzigno, alle sue discariche e a tutta quella gente che qui si batte, non solo perché non vuole un immondezzaio dietro casa, ma perché chiede innanzitutto verità, trasparenza e la possibilità di decidere del proprio futuro. Nel bene comune.

Noi, ovviamente, come Museo Emblema porteremo avanti tutti gli impegni già presi con gli enti locali, con le scuole e con le comunità locali. Allo scadere di questi impegni, se la situazione sarà quella che in questi giorni si prospetta, fate conto che il Museo non c’è più, perché alla Trasparenza dell’acqua si sarà ostinatamente preferito l’opacità nera del percolato.

Ringrazio ognuno che voglia dare a queste parole un po’ di visibilità.




L’ orto di carta

Diario di bordo ad aggiornamento casuale e saltuario di un cialtrone nell'orto... giocando con il fango, la permacultura, l'agricoltura sinergica in compagnia di William Cobbett, John Seymour, Fukuoka e Kropotkin.

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Troverò altri sistemi di finanziamento occulto…

Foto di Carta


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