Credo che ormai si sia capito… io tendo a guardare l’orto (ed in generale l’agricoltura) dal punto di vista dei miei antenati: sdraiato, due metri sotto terra.
Questo comporta diversi vantaggi, alcuni svantaggi ed una struttura esteticamente “peculiare” della parte emersa. Tra le altre cose della parte emersa capisco anche poco o niente (verde: vegetale, grigio: sasso, verde/grigio: postina non ancora andata in vacanza e dalla dieta un po’ carente).
Uno dei vantaggi è che quando scopro nuovi (per me) collegamenti col piano di sopra mi emoziono sempre un po’. Questo può essere dettato anche dal non possedere una televisione da sei anni.
I Dentedileone o taraxacum officinale (se siete di quelli che le piante le conoscono) è un vegetale spettacolare! Si, lo so, si mangia in insalata, si fanno i “capperi”, con le radici si fanno tinture ecc… ecc… ma, nonostante la mia passione per la cucina, vi sembra che io mi possa emozionare per l’aspetto culinario? Oibò… ci vivo da un tot di tempo mangiando “erbacce”…
Visto da “sotto”, il tarassaco, è spettacolare. Infestanti, ma spettacolare, e una buona pacciamatura dovrebbe comunque tenerlo a bada.
Che cosa fa il Tarassaco che io non sapevo:
• Produce etilene (è la fissa del momento) il che, come diretta conseguenza, permette la maturazione anticipata dei frutti e la fioritura precoce sebbene in alcuni casi possa inibire lo sviluppo della pianta. Pare che mettere in un sacchetto i fiori e le foglie del Dentedileone con frutti acerbi li faccia maturare. [ref PFAF – GardenOrganic]
• La grossa radice, morta la pianta, permette un’areazione naturale del terreno (fondamentale in un orto dove si promuova l’autofertilità) e diventa un ”ascensore” naturale per lombrichi ed altri organismi che possono così raggiungere gli strati più profondi del terreno.
• La pianta non disturba con le sue radici le piante circostanti. La radice del Dentedileone scende verticalmente in profondità agendo come “pompa” per alcuni minerali celati negli strati più bassi del terreno, specialmente calcio. [ref PFAF]
• E’ considerato un produttore di Humus in quanto la sua rizosfera (l’area di terreno a contatto con il suolo) è particolarmente gradita ai lombrichi.
• Può essere attaccato dai nematodi. In questo caso conviene, forse, consociarlo con piante “trappola” tipo nasturzio o “disinfettanti” tipo tagete. Oppure usare lui come trappola, magari nei pressi dei cavoli, particolarmente sensibili agli attacchi da parte dei nematodi. [ref GardenOrganic]
• E’ uno degli ingredienti per il “QR” Herbal compost activator (vedi ricetta) [ref Journey to Forever]
…con buona pace per le “erbacce infestanti”…
“QR” (Quick Return) Herbal Compost Activator:
(liberamente tratto da Bruce. M. E. Commonsense Compost Making. Faber 1977 ISBN 0-571-09990-4)
Il QR è una polvere a base di erbe e miele che, diluita in acqua e distribuita sulla pila del compost, è in grado di accelerarne il processo di decomposizione e migliorarne la qualità.
Ingredienti:
Camomilla (Matricaria chamomilla) – potassio, fosforo, calcio, zolfo
Dentedileone (Taraxacum officinale) – ferro, sali, potassio, fosforo
Valeriana (Valeriana officinalis) – acido acetico, acido formico
Achillea (Achillea millefolium) – ferro, calcio, potassio, fosforo, zolfo, nitrati
Ortica (Urtica dioica) – olii, acido formico, azoto in forma ammoniacale, acido carbonico, ferro
Corteccia di Quercia (Quercus robur) – potassio, calcio
Miele grezzo (miele grezzo) – glucosio
Metodo:
Raccogliere foglie e fiori al mattino e farli seccare a bassa temperatura. Una volta seccati macinare il tutto e setacciare con un colino. Mantenendo separate le erbe.
Per la corteccia di Quercia usare la parte esterna grattandola finemente (con una lima o con la grattugia da formaggio).
Per il miele, mischiarne una goccia con un’uguale quantità di Saccharum Lactis (reperibile in farmacia, pare che lo produca la Boiron, tra le altre…) finchè il miele non sia completamente assorbito.
NB – le piante fondamentali sono l’Achillea e l’Ortica… il resto è optional.
Mischiare i componenti in parti uguali (es. un cucchiaio per ciascheduno) e conservare in barattolo chiuso fino all’utilizzo.
Quando se ne avrà bisogno sarà sufficiente diluire una punta di cucchiaino del mix in ½ litro d’acqua ed agitare bene. Si conserverà per circa tre settimane. Agitare sempre prima dell’uso.
Indicazioni d’uso:
(per pile di circa 2m quadrati)
Forare verticalmente, con un palo, la pila di compost fino a 15 centimetri dal fondo. I fori andrebbero ad una distanza, l’uno dall’altro di 30 – 60 cm l’uno dall’altro.
Versare nei fori una tazzina da caffè della soluzione e “tappare” il tutto con terriccio asciutto setacciato, comprimendolo bene per evitare “bolle d’aria”.
Pare sia quasi miracoloso… e fatto così è gratis (saccharum lactis a parte).
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