Posts Tagged ‘avicoltura

26
Ott
10

La Gallina di Troia

Ovomobile.jpg

I lavori per la casa sono rimandati a primavera.
Quelli per la nostra casa.

Intanto stiamo organizzando una serie di collocazioni mobili per tutte le bestie e non-bestie che dovranno seguirci nel breve tratto tra “la bassa della Dora Baltea” e “l’alta della Dora Baltea”.
(Mi rendo conto solo ora che continuo a fare su è giù per un fiume e che quel fiume manco è il paludoso e mefitico Eridano… bah… casi della vita… in ogni caso: non ci mancherà mai l’acqua…)

Prendiamo i polli. La loro casa è stata semidistrutta a fine agosto da uno dei tanti e puntuali tornado che spazzano la zona.
A voglia la vecchietta a dire che non serano mai visti. Ormai, qui, devi essere proprio un imbecille per non aver segnato sul calendario almeno due tifoni. Inizio e fine estate. Ma se trent’anni fa non cerano vuol dire che ci vogliono altri 30 anni prima di metabolizzare il cambiamento… si parlava di bollire le rane?
Vabbè.

Distrutta parzialmente la vecchia casa s’è pensato di organizzarne una nuova (e più carina) già pronta per essere adagiata sulle verdi praterie del nuovo OrtodiCarta. Una che si inserisse da subito nel progetto più ampio e che, soprattutto, avesse le stesse dimensioni del cassone del carro e non costasse un’accidente.
Signore e signori…. la Gallina di Troia: un pollo in grado di contenere 13 polli, realizzato al 100% con materiale di scarto (grazie Yvonne, Elena e Luca per la copertura) e dotato di una magnifica coppia di sci Rossignol (grazie Barbara) per poter deambulare sù e giù per i campi.
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Riferimenti utili ed interessanti:
Il solito TheCityChicken con i suoi oltre 140 ChickenTractor
La sezione “Pollicoltura” de The Modern Homstead

07
Mag
08

diario di campagna n°77

GIORNATE CONCITATE quelle appena passate. Il primo maggio con il “Yes, Weekend!”, happening iperinformale di svacco istituzionalizzato nei prati con liberazione nei campi di una nuvola di marmocchi urlanti (citando Tom Hodgkinson: “l’unica preoccupazione è che non ti vengano a sbattere contro la mano con cui tieni il boccale di birra”). Lotta senza tregua né quartiere con le lumache, tonsillite della dolce metà e ora l’incubatrice sembra improvvisamente una pentola di pop-corn, un continuo scoppiettare di uova (allo stato attuale siamo alla seconda schiusa e ne sono previste altre 5 nei prossimi giorni).

STO LEGGENDO IL POST precedente e lo trovo veramente pessimo (non che la qualità media ne risenta ma…) vabbè che era solo illustrativo ma poteva venire meglio.
In ogni caso mi sento di promuovere (con tutto il rispetto per le scelte di tipo vegan) l’allevamento minimal dei polli. E’ semplice e un ottimo affare per l’economia casalinga. I miei due galli e la mia gallina sono stati comprati un anno fa per circa 6 €, mangiano tutti gli scarti della cucina e tengono pulito il giardino. Ora, ad un costo risibile, sto creando un discreto pollaietto di “Bionde Piemontesi” d.o.c. che farebbe vergognare ogni certificazione bio, popolato da galline a cui manca solo la playstation (non si sa per farne che… ma i gadget sono gadget. Tipo il pollaio con webcam). Cobbett e Seymour non potrebbero non condividere. Con dei dubbi sulle mie scelte estetiche, forse, però condividerebbero!

PER L’OCCASIONE è stato anche riattivato il baratto con la vicina. Incubando le uova mi sarebbe toccato farne a meno per un bel po’ o comprarle. Fortunatamente la serra è strapiena di piantini (più di quelli che riuscirei a mettere a dimora o che le lumache potrebbero divorarmi), si è così attivato il progetto “veg for egg”, io le passo le zucchine e lei mi passa le uova.

07
Mag
08

lezioni di avicoltura motivazionale n°17

Essendo nato il primo pulcino “autarchico” dell’orto di carta posso, a ragion veduta, approfondire l’argomento forte del recente successo (più suo che mio a dire il vero).

COME AUTOCOSTRUIRSI UN’INCUBATRICE
(lezioni pratiche di cialtronaggio funzionale)

Si è partiti da un presupposto… così come i bambini, i polli nascono! Si, lo so, può sembrare assurdo ma lo fanno, e tendenzialmente non hanno bisogno di nulla di particolare.
Nel nostro caso non ce la siamo sentita di lasciare la cova alla sola gallina presente in zona (è un’esperienza sufficientemente faticosa soprattutto la prima volta) quindi si è dovuto creare un ambiente che ricreasse il microclima presente sotto il culo di una chioccia.
Per farlo si è utilizzata una vecchia borsa termica, di quelle di plastica rigida.
schema
Ribaltata su un fianco gli è stata piazzata all’interno una lampadina da 30 watt ed una ventola da pc. Nel coperchio, che adesso è in posizione frontale, è stata tagliata una finestra (non possedendo da diversi anni una televisione… si è ricreato un surrogato… e per 21 giorni non succede niente, proprio come in televisione) mentre sopra e su un lato sono stati praticati dei fori che possono essere aperti all’occorrenza per regolare la temperatura e l’umidità.
Il tutto è stato controllato in modo da preservarne l’isolamento termico.
All’interno è stata posizionata una centralina meteorologica di fabbricazione coreana (5 € al mercato, gli strumenti di precisione sono fondamentali per la riuscita dell’esperimento) e un paio di barattolini dove mettere l’acqua per mantenere alto il tasso di umidità.
Fronte
Mantenete la temperatura tra i 37° ed i 38° con un tasso di umidità del 75% per 21 giorni girando l’uovo tre o quattro volte al giorno ed è fatta! Al resto ci pensa il pennuto (qui, in versione pornostar).

Link ispiratori:
Il pollaio del re

15
Apr
08

Lezioni di avicoltura motivazionale n°11

ARREDAMENTO SVEDESE, HAPPY-HOUR E SESSO REGOLARE

CI SONO DELLE LEZIONI apprese nei lunghi anni di resistenza dietro un bancone da lounge bar che risultano fondamentali nel corretto allevamento di una felice ovaiola.
Nella società urbana attuale la maggior soddisfazione dei propri sottoposti si ottiene quando a questi si permette di godere di una serie di benefit indispensabili, così da motivarli e calarli nella predisposizione di spirito più efficace per il raggiungimento delle missions aziendali.
Lo stesso ragionamento è stato adottato con la nostra gallina.

DA UNA SITUAZIONE “allo stato brado”, in compagnia di un paio di esuberanti galli e una spaesata anatra, in cui l’unico risultato apprezzabile era un cazzeggio diffuso per il cortile e l’impossibilità per qualsiasi essere strisciante di penetrare entro i confini del regno; si è deciso di applicare, alla pollastra, le regole basilari del social management più sofisticato.
Attualmente la signorina gode di un suo appartamentino dotato di tutti gli optional: mangiatoia Gorfuld, abbeveratoio Fijord, rigorosamente in accesi colori pastello (anche perché assemblati con sottovasi verde bottiglia e tubi in PVC da 20 cm arancione), dove può godere di una sua meritata privacy.
La sera, verso le 17 – 17.30, esce per incontrare gli amici e dedicarsi a un simpatico aperitivo a base di stuzzichini e prelibatezze (il sushi di bacarozzo non rientra nel suo menù casalingo). Trascorre, quindi, l’happy-hour tra amenità e chiacchiere scaricando le tensioni accumulate nella lunga giornata di ovulazione… qui viene tendenzialmente abbordata e, se di luna buona, si apparta con uno dei galli a sua scelta per del sano e regolare sesso. Soddisfatta e ripagata della giornata torna al suo “nido” postmodernamente accogliente pronta ad affrontare la successiva giornata con spirito rinnovato e produttivo.

QUESTA TECNICA CI ha già fruttato sei uova di medie dimensioni e di ottima qualità, il che vuol dire: quasi un uovo al giorno rispetto allo zero totale dello “stato brado”. In questo momento sto collaudando l’incubatrice Ovolund (di un giovane designer in bianco e nero appoggiato indolentemente a una balaustra in campagna con un morbido golfino ma prodotta in un sobborgo di qualche città vietnamita) per evitare di doverle pagare la maternità.

DISCLAIMER: Ogni similitudine tra il mio personale sistema di avicoltura e il mondo reale è dovuto da un’esposizione troppo prolungata ai cartoons della Walt Disney. Il fatto che il soggetto dell’esperimento fosse una gallina e dovuto esclusivamente all’impossibilità attuale di far fare le uova ai galli e in nessun caso è riconducibile a forme di sessismo.




L’ orto di carta

Diario di bordo ad aggiornamento casuale e saltuario di un cialtrone nell'orto... giocando con il fango, la permacultura, l'agricoltura sinergica in compagnia di William Cobbett, John Seymour, Fukuoka e Kropotkin.

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Troverò altri sistemi di finanziamento occulto…

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