04
Ott
09

…e che crepi il panda!

Attack_of_the_Killer_Tomatoes
Pare che non ci si riesca più a muovere dal discorso invasive, aliene, autoctone, alloctone…
In ogni caso… Se con Theodoropulos non condivido il 100% delle posizioni… con questo signore qui, si.

Ma poi, in definitiva… che crepi il panda!


14 Risposte to “…e che crepi il panda!”


  1. ottobre 4, 2009 alle 10:05 PM

    Non è che forse il mondo comincia ad andarci stretto ed è diventato troppo piccolo, e se poi trovassimo qualche vegetale o animale su qualche pianeta alieno magari si potrebbe importare anche quello per vedere cosa succede. In Australia abbiamo portato i conigli e siamo stati noi europei, là sono diventati un flagello, una calamità, mentre qua da noi si fatica molto a farli vivere all’aperto ad esempio in garenna, ma cos’ha di diverso l’Australia dall’Europa, boh forse che là stanno a testa in giù?

  2. ottobre 5, 2009 alle 11:07 am

    Niente mixomatosi fino agli anni 50 quando è stata importata per controllare la dffusione dei conigli

  3. ottobre 5, 2009 alle 7:10 PM

    Non è che qui all’esterno campino male, è che i danni che fanno sono incommensurabili e non c’è rete che li contenga… Anche la gestione non è facilissima…

    Andrea scripsit.

  4. ottobre 5, 2009 alle 7:26 PM

    Ricordo che un bel po’ di anni fa fece ugualmente scandalo una dichiarazione di Boitani (mi sembra…) che più o meno diceva: “E’ inutile spendere tanti soldi per salvare la Foca Monaca, tanto oramai è condannata… ‘Sti soldi potremmo impiegarli lì dove c’è una reale speranza di salvaguardare o salvare…”.
    Brutti discorsi, vero… però temo che sia sempre più difficile gestire ‘ste cose che l’orticello dietro casa (lo dico, in primis, a me stesso…).
    Per altro: il delfino dello yang-tse pare sia ito. Uno dei pochissimi delfini d’acqua dolce, ucciso dagli scarichi della fabbricazione di PC, server sempre più enormi per contenere sempre più foto e filmati, etc., e, che bello, dai residui del riciclo di tutto il materiale eletronico.
    Ciao a tutti

    • ottobre 5, 2009 alle 7:34 PM

      Si. Mi ricordo qualcosa del genere, la differenza di base è che la foca monaca, così come il delfino (anche quello amazzonico), sono messi in pericolo dal “sistema uomo” mentre, secondo il tipo della BBC, il panda è evolutivamente (e quindi secondo natura) finito.
      Posizione altamente opinabile visto il ruolo umano sullo scacchiere naturale planetario.
      Non sono tanto d’accordo sul fatto che non siano gestibili dall’orticello… dipende dalle dimensioni dell’orticello e dalle persone coinvolte! 😉

  5. ottobre 5, 2009 alle 10:51 PM

    Starai mica diventandomi un adepto del dottor Divago?

    A) Perchè il Panda deve morire.


    (ecco -appunto- un bell’esempio dei pericoli che paventavo nei commenti al post precedente)

  6. ottobre 6, 2009 alle 8:55 am

    No. Il post è stato scritto male e velocemente impastando a caso un documento “moderato” su come andrebbe comunicata la problematica delle invasive aliene e due provocazioni gratuite… ma mi rendo conto ora di aver invertito la teoria del “sandwich comunicativo” con cui i gggiovani manager cazziano i dipendenti da McDonald:
    una nota positiva
    lo sputtnamento
    una nota positiva
    … lo sputtanamento risulta quasi subliminale e ti ti senti uno schifo senza poter neanche reagire passando dalla parte del torto…
    Proprio che non ci son tagliato per le finezze comunicative!! 😀
    Io sono un’adepto del Monster Spaghetti!
    Ora e sempre ave e lode all’informe palla linguinosa!

  7. 8 ilpandadevemorire
    ottobre 6, 2009 alle 3:22 PM

    Ciao, sono il Dottordivago, l’Orco Cattivo Mangiapanda.
    Ho notato che un po’ di naviganti provenienti da questo blog sono approdati al mio; non ho trovato insulti, quindi significa che da qui partono lettori di razza o, quantomeno, persone che capiscono ciò che leggono.
    O forse mi ritengono così irrecuperabile da non meritare la loro considerazione.
    In questo caso farò ciò che normalmente ritengo superfluo, cioè ribadisco che per me il panda si può moltiplicare in maniera logaritmica come i batteri e campare finchè sulla Terra ci sarà una foglia di bambù.
    Quelli che devono morire sono “I PANDA”, intesi come quelle categorie di persone di cui offro un piccolo esempio nell’articolo in questione.
    Solo che chiamare un blog “Gli ipocriti e i disonesti devono morire” non ha la stessa presenza scenica di “Ilpandadevemorire”; così come potevano chiamarla “La deliziosa bibita di Atlanta” ma l’hanno chiamata “Coca Cola”.
    Ha funzionato.
    Comunque, bel blog; vi tengo d’occhio…
    Dottordivago

  8. ottobre 6, 2009 alle 10:03 PM

    Cia Dottordivago,
    grazie dei complimenti e si… si era capito che non sei il tipo da aggirarsi tra zoo e montagne asiatiche armato di una vecchia luger per freddare le pallotte di pelo nero e bianco 😉

  9. ottobre 7, 2009 alle 7:11 am

    Seppure in maniera esagerata, paradossale, probabilmente (credo) scoopistica, l’inglish (e, disarticolando la sua metafora, il dottordivao) ripropone un problema che (per quel poco che ne so io…) si è più volte riproposto nell’ambito dei “vedi”: che vuol dire “salvare la natura”? quale “natura”? come la mettiamo con esigenze (spesso drammatiche) delle “popolazioni locali”? etc. Il nostro seppur piccolo dibattito sulle specie alloctone, complica ancora di più le cose…: ed ora… che ne facciamo del parrocchetto dal collare? lo sterminiamo? lo tolleriamo? aspettiamo che vengano stanziati fondi ed energie per vedere se fa male alla “natura”? E dell’istrice, del gatto selvatico “sardo” (che sardo non è), dei cervi che mi girano attorno casa… che ne facciamo? Naturalmente io non ho un granchè di risposte. Confesso a capo chino che quando sento che nel mediterraneo forse ci sono venti e rotte navi affondate con stive stracariche di rifiuti tossici (e non si sa neanche esattamente cosa…), come dire, emotivamente, correrei in fondo al mare, più che fra i bambù…

  10. ottobre 7, 2009 alle 12:00 PM

    oggi mi son reso conto che il parassita peggiore del mio orto son proprio io… 🙂
    Non so se posso essere salvato o se devo considerarmi specie invasiva, che ne dite?

    • ottobre 7, 2009 alle 12:18 PM

      Non so. Ma se vuoi possiamo cercare il tuo “bilanciatore” naturale 🙂
      In ogni caso fai delle cose utili… quindi io sarei per una “domesticazione” tenendoti sotto controllo (e poi… non ti riproduci in maniera così esponenziale! 😀 )
      Un po’ come per i miei topinabur insomma.

  11. ottobre 7, 2009 alle 2:08 PM

    quanto alla riproduzione credo di essermi portato gia parecchio avanti con il lavoro 🙂
    e trovare un bilanciatore naturale per le mie intemperanze… la vedo dura..


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