Posts Tagged ‘torino

18
Gen
11

Una Notte al Museo

Nebbia.
Freddo.
Nebbia.
Fango.
Nulla di nulla lasciava presagire che l’anno dovesse iniziare ma, segretamente nascosti tra le ombre, resi fantasmi vaghi dalle brume uggiose del Po, gli ortolani ed i giardinieri del Torinese stanno affilando le palette da trapianto e contando i semi.
Per ovvi motivi la mia mente scissa tra il posto dove mangio e dormo ed il posto dove stiamo per costruire casa e stiamo realizzando l’impianto per 1 ettaro di roba seminata, piantata, cresciuta per i fatti suoi, si è fatta cogliere nuovamente impreparata.
Quantomeno sul tempismo delle comunicazioni all’universo mondo…

Giovedì 20 Gennaio 2011 alle 17.30
c/o Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino – via Giolitti 36

Orto sul balcone: dal Compost al Pomodoro.
Tecniche innovative ed economiche per coltivare ortaggi e fiori con materiali di recupero a cura di Nicola Savio, autore dell’orto di carta ed ortolano di ventura.

Organizzato da Garden Club Floritalia, questo il programma completo delle serate.
L’ingresso è libero.
A presto.

16
Set
10

Rizomi: si torna a scuola…

Visto che sono un’inguaribile cialtrone fanca***sta… copio ed incollo dal blog di RIZOMI

Finite le vacanze e il sollazzarsi in panciolle sulle sdraio sgranocchiando pomodorini da terrazzo si torna al “lavoro”.
Si sa, l’autunno è uno dei momenti migliori per impostare un orto.
Anche se non se ne vedranno immediatamente i frutti, in primavera lui sarà lì, già bello e pronto ad accogliere semi e piantine per un’annata di produzione.

Il primo appuntamento della stagione è un mix di pratica e teoria alla Casa di Quartiere di San Salvario sabato e domenica 18-19 settembre dalle 10 in poi.

Il programma prevede:
teoria e pratica dei vasi autoirriganti con spolverata di agricoltura biointensiva e squarefoot gardening.
Il giorno seguente, volo d’angelo sulla progettazione integrata attraverso la realizzazione di una spirale per la coltivazione delle aromatiche…. potevamo fare un “giardino dei semplici” ma non sempre è progettazione integrata :)

17
Lug
10

Food Express

Qui risponde la segreteria telefonica dell’allegra famiglia di cialtroni.
In questo momento, sono impegnati a capire quali siano le migliori nicchie burocratiche in cui nascondere le vere intenzioni di un progetto di esistenza sostenibile che non si può permettere, economicamente, i pannelli fotovoltaici, soluzioni avveniristiche in bioedilizia ed altri gadget autorizzati dalla green-economy.
Fortunatamente, alcuni amici, vi intratterranno nell’attesa svolgendo il duplice compito di elevare il livello del Blog e dare contenuto all’insipienza del suo attuale gestore…

Food Express
8 documentari d’ascolto, 8 viaggi che tentano rocambolescamente di riportare a casa 8 cibi che arrivano dall’estero e scoprire che strada fanno e quali luoghi, musiche e tradizioni attraversano prima di arrivare al supermercato sotto casa. Scritto, diretto e montato da Elena Pugliese

Elena è un’ottima amica ed un’ottima autrice, grazie ad uno di quegli accordi rocamboleschi che paiono essere alla base di un’esistenza felice e spensierata, OrtodiCarta ospita sul server (frutto di un altro fortuito baratto) gli archivi di FoodExpress ed Elena ci permette di trasmetterveli.

Mentre ascoltate, o subito dopo, o subito prima, o quando vi pare, potete avere l’ennesimo assaggio dell’insipienza del gestore di questo blog andando a leggervi l’intervista pubblicata sul blog Agricoltura-Biologica

29
Dic
09

Rizomi – the Movie

Tutto ciò che avreste voluto vedere del Permablitz n°1 di Rizomi ma vi siete persi.

RIZOMI – The Movie!

24
Set
09

CRAB

(…fino a tre giorni fa…)

Freddo con sottile pioggerellina.
Fresco a brevi scrosci.
Sole caldo e bruciante.
Ombra da nuvolone accompagnata da refoli gelati (pare abbia nevicato a 2000m)
Sole.
Pioggia.
Sole.

E’ il giorno del mio 38°(*) compleanno e sto facendo le due cose che meglio mi riescono in questo periodo: parlare e sporcarmi di fango (spesso, azioni contemporanee).
Siamo con Enzo e G. a Torre Pellice. Stiamo realizzando un orto sinergico di un centinaio di mq.
Fango, paglia, semi ed un sacco di chiacchere.
Il tempo è assolutamente incostante. A turno qualcuno si trova a torso nudo per poi rivestirsi velocemente ma le lavorazioni procedono spedite ed in breve tempo il più del lavoro è fatto… un altri “semi” sono stati scambiati.

(…oggi, a casa…)

Sole.
Fresco e, immancabilmente, umido.

Le api stanno bene. Nonostante i grossi sbalzi di temperatura le sorelline vanno e vengono con scorte di vario tipo. Gli assalti delle vespe si sono fatti più serrati con l’avvicinarsi del freddo ma le piccole si difendono egregiamente.
L’orto va verso la definitiva “fukuokizzazione”. In vista dell’ipotetico trasferimento, molti dei nostri sforzi sono evidentemente diretti verso l’esterno del sistema che, pian pianino si contrae su un “fazzoletto” di sussistenza. Qualcuno, tra le altre cose, diceva che “piccolo è bello

Durante la creazione dell’orto a Torre, oltre ai nostri sproloqui, abbiamo avuto l’occasione di ospitare Massimo del CRAB, unico “ente” che, a mio sapere, abbia fatto una ricerca sull’agricoltura sinergica.
Purtroppo, per ammissione del CRAB stesso, la ricerca non è assolutamente esaustiva e non appaiono dati particolarmente rilevanti. Per questioni legate a fondi e tempi gli appezzamenti presi in esame ed il periodo di sperimentazione (3 anni) sono stati troppo limitati. Ma, come dire… almeno qualcosa di istituzionale si muove!
Dalla ricerca, che abbinava un appezzamento sinergico pacciamato a paglia, uno pacciamato a lana, uno pacciamato esclusivamente con gli scarti prodotti dall’orto stesso ed uno “tradizionale”-bio, sono risultati dei valori variabili (e quindi non determinanti) sulle produzioni, un notevole risparmio di tempo=energie del sistema sinergico in cui, però, si rileva un progressivo compattamento del suolo e una sensibile acidificazione del suolo…

Il lavoro fatto dal CRAB è interessante.
Quantomeno come primo tentativo da parte dell’agricoltura ufficiale di analizzare un sistema ritenuto “improprio” o “non convenzionale”.
Il limite maggiore è, a mio parere, il fatto che non ci sia stata la possibilità di un’analisi biochimica più approfondita. Per dire: nulla si sa di micorrize, batteri e cariche microbiche in grado di creare ricircoli gassosi anche in presenza di parziali compattamenti. Così come, non avendo un’analisi dei compound di nutrienti chimici non si hanno dati rilevanti sulla reale capacità di ricreare le proprie scorte da parte di un terreno “non perturbato” attraverso processi di autofertilità.

Qualcuno all’ascolto è interessato a portare avanti il lavoro del CRAB?
Noi siamo disponibili a prestare gli orti e le competenze!

(*)Mi associo a Ste nella non sopportazione di quelli che postano solo per sentirsi fare gli auguri 😀

(**)Altro incontro interessante: quelli della Banca del Tempo di San Salvario a Torino che m’hanno fatto venir voglia di sviluppare un’idea sul territorio della tentacolare metropoli che fu dei Savoia e degli Agnelli (che bel posto eh?!)

01
Set
08

diario di campagna n°163

Io e la transizione.
Mutuo questo post dal blog di Cristiano (mi perdoni per questo…) dopo una conversazione telefonica degna di una corsa ad ostacoli. Non uso spesso il telefono, ma per qualche recondita ragione, quando questo capita, improvvisamente, tutto ciò che apparentemente un secondo prima era “statico” si mette in moto causando danni (bimbi, gatti, cani, oggetti inanimati) regalandomi ulteriori motivi per non usare il telefono troppo spesso…

Dicevamo, Io e la transizione.
Ho conosciuto il movimento delle transition towns qualche anno fa, mentre studiavo il modo di fondare una mia nazione indipendente e battere moneta. (Della nazione avrebbero fatto parte: 2 adulti, 2 bambini, 6 gatti, 3 cani, 1 gallina, 2 galli e 2 anatre. Ma poi la volpe si è portata via una delle anatre… ). L’intento come secondo step era quello di mandare una delegazione di ambasciatori presso l’ottuagenaria vicina a contrattare una politica di scambi e baratti. Un Commonwealth delle zanzare e dei rospi…
Il tutto si arenò sull’inconciliabilità del mio ruolo di “monarca assoluto ma illuminato” e quello di Noemi come “capo dell’esecutivo e del governo delle masse dal volto umano” (lei, non le masse…).

Poi la fase di puro delirio ha lasciato il passo ad una forma leggermente più costruttiva, partorendo un progetto che, pur non essendo di reale di transizione, si avvia in quella direzione…

Perché ne parlo. Perché sabato ci sarà il primo incontro per buttare le basi applicative del progetto. (In realtà è la quarta volta che ci provo con modi e in luoghi diversi ma, come ormai tendo a credere, sono più ottuso che testardo…)
Il progetto è quello di una fattoria condivisa a cui partecipino diversi nuclei familiari della grande metropoli che fu degli Agnelli.
Per noi, il “crollo” della Fiat nel 94-95, fu un po’ un anticipo del peak oil.

Abbiamo la rete, abbiamo le competenze, manca uno spazio sufficientemente grande per tutti… ma ci stiamo lavorando su.
Il nostro unico capitale monetizzabile è un’ottusa pervicacia.
(il mio personale: un’innata incapacità a prendermi sul serio…)




L’ orto di carta

Diario di bordo ad aggiornamento casuale e saltuario di un cialtrone nell'orto... giocando con il fango, la permacultura, l'agricoltura sinergica in compagnia di William Cobbett, John Seymour, Fukuoka e Kropotkin.

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