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Mar
11

And the Winner is… ?

Ok. Probabilmente ci sono arrivato un po’ tardi.
A mia discolpa: avevo altro da fare, robette tipo costruirmi un tetto.
In ogni caso, è stato assegnato il TED Prize (per chi volesse saperne un po’ di più può andare a vedere qui. Per chi non ne ha voglia, sappia solo che è il premio che sponsorizza il visionario-sognatore migliore tra i geniacci che vanno ad esprimere desideri al TED).
Che uno dice: “chissenefrega, l’hanno dato anche a Clinton
Si, ma quest’anno l’hanno dato a JR.
Un tipo francese dalla personalità e dalla fisionomica confusa e nebulosa. Uno che gioca tra fotografia, cinema, graffiti ed urli sociali.
JR, spesso con il supporto dei residenti locali, da un volto al brulicare informe dell’umanità e, ancora più spesso, in maniera totalmente illegale.
All’establishment non piace tanto vedere la faccia degli altri.

Qui un’articolo del NY Times
Qui l’annuncio sul Blog del TED
Qui la conferenza al TED: Use art to turn the world inside out

Centra qualcosa con gli orti?
Si. No. Forse…
Mi spiace, ma per sapere se è ora di piantare gli spinaci basta guardare dietro la bustina dei semi 🙂


35 Risposte to “And the Winner is… ?”


  1. marzo 5, 2011 alle 2:10 PM

    Lo ha studiato Deleuze per anni. Tutto l’Occidente (che scrivo maiuscolo per abitudine) si basa sulla sottomissione alla visione del corpo morto di Cristo ed alla salvezza generata dalla visione del volto di Maria Vergine. Su ogni moneta c’è una faccia, se sull’Euro non ce ne sono più di tante di facce è l’ennesima riprova che veramente un pazzo puo’ credere, oggi, che l’Euro abbia un qualsivoglia valore reale (l’unica moneta ad aver avuto valore reale in Europa credo sia la coscia di prosciutto di Norcia, nel 1580).
    Bye bye baby, cantava Marilyn? Bye bye!
    La “viseità”, la “faccitudine”, non sono solo il successo di JR, di Facebook, o il motivo alla base del perchè dobbiamo portare carte di identità che ci autorizzano ad essere “quello della foto”… La viseità è la base fondante delle vendite di qualsiasi oggetto, dall’auto alla casa, dal parrucco al trucco, dal vestito alla pentola, vendita anche di questo o quello stile di vita s-venduto grazie ad una ragazzina sorridente, più o meno scollata e ammiccante a seconda delle culture e dei momenti storici delle culture. Insomma, la faccia comanda il mondo perchè dalle facce aspettiamo sempre qualcosa. Almeno finchè non saremo cosi tanti e cosi anonimi che non vorremmo altro che non vedere piu nemmeno la nostra (che guarda caso non vediamo mai direttamente, è il nostro sogno eterno poterci sottomettere alla nostra faccia finalmente in diretta?).
    Se volete farvi del male e del bene allo stesso tempo, leggere la “Teoria della Ragazzina”, il titolo va tradotto in francese e si trova in pdf se la sbirraglia francese non l’ha rimosso ma non credo. E’ praticamente l’unico libro di filosocioantropologia che è stato censurato in Francia negli ultimi 60 anni, coloro che l’hanno scritto hanno sui 38 anni, vivono di agricoltura naturale nel centro della Francia, una decina di loro mesi fa furono arrestati, ed uno di loro ci resto senza alcuna prova ed addirittura senza nessuna accusa pratica per mesi, perchè ritenuti praticamente o ideologicamente responsabili delle rivolte del 2005 e di manomissioni ai treni ad alta velocità. E mi fermo qui. Se JR vince un tale premio è perchè il mondo ha sempre più paura e al contempo voglia di una nuova sottomissione, ma questa è una mia opinione di antropologo della domenica.
    Ed oggi è pure sabato.

  2. 10 mafalda
    marzo 6, 2011 alle 1:19 PM

    O.T. 😀
    @ Medo il solaxe, a parte la piegatura della cima è quello che intendo io con formazione della pianta, fantastico facilissimo.
    il problema è trovare gli astoni te li mandano sempre con la gemma apicale tolta da cui solitamente riconduco un ramo verso l’alto… mah!
    a proposito tu o chi altro avete mai scarificato semi? se si come? li stropiccio sulla carta vetrata?
    et altro che ve ne sembra di procedere alla stratificazione dei semi invece che in sabbia in substrato fatto con i fondi di caffe?
    non faccio sperimentazioni perchè con quello che ho pagato i semi 😉
    un abbraccio a tutti.

    p.s. sono d’accordo con il tuo commento e oggi è domenica :D!

    • marzo 6, 2011 alle 8:12 PM

      Ok ok…
      Una cosa che funziona molto bene è piantare il giovane alberino inclinato anche fino a 45° rispetto al suolo, con la punta verso NORD. Più è giovane, più lo si puo’ sforzare, ma solo se si ha un terreno che si reputa ottimo alle piantumazioni da frutto, altrimenti l’albero potrebbe non amare la collocazione e non soddisfare le attese.
      Ruotando la pianta con la maggiorparte delle gemme sull’asse EST-OVEST, in modo da non favorire troppo la crescita a SUD e nemmeno di sforzare la pianta che gemmerà a NORD.
      Questo evita di romper le balle a chi ti vende l’albero con gemme messe male ed evita di tagliare ulteriormente le gemme, etc.

      Sui semi io non ho mai trattato direttamente la semente, per me è un mondo puramente letterario, spero ancora per poco.
      Scarificare i semi mi fa senso, ma ho visto di gente andare a recuperare piantine di pomodori cresciute 2 anni dopo su un cumulo di mezza tonnellata di cacca umana, pipi (solo di donne), corteccia e segatura di pino rosso. Ovviamente quel cumulo è stato controllato settimanalmente ed è stato fatto andare a naturale pastorizzazione per alcuni giorni in fase diurna, poi lasciato tranquillo in penombra un anno senza nuove aggiunte, rimestato ed annaffiato di piovana secondo calendari bio-dinamici che lasciate perdere proprio…
      Quelle piantine, da semenza non ibrida proveniente niente meno che da Quito in Ecuador (ani ’90), sono ora ricercatissime in un dipartimento della Francia che non nomino qui. Li chiamano “i pomodori di merda”, li vogliono tutti quelli che conoscono la storia. Sul mercato locale para-legale delle sementi, ovviamente.
      Non scherzo. Le piantine le ho viste trapiantare dalla montagnola di merda, io stesso, verso la serra.

    • marzo 6, 2011 alle 10:48 PM

      Io sono dell’opinione che tutto è molto più semplice se lo fai partendo da un base di imperfezione perfettibile.
      Prova e vedi cosa succede. Ovvio che se i semi li paghi a peso d’oro la cosa un po’ si complica ma il fallimento potrebbe essere detrminato da mille motivi (ivi compresa il basso rateo di germinabilità di molte piante perenni se moltiplicate per seme).
      In ogni caso io per la scarificazione mi regolo dando un’occhiata al seme e chiedendomi “quanto cavolo sarà mai spesso ‘sto guscio?”.
      Qualche volta ho usato carta da vetro fine… qualche volta la grattugia per il formaggio (quella della noce moscata si era rotta l’anno prima…)
      Con l’asimina ha funzionato e pare che stia funzionando anche con il ginko di Medo.
      In ogni caso un tot di tempo in frigo non farebbe poi male (il ch ecrea una certa problematica di tempistiche di semina).
      Da cialtrone, io gratterei, butterei in frigo il minimo indispensabile e poi, tutto in terra… quel che deve succedere succeda (su tempi medio lunghi vista la lista dei semi che elencavi qualche post fa)
      Sto per salire verso il varesotto… magari ci scappa un saluto.
      Seguiranno contatti 🙂

      • 13 giacomo
        marzo 7, 2011 alle 2:07 PM

        Visto che si parla di semi entro a gamba tesa:
        1) ho recuperato dal melo cotogno del mi’ babbo un po’ di semi. I frutti erano mummificati sull’albero dalla stagione scorsa, con muffe tutto intorno e la mela diventata durissima. Dentro ad alcune c’erano i semini che ho preso e messo dentro un fazzolettino. Vista la scarsa quantità, avete consigli per farli germinare?
        2) il suddetto mi’ babbo ogni tanto mi rammentava il ginko biloba, me ne sono ricordato quando ho letto poco sopra. Ancora non ho cercato su internet ma suppongo che non ami il terreno argilloso: la pianta ha 30 anni ed e’ alta due metri, con due (2) rami. Postero’ la foto, ma non e’ un bello spettacolo. Come mi ha detto ieri il babbo “ne cresce ne crepa”. Sennonche’ l’anno scorso ha fatto un ributto che in un anno e’ gia’ un buon metro. Ora la seconda domanda e’: ma a che serve sto Gimko?

      • marzo 7, 2011 alle 10:14 PM

        Ciao Giacomo,
        per i semi del melo io ti rimanderei al commento che ho inviato poco sotto a “mafalda”. Ma, obbiettivamente, se si sono fatti un’inverno sull’albero secondo me puoi già provare a mettere i semi in terra. Ma non avere fretta di risultati.

        Il Ginko a 2 prerogative principali per cui è noto:
        1° – ha una bellissima chioma in autunno 🙂
        2° – puzza. O così pare… io non me ne sono mai accorto, ma forse non faccio testo, non mi sono neanche mai accorto della puzza dei Kiwi…
        Le meno note sono che i semi (meglio cotti) sono commestibili.
        Pare preferire le zone soleggiate ed i terreni umidi ma ben drenati.
        Se te la cavi con l’inglese puoi dare un’occhiata qui
        http://www.pfaf.org/user/Plant.aspx?LatinName=Ginkgo%20biloba

      • marzo 9, 2011 alle 4:49 PM

        Il Gingko è dioico, solo la femmina è problematica per il naso, perchè i frutti maturi accumulano spropositate quantità di acido butirrico impartendo un olezzo a metà tra il vomito ed il latte marcio.

      • marzo 10, 2011 alle 12:25 am

        🙂 Ottima definizione dell’odore. Con buona pace per le signorine profumate e leggiadre 😉

  3. 17 mafalda
    marzo 7, 2011 alle 8:41 am

    ma non sono ancora arrivati… una spedizione so che è in viaggio l’altra boh, aspetta che la lista l’ho un po cambiata elenco:
    stachys i bulbi e non so se ne ho abbastanza (ma metà per uno…)
    oxalis
    yacon o polymnia
    tropaeolum ma non so se arrivano uno o due bulbi
    camassia semi
    caragana semi
    dioscorea tuberi
    cornus candensis semi
    schisandra chinensis semi

    comunque gia pensavo di rifornirti piu che altro per fare un back up :D!

    cosa deve fare uno per vederti 😉

    e proprio per la stratificazione in frigo che pensavo ai fondi di caffe… sono sterili trattengono l’umidita, come substrato per poi tirarli fuori una volta germinati mi sembra ottimo … a volte pero fanno un po di muffa, non so in frigo
    guarda c’è la schisandra che da 18 mesi per la germinazione … santa pazienza

    avviso quando arrivano tu avvisa quando arrivi….

    • marzo 8, 2011 alle 2:23 PM

      mafalda dove li hai presi?
      🙂 grazie

      • 19 mafalda
        marzo 8, 2011 alle 2:34 PM

        speriamo che poi dei semi li omaggino a nicola …

        allora una parte alla b&t, e l’altra, purtroppo (vedi kokopelli baumaux) ma soprattutto perchè ad un prezzo minore, alla baumaux. poi come diceva nicola post fa se trovi un negozio cino afro sudamericano i tuberi li trovi a meno.

        🙂 prego

  4. 20 mafalda
    marzo 7, 2011 alle 9:13 am

    l’apios americana e il taro o colocasia al momento non disponibili forse verso autunno e possibile che mi arrivi anche l’heliantus strumosus ma non so ancora…
    comunque saranno una buona scusa per rivederci

    quasi quasi faccio la faccia tosta e vado a chidere i bulbi di colocasia ad uno che li ha 🙂 uno per uno … al limite li compro a lui.

    • marzo 7, 2011 alle 10:00 PM

      La scusa c’era già bella e pronta… devo ancora restituirti un libro!
      E non ti fidare troppo di me per le copie di Back-Up 🙂

      In ogni caso eviterei i fondi di caffè… hai trovato la dritta da qualche parte? Io ho il dubbio che siano un po’ tanto acidi (azotati) e che possano creare dei problemi nel caso qualche seme decidesse di buttare una gambetta fuori prima del tempo (effetto sonoro: SZtzzzzzzzzzz!………)
      Io, dopo la sgrattugiata, metto i semi in bustine di pastica chiudibili a cui prima ho fatto un paio di fori con uno spillo e, nella bustina ma non a contatto diretto con i semi, metto un batuffolo di carta igenica inumidito.
      Lasio in frigo per un paio di mesi e poi metto il seme in un semenzaio con un substrato composto al 30% di compost e 70% di sabbia (si potrebbe usare la vermiculite ma perchè fare i fighetti? 😉 )

      Ti fischio quando ho un programma di partenza ed arrivo per il varesotto

      • 22 mafalda
        marzo 8, 2011 alle 9:14 am

        ficoooo! belle le bustine almeno non invado il frigo con una plateau di sabbia.
        quella del caffe l’ho pensata io non ho tenuto conto dell’effetto acido. toppato!

        @ giacomo
        la ginko biloba ha un casino di prorietà curative se te la cavi con l’inglese è ottimo il sito citato da nicola se aspetti chiedo alla mia amica rumena come si usa, sembra che in romania ne facciano un uso massiccio, cosi vedo anche come deve essere trattato per usi medicinali.
        la chiamo e poi torno.

  5. marzo 8, 2011 alle 10:08 am

    I fondi di caffé vanno benissimo da ammonticchiare sulle piante di patate via via che crescono; meglio ancora sono le pellicole del caffé che si producono durante la torrefazione, allegeriscono molto il terreno ed hanno un minore potere acidificante. Se non vivete troppo lontano da una torrefazione, ogni settimana due o tre sacchi di pellicole dovrebbero buttarle.

  6. 24 mafalda
    marzo 8, 2011 alle 12:22 PM

    @ giacomo
    sentita l’amica
    si prendono le foglie del ginko biloba che non hanno subito danni da smog ovviamente si fanno seccare e se ne fa un tè.
    su plants for a future dicono di prenderle ad autunno o fine estate prima che iniziano a canbiare colore.

    @ Medo
    grazie per la dritta in effetti le patate nella paglia rendono poco per un eccesso di “aria” e non posso tritar rami …. ma ho un eccesso di fondi di caffe e tic nervosi ;).

  7. 25 mafalda
    marzo 8, 2011 alle 12:23 PM

    errata corrige: non è in romania che ne fanno un uso abbondante ma in ungheria…

    • 26 giacomo
      marzo 8, 2011 alle 10:33 PM

      Ginko:
      Ok Grazie, non so come possa essere sopravvisuto fin’ora senza Gimko. La mia domanda allora si evolve: la mia pianta evidentemte soffre per qualcosa, ha trenta anni due metri, due rami, fa quattro foglie tutto l’anno, ha i rami pieni di quei licheni gialli e verdi. Spero di potervi postare le foto. Leggendo sul link indicato potrebbe essere il terreno estremamente argilloso (e quindi non drenato) sul quale sta adesso. Cosa posso fare per riprodurlo e per migliiorare la sua situazione? Posso espiantarlo con un metro cubo di terra e ripiantarlo da un’altra parte? Posso lasicare il ributto dell’anno scorso e tagliare la vecchia pianta? Oppure fare una margotta sul nuovo e piantarlo da un’altra parte?
      Melo Cotogno:
      Che vuol dire scarificare? Non posso metterli una nottata nell’acqua e il giorno dopo appoggiarli su un po’ di torba? o sabbia? (non ho compost, ho solo il terriccio universale, una volta ho provato a fare il bukashi ma non avevo capito nulla, pensavo che il buono fosse il residuo solido, e quando ho aperto il sacchetto (non avevo secchi e mi sono ispirato alle ricette per fare i crauti) ho sentito il vicino che diceva “ah, devono aver aperto i bottini). E poi, dopo che ordine di grandezza di tempo devo aspettarmi che nascano?

      Grazie per le risposte, come avrete notato la scienza agraria non mi e’ familiare, frasi come: “il problema è trovare gli astoni te li mandano sempre con la gemma apicale tolta” assomigliano per me a “antani la sblinda e terapia tapioca”.

      Cia’

      • marzo 8, 2011 alle 11:03 PM

        Giacomo: sei definitivamente entrato nell’olimpo dei miei idoli 🙂
        Anche la mia terminologia tecnica si ferma a: “quella roba verde che può avere i fiori ma anche no”. Come avrai notato, infatti, le cose più interessanti e scientificamente esatte compaiono nei commenti (il vero motivo per cui gestisco un blog è per leggere delle cose furbe, non essendo in grado di scriverle 🙂 )

        Tornando al Ginko. Io espianterei e sposterei l’aberello in una zona più soleggiata e meglio drenata.

        Scarificare significa “sgrattare” la buccia del seme. Per i semi grossi anche con la grattugia o con un coltellino, per i semi piccoli la cosa più semplice è rivestire l’interno di un barattolo di vetro con della carta vetro fine, chiudere il tappo ed agitare violentemente per un po’ (l’aver fatto il barman un tot di anni, in questo caso, aiuta)

        Ma per il melo contogno… non è più semplice fare margotte invece di incapponirsi con i semi?… per alcune qualità di melo ci vogliono fino a 15-18 mesi per germogliare…

        Nel bokashi il buono è sia il percolato che la parte solida (se la si interra immediatamente si decompone in una frazione di secondo. E’ come dare gli omogeneizzati ai microorganismi presenti nel suolo ed ai decompositori). Ma, effettivamente se non è venuto più che bene… in tre secondi ossida e puzza in maniera abominevole 🙂 🙂

  8. 28 mafalda
    marzo 9, 2011 alle 8:42 am

    fico adesso passo per scientifica e poi non riesco a far crescere un cavolo (doppio senso) :D!
    l’astone è la pianta di un anno (non so se anche piu) che non è stata ancora potata pratica mente il fusto dritto e da cui bisognerebbe partire per applicare la potatura di formazione stile solaxe (si lo so suona come un detersivo ma cerca nei post e su internet) praticamente agricoltura naturale…
    poi le tue domande di trapianto anche a me suonano tipo darfelo diret cote pauta… lo stesso effetto delle lezioni di analisi matematica 😉
    p.s. sembra che il ginkgo biloba aiuti…

  9. 29 mafalda
    marzo 9, 2011 alle 2:58 PM

    @ nicola alias padrino
    quali sono i semi da orto fotosensibili? cerco su internet ma non trovo una lista

  10. 34 medo
    marzo 11, 2011 alle 11:46 am

    Ah invece sapevo che molte piante, tra cui il pomodoro, sono fotosensibili. Quando la luce attorno alla pianta diventa “rossastra”, il pomodoro sa che altri pomodori sono maturi perchè “arrossano” la luce attorno, quindi la pianta comincia a far andare il frutto a maturità… Mettere strisce di carta rossa nelle serre è diventato un trucchetto per aumentare la produttività (ma non la qualità del prodotto).


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