Posts Tagged ‘laboratori

16
Giu
10

Attendere prego…

Ci sono le attese di quando sei alla fermata del pullman e ti accendi una sigaretta sperando che questo lo convinca ad arrivare in fretta.
Ci sono le attese in cui tu non devi fare niente se non aspettare, e poi le cose succedono.
Ci sono le attese di quando tu hai già fatto tutti i piani, tutti i progetti, tutte le ipotesi e poi, tanto, sai che sarà comunque e sempre navigazione a vista.
Ci sono le attese che neanche lo sapevi che lo stavi aspettando ma adesso lo sai.
Ci sono le attese in cui tu hai preparato tutto, adesso puoi sederti, prendere un libro e far passare il tempo.
Ci sono le attese che tu hai messo giù i semi ma i tuoi tempi non sono quelli del seme e passi ogni due ore a controllare se qualcosa è germogliato.
Ci sono le attese che “la pentola osservata non bolle mai”.
Ci sono le attese che per non farle sembrare tali ti trasformi in una trottola che poi, quando ti fermi, ti gira la testa, hai la nausea e quello che aspettavi ti sta guardando con uno sguardo vagamente disgustato.
Ci sono le attese in cui hai mollato tutto perché qualcosa deve cambiare ma l’intervallo tra “il prima” ed il “dopo” non sembra finire mai e, mentre ti chiedi cosa puoi fare è già dopo (ma sembra passato un secolo)
Ci sono le attese che ti sfibrano stancandoti più di qualsiasi lavoro.
Ci sono le attese che ti offrono l’occasione di provare altro.
Forse ci sono attese che sono “intervalli” ed attese che sono “lavori”.

Da mesi ho la sensazione di essere finito in un’attesa che è lavoro.
Il lavoro di attendere.
Siamo fermi. Io, Noemi, e il piccolo “sto sviluppando una mia personalità e non vi piacerà” rampollo di casa. Il resto va avanti… la gallina è diventata mamma, le api (nel loro modo) anche, quell’abbandono di micro orto che copre un’aiuola in giardino cresce, si semina, si bagna… si fa i fatti suoi quasi non visto e non notato nella frenesia che ha mi ha coinvolto nel tentativo di “ingannare” l’attesa, di evitare questo lavoro.
Fortunatamente mi è stata data la possibilità di evitarlo correndo su e giù, incontrando persone e realtà. Tre anni e passa a “curare il proprio orticello”, comunicando quasi esclusivamente in forma digitale iniziava ad avere un vago sapore di limite.
Ok… la comunicazione digitale ne ha un po’ risentito e chiedo scusa a tutti quelli a cui ho dato (sto dando) risposte sommarie o di cui ho perso traccia delle mail e a tutti quelli che si aspettavano post logorroici e deliranti sulle basi di scambio, l’arte della guerra di Sun Tzu, le consociazioni delle brassicacee e la fisica di Star Trek.
Ma, contemporaneamente, vorrei ringraziare tutte le persone incontrate in questi mesi, con cui si è parlato, discusso, scambiato… in definitiva: ci si è allegramente contaminati.
Grazie a tutti, avete reso ricco ed interessante un spazio che sarebbe stato altrimenti “vuoto”, mi avete permesso di mettere in gioco in modo diretto e reale un “cambiamento” confrontandolo, cercandone i limiti, raccontandolo ed agendolo non più in una forma astratta, attraverso parole scritte ma attraverso il contatto diretto.
Grazie.
Stiamo ipotizzando uno spazio sufficientemente grande da potervi contenere tutti (o quasi… diciamo che si potranno organizzare dei turni 🙂 )… ma prima lo dovremo costruire!

Ah… quasi dimenticavo… mancano 2 giorni…

24
Mag
10

Melanzane sul Pirellone

Medo è un buon amico. Mi perdonerà se ho usato un suo “incubo” come titolo… spero… 🙂

Io ci sarò… la vera domanda è:
“e chi sarebbe l’esperto?”
Cialtroni allo sbaraglio! 🙂

06
Mag
10

Mollemente umidi arriveremo a Giugno

Quattro giorni di pioggia e vento mi stanno quasi facendo fare pace con il non essere alle prese con semine e trapianti.
L’orto che abbiamo aiutato a nascere a Casa Ubaga mi ha permesso di rimettere le mani nella terra (anche se va detto: con una marea di sassi… i tondini sono stati piazzati esaurendo in breve tempo tutto il repertorio di bestemmie del piemonte, della liguria, della campania, dell’umbria e della toscana…).
Che poi uno dice: “mi faccio l’orto sinergico così poi non lavoro più la terra… le piante si riseminano da sole. Creo un bell’ecosistema che minimizzi la necessità degli input…”
E poi si trova ad aver voglia di farne un’altro. E un’altro. E un’altro.

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Intanto, adesso, sono a casa a guardare la pioggia dalla finestra.
Mi coccolo con un caffè caldo assumendo la classica postura del dandy decadente di campagna: mollemente appoggiato allo stipite della porta mentre guardo, attraverso il vapore del tazzone, la campagna appena rasa al suolo assieme ad una 50 di fuchi dell’arnia da un’energica spazzata di RoundUp data dal vicino… Questo incrina un po’ il delicato gusto melanconico che stavo cercando di creare con rivoli di bile inacidita.
Mi consolo pensando che ci stiamo organizzando per il trasloco e riassumo la postura melanconica.

Guardo verso il pollaio. L’immagine filtrata da una sottile e persistente cortina di acqua degna del Devonshire mi rimanda un paio di palle nere che rimbalzano su e giù in una nuvola di penne nere. Definitivamente non c’è nessun rispetto per la mia postura da annoiato gentleman di campagna.
Mi lancio sotto la pioggia a dividere la gallina nera dalla faraona (ipoteticamente maschio… quindi un faraone). Sto carognone ha scoperto un paio di settimane fa che quella che lui pensava essere una sua sorella è invece una grassa pollastra… lo shock è stato troppo e lui si è trasformato in un serial killer. A poco valgono le rimostranze del gallo che, grosso la metà del maniaco omicida, scappa subito a gambe levate… Li separo ed isolo le faraone in un’altra zona del giardino. Appunto per me stesso: nella prossima casa recintare l’orto, costruire un pollaio ad arca per le galline e nidi sugli alberi per le faraone invece di recintare le galline e le faraone… che se la smazzino libere per i campi…

Torno in casa avendo definitivamente perso “l’attimo”… più che un annoiato Oblomov sembro Rambo appena sorto dal fango della palude (non si capisce perchè Rambo abbia una giacca da camera in questa mia personale versione, ma tant’è…)
Torno al computer a cercare di preparare un po’ di materiale per il proseguo dell’ “OrtodiCarta Summer Tour” che sta entrando nella fase calda (poi ci si darà una calmata visto che saremo alle prese con il nuovo campo di gioco).

Il programma prevede:
9 maggio
“Università del Saper Fare” – Laboratorio di Agricoltura Urbana (Rizomi)
15 maggio mattina
“Food Express” – Programma di Elena Pugliese su RadioFlash
15 maggio alle ore 15.00
“Centro Studi Sereno Regis” – Conferenza sull’Agricoltura Sinergica (Kanbio) a seguire aperitivo “degli orti”
20 maggio
“Casa del Bosco in Collina” – Intervento all’interno del corso di Permacultura di 72h (Saviana Parodi – Stefano Soldati)
21 maggio
Carpi in Transizione – passo da quelle parti a trovare degli amici sulla strada per Monteveglio e s’approfitta per confrontarsi un po’
22 – 23 maggio
Monteveglio in Transizione – Laboratorio “Facciamo un orto”
28 – 29 – 30 maggio
Carimate in Transizione – Laboratorio “Facciamo un orto”

…a giugno ci sono ancora paio di appuntamenti Torinesi e poi basta…
Nel frattempo avrò lavato e stirato la giacca da camera ma temo che sarà già ora della canotta e le infradito…

PS. – per chi si chiedesse perché infesto il mondo con la mia presenza:

Coltivare
/kolti’vare/ o cultivare v. tr. 1 Lavorare il terreno affinchè produca piante, frutti. 3 Esercitare, educare, formare. 4 Nutrire un pensiero, fomentare una passione.
(il Nuovo Zingarelli)

…a me basta.

21
Apr
10

Kraft Guerrilla e Orti Lagunari

Oggi ho costruito un sistema per automatizzare il flusso di acqua della windowfarm di Rizomi con una corda recuperata sul fondo di uno scatolone, due bottiglie di plastica, un paio di carrucoline (una arrugginita) di dubbia provenienza, dei sassi e 4 grucce da lavanderia recuperate in un cassonetto.

ieri ho scritto un pezzo per il Terranauta. I ringraziamenti vanno a Equipaje e Tonzer (che mi sono dimenticato di citare nell’articolo… scusa.)

“domani” vado a Venezia… Ma prima o poi finirà e torneremo ad avere il tempo di tradurre testi e spiare i collemboli nell’orto.

Orti urbani condivisi si raccontano

Orti urbani, orti sinergici, orti sui balconi, orti verticali, orti idroponici, orti collettivi,….orti per tutti i gusti!

Al prossimo incontro di SpiazziVerdi, organizzato nell’ambito del ciclo “Prove tecniche di comunità urbana del buon vivere”, previsto per venerdi 23 aprile alle ore 18.00, si incontreranno, raccontandosi, diverse esperienze di orti urbani: da Ortodicarta di Torino con Nicola Savio, all’Ortalon di Casalecchio di Reno (BO) con Silvano Cristiani e Simona Ventura, agli Ortinconca di Milano con Claudia Ceroni e Michela Garbin; oltre a SpiazziVerdi di Venezia con Michele Savorgnano che parlerà dell’orto condiviso ospitato dentro la casa di riposto dell’IRE nell’Isola della Giudecca. Modalità e tecniche diverse di coltivazione e di gestione. Sarà presente anche Bruno Moro, agricoltore di Preganziol con una lunga esperienza di coltivazioni orticole biologiche.

La consueta zuppa, che accompagna ogni incontro, sarà fatta questa volta con i prodotti provenienti da tutti gli orti coinvolti nella serata.

Sabato 24 aprile mattina, dalle 10.00 alle 13.00, si prosegue con il laboratorio creativo, condotto da Ortodicarta e SpiazziVerdi, per la realizzazione con materiali di recupero di orti idroponici, orti verticali, compostiere da interno e pomodori a testa in giù.

Gli incontri si terranno presso la sede dell’associazione Spiazzi in Campo San Martino a Venezia (vicino all’Arsenale).
Per il programma completo, informazioni e prenotazioni: spiazziverdi.blogspot.com, spiazziverdi@gmail.com

12
Feb
10

Calendario

QUESTO è UN POST AD AGGIORNAMENTO CONTINUO: quando scomparirà sarà sufficiente cliccare sul tappo a destra per essere riportati qui…

Ci sono alcuni buoni motivi per cui, se vi siete aspettati in tutto questo tempo articoli, risposte puntuali a mail o post di approfondimento su tecniche assurde come la cristallizzazione dei processi molecolari dell’azoto, non avete potuto godere nulla di tutto ciò…
Il primo motivo (tanto per ripetersi) è che stiamo girovagando per dare un limite alla ricerca di una casa “stabile”.
Il secondo, collegato comunque al primo, è che, non aspettandoci di poter proseguire con il nostro orto, ci stiamo attrezzando per disperderci nel mondo a supportare chiunque voglia farne uno.
Realizzare il calendario non è cosa semplice…
Allo stato attuale il programma costruito dai tre dell’ave sinergia (me stesso, l’amico G ed il biochimico Enzo) prevede:

25-30 marzo
corso di primo livello di Agricoltura Sinergica

presso la comunità ACF di Burolo (Ivrea, To)
info e adesioni – Anna – 3482757250
burolomcf@gmail.com

 
2-6 aprile
corso di primo livello di Agricoltura Sinergica

presso Villaggio Verde – Cavallirio (Novara)
info e adesioni – Mirai – 3337639262 – 0163.80447
info@villaggioverde.org
 
8 aprile
Stage di Agricoltura Sinergica
nell’ambito del corso di Progettazione in Permacultura di 72h tenuto da Saviana Parodi, Stefano Soldati e Luca Denti
presso Casa del Bosco in Collina – Rocca De Giorgi (Pv)
info e adesioni – Albert – 3337027486
casadelbosco@gmail.com

14-18 aprile
corso di primo livello di Agricoltura Sinergica

presso casa di Laura e Claudio – Cumiana (Torino)
info e adesioni – Margherita – 347.1962236
ziamarga@gmail.com
 
23-24 aprile
convegno-dibattito orti condivisi e laboratorio di agricoltura urbana

presso SpiazziVerdi – Venezia
info e adesioni – 348.9312475 – 041.5239711 – 041.5232309
www.spiazzi.info spiazziverdi@gmail.com
 
29 aprile – 3 maggio
corso di primo livello di Agricoltura Sinergica

presso casa di Roberta – Pieve di Teco (Albenga – Im)
info e adesioni – Roberta – 349.6111169
lija@libero.it
 
sabato 15 maggio pomeriggio
convegno-dibattito su Agricoltura Sinergica

presso Centro Studi Sereno Regis – Torino
per info – ass. Kanbio
kanbio@libero.it
 
22 maggio – 23 maggio
l’Orto in Transizione

Monteveglio (Bologna)
info e adesioni – Monteveglio Città di Transizione

 
28 maggio – 30 maggio
l’Orto in Transizione

Carimate (Milano)
info e adesioni
carimateintransizione@gmail.com Carimate Città di Transizione
 
12 maggio
Rizomi – Laboratorio di orticoltura urbana

Laboratorio gratuito a numero chiuso – Grugliasco (Torino)
info e adesioni – 011.4015303
elena.casassa@comune.collegno.to.it
   

…molte delle date sono ancora in via di definizione ed altre potranno aggiungersi (forze fisiche ed intellettuali permettendo).
Per tutte le possibili info: iosononicola@gmail.com – 339.7123111




L’ orto di carta

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