Posts Tagged ‘autocostruzione

01
Nov
10

L’educazione del Cialtrone: gli anni verdi dell’infanzia


Immagine recuperata dagli archivi della casa natale da parte del padre dell’autore che, di tanto in tanto, ci tiene a segnalare attraverso comunicazioni private, che il figliolo dava segni di instabilità (oltre che di scarsa conoscenza della lingua) già in giovine età.
(Grazie Babbo!! 😉 )

26
Ott
10

La Gallina di Troia

Ovomobile.jpg

I lavori per la casa sono rimandati a primavera.
Quelli per la nostra casa.

Intanto stiamo organizzando una serie di collocazioni mobili per tutte le bestie e non-bestie che dovranno seguirci nel breve tratto tra “la bassa della Dora Baltea” e “l’alta della Dora Baltea”.
(Mi rendo conto solo ora che continuo a fare su è giù per un fiume e che quel fiume manco è il paludoso e mefitico Eridano… bah… casi della vita… in ogni caso: non ci mancherà mai l’acqua…)

Prendiamo i polli. La loro casa è stata semidistrutta a fine agosto da uno dei tanti e puntuali tornado che spazzano la zona.
A voglia la vecchietta a dire che non serano mai visti. Ormai, qui, devi essere proprio un imbecille per non aver segnato sul calendario almeno due tifoni. Inizio e fine estate. Ma se trent’anni fa non cerano vuol dire che ci vogliono altri 30 anni prima di metabolizzare il cambiamento… si parlava di bollire le rane?
Vabbè.

Distrutta parzialmente la vecchia casa s’è pensato di organizzarne una nuova (e più carina) già pronta per essere adagiata sulle verdi praterie del nuovo OrtodiCarta. Una che si inserisse da subito nel progetto più ampio e che, soprattutto, avesse le stesse dimensioni del cassone del carro e non costasse un’accidente.
Signore e signori…. la Gallina di Troia: un pollo in grado di contenere 13 polli, realizzato al 100% con materiale di scarto (grazie Yvonne, Elena e Luca per la copertura) e dotato di una magnifica coppia di sci Rossignol (grazie Barbara) per poter deambulare sù e giù per i campi.
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Riferimenti utili ed interessanti:
Il solito TheCityChicken con i suoi oltre 140 ChickenTractor
La sezione “Pollicoltura” de The Modern Homstead

19
Giu
10

La proprietà è un furbo

…e zero…

15
Dic
09

Permablitz n°1 – Prima parte

E mentre piombava il gelo sulla capitale subalpina, s’è conclusa la prima parte del permablitz di Rizomi.
Io mi sono divertito molto. L’atmosfera è stata da circolo del te con pasticcini misto ad un tocco di steampunk degno di un eco-hacking per signorine vittoriane.
Innumerevoli i benefit collaterali oltre il semplice obbiettivo del costruire un orto da balcone con vasi autoirriganti. Dalla produzione di inoculi per il bokashi (al grido di: “più microrganismi per tutti”) allo scambio di vermi e lombrichi per il vermicompost (grazie Marilena!).
Quasi quasi partecipo anche alla seconda parte… 😉

AGGIORNAMENTO:
Permablitz n°1 – Seconda Parte – appuntamento alle 11 di sabato 19 e domenica 20 in C.so Giovanni Lanza angolo via Principessa Felicita (Monte dei Cappuccini – To). Il freddo non è un problema: si lavora nella calda casetta di Luca!

04
Giu
08

i manuali del giovine autarchico n°2

In attesa di finire la traduzione di un documento un po’ articolato sulla Terra Preta svelandone (in parte) le caratteristiche salienti e i sistemi di autoproduzione c’è un documento che merita un posto d’onore nella pletora dei progetti da realizzare (quantomeno a scopo didattico).
Barrelponics ovvero un sistema alimentare autoportante a basso impatto inseribile anche in ambienti urbani .

Il documento è in inglese ma le illustrazioni sono sufficientemente chiare perché chiunque, dotato di un minimo di capacità, possa realizzalo. Difatti, l’autore Travis W. Hughey, lo ha studiato pensando ad un sistema che potesse garantire cibo sano a basso impatto e basso costo alla famiglie delle periferie urbane dei paesi poveri. Tutta la struttura si basa su un ciclo naturale di nutrienti, pesce mangia resti di verdura, pesce fa la cacca, pompa porta l’acqua del pesce alle piante, le piante la purificano e la rimandano pulita al pesce dandogli anche il cibo. Un’azione di troppo da parte dell’uomo e delle due una (ma più facilmente entrambe), o muore il pesce o muoiono le piantine.
Ok. Questa non è esattamente agricoltura naturale… anzi per niente… ma se non si ha della terra da coltivare è un’ottima alternativa. Pensandoci adeguatamente probabilmente il sistema è mutuabile anche in chiave vegan/vegetariana sostituendo ai pesci una soluzione nutriente naturale… ma devo trovare la ricetta… da qualche parte dovrei averla. Se ha qualcuno interessa posso cercarla.
In generale non amo molto l’idroponia (anche nella nuova accezione di bioponia), ma in questo sistema almeno alcuni cicli naturali vengono rispettati ed i costi di mantenimento sono pressochè zero, a differenza delle costose soluzioni nutritive dei sistemi idroponici “puri”.

Detto questo, qui il documento (PDF)
qui un link interessante sull’acquacultura da giardino

26
Mag
08

diario di campagna n°95

MARY POPPINS DEVOLUZIONISTA

HO DEI PROBLEMI con Mary Poppins. Ne avrei probabilmente meno con Julie Andrews e basta, ma con Mary Poppins ho dei seri problemi.
Che Disney fosse un perverso anticomunista con disturbi della personalità è una teoria ormai consumata (non lo detto io, giuro! No! Gli avvocati della Disney no! Vi prego ahhhhhhh….) ma con Mary Poppins credo abbia toccato l’apice. Andando ben oltre la semplice violenza psicologica, già ampiamente sperimentata in Bambi.
Imporre un personaggio come Mary ai bambini degli anni 70 i cui genitori, cresciuti nel boom economico, vivevano uno stato di “svagata grazia rivoluzionaria”, a posteriori, visto a che punto di disgregazione ci si trova, voleva dire creare una generazione di dissociati più portati all’abuso di mdma che a reali applicazioni costruttive.
La lisergica tata inglese proponeva soluzioni immediate. Apri la valigia et voilà! Hai problemi? Basta un poco di zucchero! Risultati ottimali in tempo zero e senza fatica!

LA DEFORMAZIONE si genera nel momento in cui ci si aspetta che le Mary Poppins arrivino da fuori, ed ecco spuntare mille e mille eroi nazionalpopolari alla Beppe Grillo (questo non lo metto nei tag perché non voglio rotture di balle da fanatici supporter…), eccoci in attesa che qualcuno risolva i problemi tirando fuori dalla borsa la soluzione salvifica. E se la soluzione non c’è… c’è sempre l’mdma…(se ci sono problemi con le sostanze illegali c’è il prozac et similaria…)
Per motivi fisiologici (una birra media mi procura visioni sulla reale struttura del divino… svengo e mi riprendo 24 ore dopo, nel mezzo: il nulla…) non mi sono potuto buttare su nessun alteratore della percezione e quindi ho dovuto ristrutturare in chiave fisica e materica il meccanismo fantomatico della valigia di Mary Poppins.
Questo meccanismo funziona, il mio orto, le mie galline, le varie macchine assurde montate con “rifiuti” che affollano ogni angolo del mio giardino (filtri a sabbia, distillatori di compost, incubatrici… la pala eolica è esplosa durante un temporale…) nascono da li. Non risolveranno i problemi del mondo, ma quantomeno mi permettono di abbassare i miei bisogni di consumo, frenano un processo entropico e mi danno argomenti di conversazione per istaurare relazioni proficue con i miei vicini.
Io sono Mary Poppins (senza le sue curve e, per favore, lo spazzacamino la smetta di cercarmi… sono pur sempre un uomo impegnato!).

PER I PROGRESSI nell’orto, siamo in attesa che smetta di piovere per fare un conto preciso dei caduti per mano delle lumache… per ora sto in casa a panificare (la scorta per il mese prossimo, gli amici ed i parenti…)

P.S.- Rileggendo mi sono reso conto che dire “M.me Bovary c’est moi” suona un po’ diverso da “Mary Poppins sono io”… ma Flaubert era un trombone…

24
Mag
08

i manuali del giovine autarchico n°1

UNA NUOVA RUBRICA che comprenderà manuali di costruzione e fai da te pescati quà e là. La prima puntata si apre con:

TIRANDO MERDA NEL VENTILATORE

L’impero romano, oltre a scopiazzare i greci, ha creato e sviluppato altissime e bellissime opere artistiche e d’ingegno tra queste il cesso ad acqua corrente.
Duemila anni dopo, metà del mondo spara in mare la propria cacca con acqua più pura di quella che si usa per innaffiare il nespolo in giardino. Ha un che di geniale. Un po’ come lavarsi i denti con il Dom Perignon ho andare nel Sahel a lavarsi la macchina la domenica mattina con l’autoradio a palla bullandosi con i beduini. Fortunatamente esistono diversi modi per interrompere questa abitudine alcuni anche di ottimo designe tutti assolutamente illegali in Italia!
Tanto noi l’acqua ce l’abbiamo… checcifrega….

Qui il manuale completo della compost toilet di Joseph C. Jenkins (una bibbia della cacca… in inglese)
Qui un progetto a meno di 25$ sempre di Jenkins (ottimo per il campeggio…)
Qui un manuale per la costruzione e gestione in italiano

Ricordatevi, comunque, che tenersi la cacca è reato. Ritrovarsela nel piatto con le orate invece no.

07
Mag
08

lezioni di avicoltura motivazionale n°17

Essendo nato il primo pulcino “autarchico” dell’orto di carta posso, a ragion veduta, approfondire l’argomento forte del recente successo (più suo che mio a dire il vero).

COME AUTOCOSTRUIRSI UN’INCUBATRICE
(lezioni pratiche di cialtronaggio funzionale)

Si è partiti da un presupposto… così come i bambini, i polli nascono! Si, lo so, può sembrare assurdo ma lo fanno, e tendenzialmente non hanno bisogno di nulla di particolare.
Nel nostro caso non ce la siamo sentita di lasciare la cova alla sola gallina presente in zona (è un’esperienza sufficientemente faticosa soprattutto la prima volta) quindi si è dovuto creare un ambiente che ricreasse il microclima presente sotto il culo di una chioccia.
Per farlo si è utilizzata una vecchia borsa termica, di quelle di plastica rigida.
schema
Ribaltata su un fianco gli è stata piazzata all’interno una lampadina da 30 watt ed una ventola da pc. Nel coperchio, che adesso è in posizione frontale, è stata tagliata una finestra (non possedendo da diversi anni una televisione… si è ricreato un surrogato… e per 21 giorni non succede niente, proprio come in televisione) mentre sopra e su un lato sono stati praticati dei fori che possono essere aperti all’occorrenza per regolare la temperatura e l’umidità.
Il tutto è stato controllato in modo da preservarne l’isolamento termico.
All’interno è stata posizionata una centralina meteorologica di fabbricazione coreana (5 € al mercato, gli strumenti di precisione sono fondamentali per la riuscita dell’esperimento) e un paio di barattolini dove mettere l’acqua per mantenere alto il tasso di umidità.
Fronte
Mantenete la temperatura tra i 37° ed i 38° con un tasso di umidità del 75% per 21 giorni girando l’uovo tre o quattro volte al giorno ed è fatta! Al resto ci pensa il pennuto (qui, in versione pornostar).

Link ispiratori:
Il pollaio del re




L’ orto di carta

Diario di bordo ad aggiornamento casuale e saltuario di un cialtrone nell'orto... giocando con il fango, la permacultura, l'agricoltura sinergica in compagnia di William Cobbett, John Seymour, Fukuoka e Kropotkin.

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Parte della libreria di OrtodiCarta

how to be free manifesto

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Troverò altri sistemi di finanziamento occulto…

Foto di Carta


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