Vivo.
Sono ancora vivo.
Se uno pensa alla mia carenza di afflato mistico verso il concetto di “duro lavoro” e alla mia innata incapacità ad abbandonare la comoda poltrona in soggiorno, si renderà facilmente conto di cosa possano essere stati gli ultimi 20 giorni…
Abbiamo appena finito di salutare i numerosi partecipanti all’incontro di Agricoltura Sinergica dopo il turn over della Sardegna ed eccoci a riprogettare i nostri possibili sviluppi esistenziali… (con me c’erano, ovviamente, la mai abbastanza ringraziata moglie ed il mai abbastanza inselvatichito infante)
Riassumendo brevemente gli eventi degli ultimi giorni:
Sardegna
Un’esperienza impagabile.
Come già detto in precedenza, sull’isola, e specialmente nella zona di San Vito, gli schemi naturali e le problematiche (naturali ed antropogeniche) sono talmente evidenti da risultare abbaglianti scatenando una ridda di congetture, possibilità, analisi… è come se il cervello reagisse, concentrando le idee in una densa resina altamente infiammabile.
In più per la prima volta mi è stata data l’occasione di confrontarmi realmente con l’irreversibilità di alcune progettazioni agronomiche dettate dall’ignoranza e da basse beghe di potere interne ai consorzi agrari per l’ottenimento dei fondi europei…
Quando penso alla Sardegna penso ad un posto bellissimo dove le risorse sono finite secoli fa “grazie” ai Fenici, ai Romani, agli Spagnoli, ai Savoia (ok… il turismo è una nuova risorsa ma non credo sia definibile sempre come “sostenibile”) ed agli agronomi incompetenti che progettano impianti a favore di erosione spingendo ogni anno quintali di suolo fertile in mare, ma ciò nonostante le possibilità di progettazione “diversa” sono infinite.
Dulcis in fundo, durante l’incontro di Agricoltura Sinergica scopro che a Nuoro si sta allestendo un orto sinergico di 1000 mq!
Incontro Agricoltura Sinergica
Nonostante il mio contributo picaresco, è stato un momento bellissimo.
L’informalità e l’orizzontalità dell’incontro hanno permesso un intenso scambio di idee, semi e documenti (adesso possiedo i semi di un “cetriolo esplosivo” e di un “melone ananas” nonché alcuni preziosissimi files, grazie!).
C’era di tutto e tutti hanno portato il loro pezzo di conoscenze e pratiche.
E faccio che chiedere subito scusa se non sarò così attento all’ “orto di carta” per un po’… vorremo continuare a mantenere aperta la comunicazione ed estenderla e il blog è uno strumento troppo soggettivo…
Fine delle divagazioni autunnali, si torna a lavorare. La poltrona mi aspetta.
Chiacchere al bancone