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31
Lug
08

Gli appunti di Emilia H. n°1

Non ho mai avuto il piacere di conoscere Emilia Hazelip. Ho conosciuto gente che l’ha fatto e racconta di montagne di materiale di ricerca ed appunti raccolti da lei in anni ed anni di sperimentazioni e studi… una sorta di eldorado dell’agricoltura sinergica. Una parte di questo materiale è reperibile qui e là.
Quindi, io, non essendo nessuno, invece di mettermi in cattedra mi limiterò a tradurre ciò che si riesce (provate a decifrare la scansione di uno scarabocchio a matita su un foglio a quadretti per metà in inglese e per metà in francese…).

Mentre ci sono vorrei fare una dichiarazione “politica”: a mio parere la divulgazione del sapere non è vendibile… si possono vendere energie (lavoro fisico/intelletuale), tecnologie, oggetti… ma la divulgazione del sapere mica tanto… soprattutto se quel sapere è utile. So già che prima o poi entrerò in contraddizione con ‘sta cosa…

In ogni caso. Si inaugura una nuova rubrica: GLI APPUNTI DI EMILIA.
Prima puntata: La costruzione dei bancali.

Per montare i bancali si deve:

1. Innanzitutto si dovrà preparare il suolo attraverso un’ultima lavorazione, se necessario, e smuovere il terreno senza rivoltarlo. Questo lavoro iniziale potrà essere fatto sia a mano sia a macchina. [n.d.t. Io ho saltato questa parte considerando che sulle dimensioni di un orto per uso personale sarebbe stato sufficiente una leggerissima lavorazione con il forcone da sovescio… fatevi un favore: buttate la vanga!]

2. In caso di suoli molto compattati o che presentino un substrato profondo di compattamento conviene passare prima lavorare il terreno con un aeratore. La profondità di lavorazione sarà determinata dalla linea di accumulo dei sali formatasi conseguentemente alle pesanti lavorazioni agricole che il terreno può aver subito. Per identificare la linea di accumulo scavate un buco profondo 50 cm, il punto in cui il terreno cambia colore è il piano di compattamento e di accumulo dei sali. Non si dovrà lavorare il terreno sino a quella profondità, ma semplicemente scalfirne il piano. Questo lavoro si può fare sia meccanicamente con un aeratore sia a mano con la grelinette o un forcone da sovescio. [n.d.t. ovviamente Emilia si riferisce contemporaneamente alle lavorazioni per coltivazioni in pieno campo che per l’orto domestico. Da sottolineare l’importanza di non sminuzzare la terra in maniera eccessiva in quanto gli aggregati, anche di medie dimensioni sono fondamentali sia per i processi biochimici del suolo sia per la ritenzione idrica. La grelinette è stata studiata apposta anche se in Italia non ne ho mai viste…]

3. In terreni invasi da vegetazione spontanea (le “erbacce”) converrebbe eliminarle subito in modo da semplificare il lavoro in seguito. La pulizia potrà essere fatta con l’aiuto di maiali, polli o coprendo il terreno con materiali opachi (vecchi tappeti, teli in pvc, più strati di cartone). Vedere il capitolo specifico [n.d.t. sigh!]
4. Una volta che tutta la superficie, una sezione dell’orto o del campo da semina siano pronte, tracciare con l’aiuto di uno spago la struttura dei bancali, la cui base sarà di 1.20m di larghezza intercalati da corridoi da 50cm o di più se si tratta di un corridoio centrale. Se l’orto o il campo saranno lavorati con il trattore, la larghezza dei bancali sarà determinata dallo spazio tra le ruote della macchina e la dimensione dei corridoi dalla larghezza delle ruote.

5. Rimuovete lo strato di terreno fertile dai corridoi spostandolo nello spazio dei bancali così da sopraelevarli. In questo modo, più la terra sarà “buona”, e il cuscino humico spesso (?), più sarà la quantità di terra prelevata dai corridoi ed il bancale alto. D’altro canto, più il bancale sarà alto, più la parte superficiale in piano sarà stretta e le sponde “importanti”.

6. Le dimensioni ottimali sono:
• Larghezza (alla base) 1.20m
• Altezza 30-35cm
• Larghezza superficie centrale 60-80cm
• Superfice delle sponde 40-45cm
• Lunghezza non superare i 10m

7. Se il terreno è impoverito, spogliato, come quello dei “giardini”, potete, costruendo i bancali, aggiungere del compost o del letame ben maturo [n.d.t. sarà anche l’ultima volta che lo fate…] mescolandolo molto bene al terreno. Se non disponete delle risorse per modificare rapidamente la composizione del terreno per adattarlo alla coltivazione orticola, potrete attivare il processo di sviluppo del terreno iniziando a coltivare piante adatte a terreni poveri.

8. Una volta che i bancali siano pronti potrete sistemare l’impianto di irrigazione (per le zone in cui sia necessario irrigare). Potrete utilizzare qualsiasi tipo di impianto “goccia a goccia” o semplici tubi in cui farete dei buchi con un chiodo a 30-35cm di distanza uno dall’altro. Quest’ultimo sistema è il più economico ed il meno a rischio di intasamenti. Adattate al sistema un filtro e fatevi consigliare al momento dell’acquisto sul modo migliore per istallare l’impianto: lunghezza del tubo grande per portare l’acqua ai tubicini goccia a goccia, lunghezza dei tubi in rapporto alla dimensione della superficie da irrigare. Per i bancali con una superficie piana di 50-80cm posizionare 2 tubi paralleli rispettivamente a 10cm dal bordo. Per quelli di 1m di larghezza sistemare i tubi a 30cm dal bordo.

9. Ad istallazione avvenuta ricoprite i corridoi, le sponde e le superfici di pacciamatura. I corridoi potranno essere coperti anche di segatura fresca. Questa, dopo un anno, sarà sufficientemente decomposta da poter essere utilizzata come pacciamatura sui bancali. Quale che sia il materiale utilizzato per la pacciamatura dei corridoi si trasformerà velocemente in terriccio che potrà essere utilizzato sulle sponde, soprattutto in quei punti dove si potranno presentare delle buche in seguito alla raccolta di porri, cipolle o aglio. Prelevate solo la parte di terriccio dai corridoi lasciando intatto il suolo sottostante.

E questi sono gli originali… uno è quello tradotto, gli altri sono veramente solo gli appunti ma con alcuni schemini chiarificatori.

Si ringrazia per il materiale online Souscaryous ed Ecolandtech




L’ orto di carta

Diario di bordo ad aggiornamento casuale e saltuario di un cialtrone nell'orto... giocando con il fango, la permacultura, l'agricoltura sinergica in compagnia di William Cobbett, John Seymour, Fukuoka e Kropotkin.

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