Calore è passato a trovarmi, abitiamo veramente ad un tiro di schioppo (da intendersi alla lettera in periodo di apertura della caccia o se qualcuno sta malauguratamente cercando di seguire le orme de “il grande tiratore” di Kurt Vonnegut).
Non oso immaginare quale impressione si sia fatto trovandosi improvvisamente a metà strada tra un kindergarten per sociopatici ed un centro specializzato in riciclaggio di rifiuti ingombranti, ma avremo modo ed agio di confrontarci su questo argomento…
Devo confessare: io e Noemi siamo dei raccoglitori di “immondizia”, tendiamo ad intercettare qualsiasi rifiuto ingombrante amici e parenti cerchino di smaltire.
Tra i tanti pezzi della nostra collezione (tra cui uno stupendo catino completo di specchiera, porta asciugamani e bacile di scarico e alcune radio “vintage” che farebbero invidia a Meristemi) c’è una pila di copertoni… esteticamente riprovevoli ma definitivamente utili… quanto meno: più utili così che in discarica!
La risposta data alla domanda “Che ci fai con tutte quelle gomme” è stata un po’ riduttiva ed aveva a che fare con la coltivazione delle patate già accennata qui.
In realtà avrei dovuto articolare maggiormente… ma mi spiaceva infliggergli la mia terribile logorrea al primo incontro “fisico”.
Giusto per essere chiari da principio:
si, i copertoni rilasciano sostanze nocive. Ma. Il periodo di rilascio è direttamente collegato alla loro età. Un copertone vecchio è stato, nell’arco del sua prima vita soggetto, ad un processo di ossidazione ed a una serie di sollecitazioni che facilmente ne hanno scaricato la componente tossica.
Esiste persino uno studio finalizzato al recupero e riciclo dei copertoni usati nei filtri per l’acqua (via treehugger.com). La squadra dietro al progetto Earthship ha anche svolto una ricerca a riguardo in cui risulta minimo o addirittura trascurabile il rilascio di sostanze nocive.
In ogni caso se non vi fidaste, basta non usarli per coltivare specie edibili o rivestirne l’interno con teli di PVC (quello che si usa per le pacciamature sintetiche… ma non so se è meglio).
Le risorse:
Il top rimane, appunto, il progetto Earthship in cui però i copertoni sono solo parte di una struttura molto più complessa. Ma vale la pena darci un’occhiata…
La versione “minimal-sgangherato” è il riparo per gli ovini del Ranch Touch the Earth.
Un’altro uso interessante è un classico dei paesi dell’area mediterranea (non quelli dove il segno di riconoscimento di uno spirito ecologico sono le Birkenstock… gli altri…). I sandali di gomma… pressoché indistruttibili. Il sito è completo di schema per la costruzione.
Geniale soprattutto se abbinato ad una produzione di biomassa, una biomassa qualsiasi… chessò… il vetiver… l’impianto di fitodepurazione fuori-terra di Folke Gunter (I’m sorry mr. Folke, I don’t know how to put the double dot on the U…). Folke Gunter è uno degli animatori del forum sul biochar e la terra preta nonché un esperto di sostenibilità… da tenere d’occhio…
Poi ci sono gli usi ludici…
Di queste altalene io ho quella a cavallo… sembrano difficili ma con un buon seghetto alternativo è un po’ di capacità di astrazione potete risparmiarvi la spesa…
Se il vostro gusto personale vi fa apprezzare le scenografie anni ottanta della Carrà, allora non si può non consigliare queste “bellissime” fioriere in due design: la fioriera-fiore da appoggiare a terra o, per palati veramente forti, le fioriere-tucano a sospensione…
In realtà… i miei riferimenti più o meno seri sono questi:
Un articolo di backwoodshome.com sull’utilizzo in giardino dei copertoni usati con varie idee
E questa wiki con una buona serie di foto su come lavorare le ruote
Ce ne sarebbero altri mille… ma si finirebbe per essere ripetitivi.
Se la cosa, comunque, non vi convince vi consiglio a allora di dare un’occhiata qui. E’ il blog “costola” di un’ex professore dell’università di Ghent (Belgio) che ha deciso di continuare volontariamente un lavoro di “appoggio” ai suoi colleghi impegnati nei progetti delle Nazioni Unite contro la desertificazione.
Su questo blog raccoglie tutte le informazioni sui sistemi di coltivazione in “contenitori”….
E intanto, io, ho ancora una cinquantina di copertoni da sistemare in giardino e dall’esperienza di quest’anno con le patate ho imparato che non si devono mai fare linee rette… MAI.
Questo perchè, nella remota possibilità che un pioppo ti cada nell’orto, se le hai disposte a zig zag te ne perdi solo il 50% e non tutte…
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