25
Mag
09

Chrysopogon Zizanioides 2 – la vendetta

I’m easy
I’m easy like Sunday morning
[coro] Uh Uuuuuh Uh Uuuuuh…
I’m E e e easyyyy
Easy like Sunday mo-oo-o-oo-orining
[coro] Uh Uuuuuh Uh Uuuuuh…

[EASY, già dei Commodores, poi di Mike Patton con i Faith No More]

Sto lavorando nell’orto, nel pollaio, raccogliendo il materiale per gli articoli sul vetiver ed il biochar e dando la caccia ad uno sciame di api. Ma, soprattutto, sto scartabellando tra libri, articoli, schemi ed esperimenti di agricoltura urbana e realizzo orti in “cinque minuti”

Suona assurdo, davanti a me ci sono ettari ed ettari di campi ed io mi sto inventando dei balconi su cui fare esperimenti… ci manca solo che mi tocchi ringraziare i geometri per la loro insana passione per il cemento e gli autobloccanti.
Devo dire però che è stimolante.
Intanto passa la vecchina di ronda a controllare quali boiate pazzesche mi sono inventato questa volta.

Atto I – Scena I
Entra una vecchina, l’aspetto curvo e dimesso non fa in alcun modo trasparire la belva tarantiniana sepolta sotto le ceneri della vetusta età. Kill Bill in versione 88enne…
Lei – e cosa sarebbe quello?
Io – Vetiver
Lei – ….e non lo togli?
Io – no, c’è l’ho messo apposta.
Lei – già, te sei strano…
Exit la vecchietta.
Io rimango lì. Senza aver avuto la possibilità di difendere le mie posizioni.
La vecchina è arrivata, ha tirato il sasso, io me lo sono preso in testa e lei è scappata… il prossimo anno, col cavolo che le do le piantine di pomodoro!

Rimasto inespresso il mio desiderio di dare spiegazioni alla sorella segreta di Gengis Khan, tocca a voi subirvela…

Il Vetiver nell’orto.

secchi

FATTO- (ovvero: cosa ha visto Lei)
In ogni bancale dell’orto, in una posizione centrale ho messo una pianta di Vetiver. Le foto risalgono a circa un paio di mesi fa. Attualmente dal cespo ingiallito spuntano tanti simpatici spaghetti verdi lunghi 40-50 cm.

bancale

TESI- (ovvero: cosa ha pensato Lei)
Una piantaccia che in tutto e per tutto assomiglia ad un grosso ciuffo di erbacce infestanti e che, con buona probabilità, succhierà acqua e nutrienti privandone le povere piantine circostanti oltre a togliergli spazio per le radici. E poi, è brutta e fa disordine…

vetiver

ANTITESI- (ovvero: cosa avrei cercato di argomentare)
Sarò noioso.
Io sto curando un orto che, nelle mie aspettative, dovrebbe ottimizzare il consumo di energie (personali, economiche ecc…) e la resa produttiva.
Per fare questo cerco di fare in modo che la natura lavori al posto mio.
In un orto “classico” la presenza di annuali è preponderante rispetto a quella delle perenni e questo può creare notevoli squilibri nel suolo.
Le annuali hanno, solitamente radici relativamente superficiali e creano rapporti di “simbiosi” prevalentemente con organismi come i batteri. In più, lavorano solo sul primo strato del terreno assorbendo e rilasciando (attraverso la rizodeposizione) nutrienti ad una profondità relativamente limitata. Quando decadono la parte organica che rimane nel suolo (io non tolgo mai le radici dal terreno) si decompone in maniera superficiale, ad opera dei batteri sopraccitati ed è a rischio (se non certezza) di “stop” invernale.
Ora, questa è una radice di vetiver…

Vetiver-Grass-root-system

Ok… il signore lì vicino non è esattamente il Sigfrido dell’anello dei Nibelunghi, ma la dimensione del fascicolo di radici è comunque impressionante…
La mia tesi è quindi quella di avere al centro di ogni bancale una pianta che produca biomassa in grande quantità. (E la biomassa non è mai troppa se si pensa alle pacciamature, al compost alla produzione di energia ecc… ecc… sono quasi arrivato alla conclusione che se si vuole avere un buon orto si debba prima di tutto coltivare sterpaglie…)
E un reticolo di radici in grado di fornire rifugio permanente alla microflora e microfauna del suolo. Le perenni hanno, al contrario delle annuali, un rapporto più stretto con le ife fungine, quindi, inoculate con micorrize possono garantirne la propagazione “automatica” da un anno all’altro.
Un fascio di radici così fitto e profondo permette una migliore infiltrazione dell’acqua e quindi un miglior drenaggio ma, in caso di prolungata siccità è in grado di pompare l’acqua dagli strati più profondi fino alla superficie. In breve: è un’enorme e lunghissima spugna…

Se poi si pensa che la maggior parte delle piante ha uno stretto rapporto tra parte aerea e parte sotterranea, tutte le volte che le piante verranno sfalciate, parte delle radici morirà rilasciando una grossa quantità di nutrienti e partecipando attivamente alla, letterale, creazione di nuovo suolo…

La parte aerea, dal canto suo, fornisce rifugio per insetti, creano zone ombreggiate ecc… ecc…

A questo punto, la santa vecchina avrebbe estratto il bastone e mi avrebbe colpito ripetutamente all’urlo di “parla come mangi!”
Sigh…

In realtà si sarebbero potute organizzare progettazioni più concrete ed ardite ma, l’avessi fatto, che cialtrone sarei?…
Per dire… il vetiver nella coltivazione si presta in maniera ottima per la creazione degli swale o come tassello nella creazione di una siepe da bordura (fondamentale quando si crea un orto e, infatti, assente nel mio….sigh) o nella creazione di “trappole solari”… senza contare che ‘sto cespuglione è anche in grado di evitare il diffondersi di patogeni creando con la sua parte aerea una sorta di “filtro” tra le varie sezioni della coltivazione e le radici fanno da efficace berriera contro le infestanti stolonifere.
Insomma… se qualcuno trova il modo di mangiarselo siamo a cavallo.

Riferimenti:
Teaming with Microbes – di Jeff Lowenfels e Wayne Lewis, prefazione di Elaine Ingham – ed. Timberpress
Soilfoodweb.com
Gaia’s Garden – di Toby Hemenwey –
The Living Soil – E.B. Balfour – ed. Faber & Faber


21 Risposte to “Chrysopogon Zizanioides 2 – la vendetta”


  1. Maggio 25, 2009 alle 11:31 PM

    Hai poi chiesto a Sigfrido come caspio hanno fatto a tirarle fuori, quelle radici?!?

  2. 2 Luca
    Maggio 26, 2009 alle 7:44 am

    L’idea è affascinante, ho qualche domanda: che altre perenni si potrebbero piantare in un orto come il tuo? c’è fondamento sull’idea che le aromatiche (p.e. rosmarino) tengono distante i parassiti? conti di ridurre periodicamente l’estensione della parte aerea o di lasciarla indisturbata?
    Grazie, luca

  3. Maggio 26, 2009 alle 8:55 am

    @ Weiss – probab ilmente hanno trasformato una catena montuosa in una pianura! No, seriamente, in alcuni casi le coltivano fuori terra….

    @Luca – Tutte le perenni che ti vengono in mente si dovrebbe solo prestare attenzione allo sviluppo radicale per evitare di avere dei “conflitti” nello sviluppo.
    In un orto “a risparmio di energia” si cerca di avere molte più perenni che annuali e quest’ultime si cerca di trattarle come perenni (magari lasciandole andare a seme ed autosem inarsi). So di gente che tratta persino le patate come perenni lasciandone qualcuna nel terreno (ma pare che dopo un paio di anni diventino un po’ insipide.
    Sul fatto che le aromatiche tengano a distanza i parassiti valgono i vari studi sulle consociazioni, per dire, è noto che la santoreggia abbia un’azione protettiva sui cavoli mentre il finocchio selvatico funzioni da “trappola” per alcuni insetti che lasciano stare piante più delicate….
    Per ciò che riguarda il mio vetiver, si, conto di sfalciarlo periodicamente in modo che parte delle radici muoia e decomponendosi fornisca alimento alla microflora e microfauna del suolo e lasci una fitta rete di capillari (microtunnel) vuoti che migliorino l’areazione del suolo e l’infiltrazione dell’acqua…

  4. Maggio 26, 2009 alle 10:22 am

    Heilà! di casa!
    Per tirar fuori le radici hanno scavato a circa un metro dal centro della pianta e con un grande dispendio di acqua e manodopera le hanno battute e lavate. Questo è il procedimento per estrarre le radici che poi vengono passate in corrente di vapore per distillare l’olio essenziale di vetiver. Questo inoltre spiega perchè in Europa la produzione del suddetto olio non esiste e non è fattibile, mentre in Cina va alla grande.
    Il Sigfrido in foto, è l’emerito Prof. Paul Truong di origine Cambogiana ma residente da 50 anni in Australia, nei pressi di Brisbane, che ha il grande (a mio avviso grandissimo) merito di aver per primo capito il potenziale del vetiver nel controllo della franosità, fitodepurazione, ricarica delle falde, ecc., ecc., ecc., ecc., ecc., ecc., ecc., ecc………………..
    @ Nico: la santoreggia nel medioevo era bandita dall’orto di pace (nei monasteri) ed il suo nome latino Satureia hortensis significherebbe erba del satiro, altro che Viagra…
    Ed ora si scateni il via al commento sul Viagra hehehehehehehhihihihihihi.
    Un abbraccio a tutti.

  5. 5 Cristiano
    Maggio 26, 2009 alle 10:23 am

    hemmm… Aiutooooooooooo i pomodori sono fuori controllo, questa notte hanno tentato di entrare in casa per mangiarci tutti… credo che diventeranno pomodori perenni perché io non ho più il coraggio di entrare nell’orto.

  6. 6 Gianluca
    Maggio 26, 2009 alle 10:30 am

    se prima mi maledivo per aver accoppato le piantine di Vetiver ora lo faccio al quadrato!!! :o(

  7. Maggio 26, 2009 alle 11:54 am

    @ Marco – è vero… scusa, sono stato un po’ irrispettoso con il dott. Truong

  8. Maggio 26, 2009 alle 12:52 PM

    Allora potrei utilizzare il vetiver per migliorare il terreno del mio giardino? è un terreno argilloso, e per additivarlo di sabbia ci hanno chiesto una barca di soldi. Altra domanda, ho visto che la gramigna cresce che è una bellezza, e ha dei rizomi lunghi e tenaci, anche per lei funziona il rapporto tra parte aerea e radici?
    Ciao a presto

  9. 10 elena2
    Maggio 26, 2009 alle 12:56 PM

    ci rinuncio tra te e marco siete due geni!
    una domanda, la parte aerea del vetiver può sostituire la paglia?
    bello l’orto in cinque minuti, questa è meglio della hugelkulture… se trovo le ballette…, per ora ho un ballone quadro parcheggiato nel box! ma non mi porta da nessuna parte :-D!
    ciao elena

  10. Maggio 26, 2009 alle 1:52 PM

    @ Cristiano – avevano ragione i vicini a dirti di potarli? 😀
    Se ti attaccano colpiscili molto forte con un cetriolo, un par di olive e dagli una testata di lattuga!

    @ Elena – certo che può sostituire la paglia (da pacciamatura), è uno dei motivi percui me lo tengo in giro per il giardino (anche se la produzione non sarà sufficiente).
    Se invece intendi le balle pare che ci abbia provato un canadese ma le imballatrici classiche non funzionano un granchè bene con la robusta piantaccia… la “paglia” di vetiver, inoltre, è ricchissima di lignina il cho rende la decomposizione estremamente lenta e gradita ai funghi (micorrize), la struttura a “canali” degli steli permettono inoltre di ospitare microfauna e trattenere acqua… ecc… ecc…

    @ Nadir – …no, desolato, la gramigna è proprio solo una bestiaccia… da me c’e il rovo che fa così. Tu lo tagli, lui parte sottoterra, si sposta e ricompare un po’ più in là…
    Se la gramigna prospera allegra sull’argillone probabilmente è per una situazione di compattamento e carenza di materia organica. Il vetiver può aiutare sicuramente se inserito in una progettazione ad hoc ma io ti consiglierei di cominciare con abbondanti e cospique pacciamature.

  11. 12 sb
    Maggio 27, 2009 alle 7:02 am

    su terranauta hai scritto che ci vanno balle di paglia ma c’e sempre il problema che la paglia in commercio è tutta impestata di chimica, mentre se uno ha un prato ed usa il fieno il problema non c’è.io per pacciamare uso il mio fieno e funziona bene, si degrada più in fretta ma tanto di prato ne ho a sufficenza e l’erba la taglio solo tre volte l’anno. magari però l’apporto di nutrienti e minore che con la paglia.
    ciau ne

  12. Maggio 27, 2009 alle 8:21 am

    Si, è vero, trovare paglia “sana” è pressochè impossibile ma…. se consideri che la paglia viene trattata con compost tea e che la prolificazione di funghi all’interno sarà altissima ci si può aspettare che quest’ultimi si succhieranno buona parte delle schifezze (do you remember Paul Stamets e la micorimediazione dei terreni?).
    Credo sia sufficente non farsi prendere dalla freatta (come ho fatto io) e aspettare 3-4 mesi prima di mettere i piantini. Diciamo che è un lavoro da fare a settembre ottobre per l’anno successivo…
    Il fieno è un’ottima pacciamatura con solo due difetti (ma ignorabili):
    1° – il rischio di “seminare” prato nell’orto (ovviabile cuocendo il fieno in sacchi neri messi al sole)
    2° – ha un rapporto Carbonio-Azoto a favore di quest’ultimo e quindi (come giustamente sottolinei) più velocemente degradabile proprio perchè più nutriente (batteri che fanno a botte per mangiarsela il più velocemente possibile)

    Mi fa strano fare una discussione così seriosa con sb… 😉

  13. 15 elena2
    Maggio 27, 2009 alle 6:10 PM

    io la paglia l’ho messa, non so se è biologica, ma va tutto benissimo e super abitata! al compost tea non ci ho ancora pensato, anche perchè non sapevo si usasse così. comunque ora lo faccio!
    ciao…

  14. 16 elena2
    Maggio 27, 2009 alle 7:09 PM

    dimenticavo… io ho usato gli sfalci d’erba sopra una semina, i semi erano germogliati e poi non è cresciuto più niente sono marciti (a meno che non era qualche altra calamità) sapete dirmi se può succedere?

  15. 17 amalia
    Maggio 27, 2009 alle 8:11 PM

    ciao a tutti, confermo che i semini piccoli non germogliano nello sfalcio. Nel mio orto(sistema orto in cinque minuti di Nicola) sono nate direttamente da seme solo le zucchine e le patate, adesso ho seminato in semenziaio e sto aspettando che le piantine crescano ancora un pò per trapiantarle. Nel frattempo voglio preparare il compost tea,al posto del compost(che non ho)uso i fondi di caffè, li metto in una calza e poi li immergo nel secchio di acqua piovana, ok? lo zucchero lo devo mettere nell’acqua o nella calza insieme ai fondi? dopo quanti giorni potrebbe essere pronto il compost, così aspetto ancora un pò a trapiantare le piantine in modo da avere più speranze di riuscita.Riuscirò a mangiare un pomodoro quest’estate? intanto le zucchine hanno dei fiori bellissimi e sono la mia soddisfazione non so se diventeranno zucchini ma per il momento va bene così…ciao

  16. Maggio 27, 2009 alle 9:29 PM

    @ Nadir- prego… spero di non aver detto troppe vaccate 😉
    @ Elena – fammi capire… tu hai seminato al suolo e poi hai coperto di sfalcio giusto? Se è così, le probabili cause potrebbero essere: eccesso di azoto e conseguente bruciatura della pianta, marcescenza anaerobica dello sfalcio che ha generato patogeni o sfiga
    @ Amalia – è vero… forse mi sono dimenticato di specificare che quando si cialtroneggia pesantemente è meglio usare solo semi di grosse dimensioni (fagioli, zucchine, fave…) se si vuole provare con quelli piccoli conviene scavare una piccola trincea e riempirla di terriccio e sabbia (ma il successo non è comunque garantito… lo stanno a dimostrare le mie carote del “mondo delle ipotesi”)

    Sul compost tea… il compost tea è un brodo di coltura di batteri e funghi che si generano nel processo di compostaggio grazie al cibo (zuccheri grezzi) ed all’ambiente adatto (acqua ricca di ossigeno)… se io metto dei fondi di caffè nell’acqua con lo zucchero… ottengo un “caffè americano”… 😀
    Si può fare comunque (senza zucchero che sarebbe un po’ sprecato) pare che funzioni contro le lumache (ho provato ma con scarsi risultati) e, in ogni caso, è una forma di concimazione…

  17. 19 iano
    Maggio 27, 2009 alle 11:44 PM

    diavolo d’un nicola… ho letto e riletto l’articolo su terranauta e chiedo conferma.
    mi pare di capire che la ricetta preveda balla di paglia della normandia innaffiata di compostea del ’75 su cui impiatare piantine precedentemente germogliate in vaso guarnendo gl’impianti di terriccio locale, il tutto servito su un servizio di cartoni in porcellana finissima.
    se è così, il grosso del bancale è paglia sporca, la terra è pochissima… sbaglio?
    e sbaglio se penso che non ha importanza cosa ci sia sotto i cartoni, foss’anche asfalto o cemento?
    comuquen nicola t’avviso tra un mesetto potrei venirti a trovare..

  18. Maggio 28, 2009 alle 12:21 am

    Tutto giusto… io i cartoni li ho messi fondamentalmente per frenare le “infestanti” e migliorare un po’ la ritenzione idrica (alcuni ci mettono dei teli in polietilene…)
    …sarai il benvenuto! 🙂


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